2021-09-14
Speranza cincischia sulla terza dose. Ci pensa Figliuolo a coprire Zinga
Manca la circolare con le istruzioni sul booster. Il generale: «Si parte il 20 dagli immunodepressi», ma non si sa che fine faranno gli hub. Oms e Fda: «Non c’è prova che lo shot serva»Nicola Zingaretti ha bruciato sul tempo tutti, anche il governo, e lo ha annunciato domenica cinguettando su Twitter: «Il Lazio parte con la terza dose di vaccino. Dalla prossima settimana iniziamo con chi ha ricevuto un trapianto e che saranno contattati dal sistema sanitario regionale». Spiazzando anche altri governatori che attendevano comunicazioni ufficiali da Roma e che volevano arrivare primi. Come il collega della Toscana, Eugenio Giani, che in mattinata si è pure lamentato: «Probabilmente il Lazio frequenta più i ministeri e sa che è pronta la circolare. Io invece sono un modesto governatore di Regione esterna ai palazzi romani, quindi ancora non ho una circolare pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale o che mi è stata trasmessa». La circolare annunciata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, ancora non si è vista (almeno quando è andato in stampa questo giornale). Ma ieri pomeriggio, a dare «copertura» alle anticipazioni di Zinga, è arrivato il comunicato stampa della struttura commissariale guidata da Francesco Paolo Figliuolo: «Le somministrazioni avverranno dal 20 settembre a partire dai soggetti immunocompromessi» (in Italia sono circa 3 milioni). Ieri , riporta la nota, si è tenuta una riunione tra Speranza e lo stesso Figliuolo che «ha avuto come oggetto la somministrazione di dosi addizionali e di booster a determinate categorie maggiormente esposte o a maggior rischio di malattia grave». A seguito del parere favorevole espresso dalla Commissione tecnico scientifica dell’Aifa e del Cts, prosegue il comunicato, «è in corso da parte del ministero della Salute un confronto con i tecnici delle Regioni per la puntuale definizione della popolazione target. Saranno di conseguenza aggiornati i sistemi informatici per l’avvio delle somministrazioni su tutto il territorio nazionale. Verranno dunque rese disponibili dosi addizionali di Pfizer e Moderna per l’avvio delle somministrazioni». Tutto chiaro? Insomma. Manca la circolare con i dettagli (arriverà, e quando, anche il booster per over 80 e operatori sanitari in prima linea?) e bisognerà anche capire come si organizzeranno dal punto di vista le singole regioni. Il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, ha detto che «non sarà necessaria nessuna preadesione, perché saranno i centri specializzati ospedalieri che li hanno in cura a convocare gli immunodepressi». L’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’amato, ha subito fatto sapere che sono già in corso il monitoraggio e il reclutamento dei trapiantati. Mentre i governatori si preparano per il terzo shot in ordine sparso, la campagna vaccinale dei primi due è in stallo. Negli ultimi sette giorni la media delle prime somministrazioni si è dimezzata rispetto allo stesso periodo del mese scorso. La media mobile degli ultimi sette giorni è di appena 243.000 iniezioni. Il numero di prime dosi quotidiane, appena 75.000. La metà di quanto fatto registrare nel periodo corrispondente del mese scorso (152.000 tra l’1 e l’8 agosto) e -40,5% rispetto all’inizio di luglio (126.000 prime somministrazioni dal 4 al 10 luglio). Lo zoccolo duro di chi non risponde ancora all’appello della prima dose è tra gli over 50: ci sono quasi un milione di sessantenni e poco meno di 1,8 milioni di cinquantenni scoperti. Soggetti che difficilmente saranno recuperati. C’è anche un problema di ritmo da tenere a livello logistico: al momento sul sito del governo si legge che sono 2.852 i punti di somministrazione (sono inclusi i punti ospedalieri e territoriali ed esclusi quelli temporanei). Ma quanti hub vengono considerati aperti e lo sono veramente? Se chiude un centro vaccinale i dati vengono aggiornati? Se tengo aperto un hub ma con una sola linea vaccinale, sto seguendo il trend o lo sto frenando? E soprattutto, come siamo messi con le prenotazioni? In Lombardia il coordinatore della campagna vaccinale, Guido Bertolaso, aveva detto che dal 12 settembre, cioè da domenica scorsa, sarebbero stati dismessi gli hub vaccinali massivi e che le sedi che li ospitano sarebbero tornate alle funzioni che avevano prima. Gli Ordini dei medici non sanno ancora come procedere, nessuna comunicazione, nessuna informativa. La corsa alla terza dose per tutti (quindi anche per chi non è immunocompromesso) , intanto, lascia perplessi anche gli scienziati. Secondo una revisione condotta da un gruppo internazionale di esperti tra cui alcuni dell’Oms e dell’Agenzia del farmaco americana, Fda, pubblicata sulla rivista The Lancet, i dati attualmente disponibili sull’efficacia del vaccino anti Covid non supportano la necessità di una terza dose per la popolazione generale. E «anche se alla fine si dimostrasse che il potenziamento riduce il rischio a medio termine di malattie gravi, le attuali forniture di vaccini potrebbero salvare più vite se utilizzate in popolazioni precedentemente non vaccinate rispetto a quelle utilizzate come booster nelle popolazioni vaccinate». Non solo. «Se un potenziamento non necessario provoca reazioni avverse significative, potrebbero esserci implicazioni per l’accettazione del vaccino che vanno oltre i vaccini Covid-19», hanno scritto.
Nucleare sì, nucleare no? Ne parliamo con Giovanni Brussato, ingegnere esperto di energia e materiali critici che ci spiega come il nucleare risolverebbe tutti i problemi dell'approvvigionamento energetico. Ma adesso serve la volontà politica per ripartire.