2020-12-11
Spadafora allarga ancora la sua scuderia: altre 11 assunzioni in vista
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Vincenzo Spadafora (Ansa)
Il ministro per lo Sport e le politiche giovanili continua ad allargare il dipartimento, con un nuovo bando per la ricerca di esperti in vista dei lavori di ristrutturazione degli impianti sportivi. E mentre la Francia dedica 56 pagine ai giovani nel suo Recovery plan, l'Italia prevede meno fondi e neppure un progetto.Non si ferma l'allargamento dell'ufficio allestito in questi mesi da Vincenzo Spadafora, ministro allo Sport e alle politiche giovanili. Mentre la riforma dello Sport italiano continua la sua lenta agonia dopo le molteplici bocciature, il politico di Afragola prosegue nella sua politica di allargare il numero dei dipendenti del dipartimento. E così, dopo le 96 persone assunte durante questa emergenza sanitaria, la società studiare e sviluppo del Mef ha indetto un nuovo bando alla metà di novembre. Si cercano 11 nuovi esperti per realizzare e rigenerare gli impianti sportivi nelle periferie italiane. Tra i profili richiestiun esperto junior informatico, un altro con competenze tecniche e contabili, poi ancora un esperto di relazioni istituzionali e ancora altri simili. In questo modo Spadafora riuscirà entro la fine dell'anno ad avere una squadra di più di 100 consulenti a spese dei cittadini italiani. La loro utilità? Al momento non è dato sapere. Di sicuro c'è solo il loro stipendio, dai 15.000 ai 50.000 euro lordi all'anno. Anche perchè non si riesce a capire fino in fondo, se non nell'esigenza di allargare il proprio potere, la reale esigenza di queste assunzioni. La durata degli incarichi è di 19 mesi e i contratti saranno di consulenza a partita Iva. Ma c'è soprattutto un problema. Perché il gigantesco dipartimento Spadafora come la società Studiare e Sviluppo sfora e di molto quanto previsto in gazzetta ufficiale, proprio nel decreto del 28 maggio per l'istituzione dell'ufficio dello Sport. Già in quel provvedimento si prevedevano assunzioni, sempre dedicate al settore della ristrutturazione degli impianti. Anche per questo motivo Spadafora dovrebbe guardarsi anche intorno. Da settimane in parlamento non si fa che commentare le scelte del ministro per il Recovery Plan. La maggior parte dei soldi che intende stanziare, infatti, sono sempre rivolti all'impiantistica sportiva. In pratica, come si fa notare negli ambienti dei costruttori romani, si tratta di interventi rivolti al mondo delle grandi opere pubbliche, il vecchio giro di Spadafora, quando il ministro era considerato un amico dell'ex sovrintendente dei lavori pubblici Angelo Balducci, poi condannato per corruzione in Cassazione. Ma concesso che ci sia l'esigenza di ridare una mano di vernice a capi di calcio e basket lungo lo stivale, di sicuro stona che se 2 miliardi del Recovery Fund saranno destinati alle ristrutturazioni, solo 3 sono invece dedicati ai giovani. Per di più nella bozza di palazzo Chigi, il famigerato Pnrr, il piano italiano, si parla di un fumoso «favorire l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, potenziando i centri per l'impiego e le attività di orientamento e formazione, e incentivando la loro assunzione attraverso misure di decontribuzione per i datori di lavoro» e a potenziare «il Servizio civile universale». Sembra quasi una frase messa lì a caso, perché in Francia, come faceva notare il nostro giornale pochi giorni fa, ci sono ben 54 pagine e 26 progetti dettagliati per un totale di 5,6 miliardi dedicati al mondo giovanile. Che la progettualità non sia di casa al dicastero non è neppure una novità. Lo testimoniano le polemiche intorno ai bonus che sono stati stanziati in questi mesi, con una disparità di trattamento tra le varie categorie di sportivi. Sono state scelte che hanno scontentato tutti. Come del resto c'è un enorme malessere su come sono state decise le chiusure degli impianti sportivi durante la seconda ondata, con le federazioni dei rispettivi sport in guerra tra loro e di sicuro con meno soldi in cassa.
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