2020-06-30
Sos Wirecard, il crac rischia di lasciare le famiglie di Milano senza bonus spesa
Markus Braun (Lino Mirgeler/picture alliance via Getty Images)
Le misure di sostegno del Comune alle fasce deboli erogate da Soldo, che si appoggia alla finanziaria tedesca in bancarotta.Il tracollo di Wirecard, l'azienda tedesca di pagamenti elettronici fallita con un buco da 2 miliardi di euro, travolge anche l'Italia e il suo sistema bancario. Ma anche i comuni, come quello di Milano, che avevano affidato i bonus spesa per l'emergenza sanitaria a carte prepagate che si appoggiavano a Wirecard. Per questo si preannunciano in futuro possibili battaglie legali con la Germania per disservizi, disagi e il danno di immagine degli ultimi giorni. Del resto le notizie che arrivano sulla gestione della società tedesca non sono per niente rassicuranti, dal momento che si parla già di una bancarotta con soldi centinaia di milioni di euro finiti alle Cayman o in Lussemburgo. Wirecard era nata alla fine degli anni Novanta e dopo il crollo della prima bolla di internet era stata salvata da Markus Braun, consulente di Kpmg. Nel 2005 ci fu il grande salto con la quotazione alla borsa di Francoforte, ma è nel 2008 che iniziarono a circolare per la prima volta presunte irregolarità nei bilanci: si tratta della prima società del Dax a dichiarare insolvenza. Anche l'Unione Europea dice di volerci vedere chiaro su quanto successo negli ultimi anni. Nel mirino ci sono soprattutto le autorità di controllo, tra cui la Bafin, la Consob tedesca, che non avrebbe controllato a dovere sul colosso dei pagamenti fintech. Del resto dopo la prima segnalazione del 2008 su presunte irregolarità nei bilanci, era stato il Financial Times nel 2005 a sollevare con una serie di inchieste sulla totale irregolarità nei conti del gruppo di Braun. Ft parlava 5 anni fa di un buco da 250 milioni di euro che Wirecard aveva smentito. Ora è arrivato il crack. E l'arresto di Braun, poi scarcerato dopo il pagamento di una cauzione da 5 milioni di euro. In questi anni Bafin ha sempre difeso l'azienda, per poi fare retromarcia solo nelle ultime settimane, anche perchè presunto fiore all'occhiello dei pagamenti digitali made in Berlino, unico avamposto da mostrare al mondo contro i big di Stati uniti e Londra. Da venerdì scorso Sisalpay e Soldo - le due aziende di fintech che distribuiscono carte di credito e conti multiuso che si appoggiavano a Wirecard Service- sono dovute correre ai ripari per evitare che i clienti perdessero tutti loro risparmi. Del resto questo di pagamento viene sempre più utilizzato nel nostro Paese. Basti pensare che Sisalpay (controllata da Cvc e Banca 5 del gruppo Intesa San Paolo) vanta in totale oltre 20 milioni di clienti per 260 milioni di transazioni all'anno, con un turnover che supera i 17 miliardi di euro. Si calcola che dal crac di Wirecard siano rimaste penalizzate almeno 325.000 persone in Italia. Stessa situazione per Soldo, che viene utilizzato da almeno 60.000 aziende nel nostro Paese e da migliaia di amministrazioni pubbliche. Entrambe le due piattaforme permettono di ottimizzare i pagamenti digitali e renderli più semplici, immediati e sicuri. Durante l'emergenza sanitaria sempre Soldo si era assicurato, insieme con Satispay, il servizio di bonus spesa per le famiglie in difficoltà del comune di Milano. Circa il 70% di cittadini bisognosi, in totale 16.000 persone, aveva scaricato proprio Soldo per usufruire dei servizi di aiuto di palazzo Marino. Si parla di 300 o 700 euro, a seconda del numero di componenti il nucleo familiare, per un'operazione, finanziata con 6 milioni di euro del fondo statale per gli aiuti alimentari a cui poi si sono aggiunte anche altre risorse disponibili dal fondo comunale di Mutuo soccorso.Venerdì ci sono stati dei rallentamenti nell'utilizzo delle carte. Ora, fanno sapere dall'azienda, grazie a Mastercard, si sta cercando di ripristinare tutti i servizi di pagamento. Tutto è incominciato venerdì scorso quando sono stati sospesi i servizi di Wirecard service. A cascata tutte le aziende che facevano riferimento al colosso tedesco, sono rimaste bloccate. Le carte Soldo Business sono ancora bloccate. A salvare Sisalpay e i suoi clienti è stata invece Intesa San Paolo. In meno di 24 ore e con il pieno supporto degli azionisti Cvc capital partners e Banca 5, fanno sapere dall'azienda, è stato perfezionato un piano per la gestione della crisi. In pratica gli azionisti si sono assunti direttamente l'onere finanziario e si sono fatti carico di restituire immediatamente le somme di denaro congelate, con la priorità di salvaguardare la tutela degli interessi dei propri clienti. L'iniziativa prevede un piano di copertura economica del valore di oltre 20 milioni di euro. D'altra parte le 325.000 carte erogate hanno una media di deposito che varia dai 60 ai 100 euro. Già da oggi ai possessori della carta Sisalpay sarà data la possibilità di trasferire il saldo direttamente su una nuova carta prepagata, «emessa in partnership con Banca 5, affinché il cliente possa tornare velocemente ad effettuare pagamenti in tutta tranquillità oppure di ricevere, secondo le modalità più sicure e convenienti per il cliente, l'accredito o rimborso del saldo presente sulla carta».
Giorgia Meloni al Forum della Guardia Costiera (Ansa)
«Il lavoro della Guardia Costiera consiste anche nel combattere le molteplici forme di illegalità in campo marittimo, a partire da quelle che si ramificano su base internazionale e si stanno caratterizzando come fenomeni globali. Uno di questi è il traffico di migranti, attività criminale tra le più redditizie al mondo che rapporti Onu certificano aver eguagliato per volume di affari il traffico di droga dopo aver superato il traffico di armi. Una intollerabile forma moderna di schiavitù che nel 2024 ha condotto alla morte oltre 9000 persone sulle rotte migratorie e il governo intende combattere. Di fronte a questo fenomeno possiamo rassegnarci o agire, e noi abbiamo scelto di agire e serve il coraggio di trovare insieme soluzioni innovative». Ha dichiarato la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni durante l'intervento al Forum della Guardia Costiera 2025 al centro congresso la Nuvola a Roma.
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