2019-11-30
Sopravvisse alle foibe: la sinistra le rifiuta la cittadinanza onoraria
A Bassano del Grappa la minoranza voleva dare il riconoscimento soltanto a Liliana Segre e non anche a Egea Haffner che conobbe la brutalità dei comunisti in Istria, Se la cittadinanza onoraria è assegnata a una donna scampata ai lager nazisti va bene, ma guai a concederla anche a un'anziana sopravvissuta alle foibe del maresciallo Tito. Succede a Bassano del Grappa, nel Vicentino, località legata alle gesta eroiche degli alpini nella Prima guerra mondiale dove oggi sembra invece prevalere un accecamento ideologico. Esistono atrocità di serie A e violenze derubricate da una parte del mondo politico che poi alimenta le polemiche sull'odio dell'altra parte.Liliana Segre, senatrice a vita, ormai è famosa in Italia dopo lunghi anni passati in un dignitoso silenzio interrotto da poche uscite pubbliche, soprattutto nelle scuole. Egea Haffner, l'altra donna per la quale era stata proposta la cittadinanza onoraria, è nata nel 1941 a Pola, in Istria, da una famiglia italo ungherese. Oggi vive a Rovereto, in Trentino. Suo padre, Kurt Haffner, sparì a 26 anni dopo essere stato prelevato dalle truppe del maresciallo Tito il 1° maggio 1945 e infoibato quella stessa notte nell'abisso carsico di Pisino d'Istria. La piccola Egea sfuggì alla retata e pochi mesi dopo dovette riparare in Italia con i pochi sopravvissuti della sua famiglia. È lei la bambina fotografata con la valigia in un celebre scatto che negli anni è diventato l'immagine simbolo dell'esodo giuliano dalmata nel manifesto ufficiale del Giorno del Ricordo.L'altra sera nel Consiglio comunale di Bassano si doveva discutere la mozione presentata dalle minoranze di sinistra. Il testo chiedeva di conferire la cittadinanza onoraria di Bassano del Grappa alla senatrice Liliana Segre. La maggioranza di centrodestra ha proposto un emendamento: via libera alla cittadinanza onoraria alla Segre, ma cittadinanza onoraria anche per Egea Haffner «in ricordo di tutti i perseguitati del mondo, sia del passato che del presente, di ogni razza, cultura, religione, ideologia e pensiero». Così dice l'emendamento.Il nuovo testo impegnava anche la giunta comunale «a invitare nella nostra Città medaglia d'oro al valor militare la senatrice Liliana Segre, e altri sopravvissuti dei campi di concentramento, in occasione dell'anniversario della Giornata della Memoria il 27 gennaio 2020, nonché Egea Haffner e altri sopravvissuti della tragedia delle foibe e dell'esodo forzato degli istriani, fiumani e dalmati, in occasione dell'anniversario del Giorno del Ricordo il 10 febbraio 2020». In queste occasioni gli scampati agli orrori nazisti e a quelli comunisti avrebbero partecipato a incontri pubblici «per trasmettere alla Città, ma soprattutto alle giovani generazioni, la loro testimonianza di perseguitati, finalizzata a una riflessione sui valori fondanti di una società civile, per un agire quotidiano responsabile e senza odio alcuno». Infine, l'emendamento impegnava il Comune vicentino a istituire una via intitolata a tutte le vittime dell'odio etnico e razziale. Lo spirito del provvedimento è chiaro: unire nell'onorificenza tutte le vittime della brutalità razzista della Seconda guerra mondiale, sia chi riuscì a sopravvivere alle torture naziste dei campi di concentramento, sia chi dovette fuggire dalla propria terra per evitare di finire infoibati nelle operazioni di pulizia etnica titina. Ma per la sinistra tutto questo non va bene. La Segre e la Haffner non vanno messe sullo stesso piano, i crimini nazisti non sono paragonabili con quelli della dittatura comunista. Rispetto alla Shoah, le foibe sono figlie di un'atrocità minore. Così la minoranza si è rifiutata di votare il provvedimento modificato dall'emendamento della maggioranza di centrodestra e ha abbandonato l'aula.La sindaca di Bassano, Elena Pavan, ha definito «vergognoso» su Facebook il comportamento delle opposizioni: «Mai ci saremmo aspettati che l'opposizione, di fronte a temi e valori che dovrebbero solo unire, non votasse questa mozione. Era doveroso un voto unanime e invece sono usciti dall'aula».
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Riyadh e Islamabad hanno firmato un patto di difesa reciproca, che include anche la deterrenza nucleare pakistana. L’intesa rafforza la cooperazione militare e ridefinisce gli equilibri regionali dopo l’attacco israeliano a Doha.
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