2021-08-13
Soldi allo sport mentre lo affossano per legge
Il governo stanzia 16,8 milioni per rinforzare l'attività fisica anche alle elementari. Una mossa sacrosanta, ma che fa a pugni con le difficoltà nell'accesso alle strutture dovute al green pass. L'allarme della Uisp: «C'è il rischio che molti abbandonino».Ci voleva la pandemia cinese perché lo Stato italiano si ricordasse che lo sport è importante anche per i bambini dell'asilo e della scuola primaria. Certo, lo stanziamento è di appena 16,8 milioni di euro, una cifra quasi simbolica, e copre solo il prossimo anno scolastico, ma almeno dimostra che quando si vuole i soldi per la scuola saltano fuori. Poi, certo, fa un po' sorridere che lo decida il medesimo governo che con il green pass rende sempre più difficile l'attività sportiva di grandi e piccini, come hanno segnalato molte associazioni in tutta Italia. Lo scorso 6 aprile, in occasione della Giornata internazionale dello sport, Carla Garlatti, Garante per l'infanzia e l'adolescenza, aveva lanciato l'allarme: «Le limitazioni e l'inattività fanno preoccupare per le ripercussioni sul benessere fisico e psicologico dei minorenni italiani. Spero che i tecnici del Comitato tecnico scientifico possano trovare presto soluzioni per la ripresa delle attività sportive in piena sicurezza». Già dopo il primo lockdown, i pediatri italiani avevano sottolineato la gravità della decisione di bloccare lo sport per i bambini, privati in un colpo solo della socialità della scuola e della valvola di sfogo fisica. E così, a un mese dall'inizio dell'anno scolastico e mentre impazza il dibattito politico e sindacale su obblighi vaccinali e controllo del green pass, ecco che arriva questo beau geste dei 16,8 milioni per spedire insegnanti di ginnastica nella scuola primaria, dove l'insegnamento è quasi assente ed è lasciato più che altro alla buona volontà e all'intraprendenza dei singoli maestri (strutture a parte, ovviamente). Lo stanziamento copre un solo anno scolastico e permetterà a 76.500 classi delle vecchie elementari di avere una o due ore di ginnastica, raggiungendo in tal modo circa un milione e mezzo di bambini su un totale di due e mezzo. Curiosamente, i soldi necessari non usciranno dai capitoli di spesa del ministero dell'Istruzione, ma dalle casse di Sport e Salute, azienda pubblica controllata dal ministero dell'Economia e delle Finanze. A guidarla, come presidente e amministratore delegato, il consigliere parlamentare Vito Cozzoli, ex potente braccio destro di Luigi Di Maio al ministero dello Sviluppo economico. A partire dall'anno scolastico 2022-2023, invece, l'auspicio del governo è che scatti l'immissione dei docenti di ruolo di educazione motoria nelle primarie, come promesso da Valentina Vezzali, sottosegretario allo Sport. Il programma si basa sull'apprendimento delle capacità e degli schemi motori di base, sull'orientamento allo sport e sull'attenzione a un'alimentazione corretta.Tutti splendidi concetti, ma la realtà nell'Italia dell'agosto 2021 è che l'attività sportiva di questi stessi bambini ai quali si dice di voler pensare è di fatto messa a serio repentaglio dalla macchina del consenso e della «sensibilizzazione» per vaccinare più minorenni possibili e rendere il green pass una condizione necessaria per accedere a qualunque struttura. Lo sport è stato usato ancora mercoledì scorso come sottile arma di persuasione dei giovani da parte di Francesco Figliuolo, commissario per l'emergenza Covid. Il plurimedagliato generale degli alpini ha chiesto alle Regioni di predisporre «adeguate corsie preferenziali» per vaccinare i minorenni, «allo scopo di riprendere l'attività scolastica e quelle sportive». Tuttavia, a oggi, moltissime attività pomeridiane non sanno ancora se potranno riaprire e su che basi. L'ombra del green pass obbligatorio per tutti, istruttori, allenatori e ragazzi, si allunga sulla prossima stagione. Tiziano Pesce, presidente nazionale dell'Uisp, ha spiegato a La Difesa del popolo (settimanale della diocesi di Verona) che al momento «c'è il serio rischio che un terzo delle nostre associazioni non riapriranno le loro sedi a settembre, se non arriveranno seri sostegni». E ha fatto notare che «a distanza di mesi dal decreto Sostegni bis, i previsti contributi a fondo perduto non sono ancora arrivati». Non solo, ma proprio in questi giorni, l'arrivo del green pass è visto dalle associazioni sportive come un possibile ulteriore limite alle attività. Così, oltre 90.000 club sportivi in tutta Italia sono impegnati a cercare di capire come riaprire le attività, a che costi, con quali adempimenti burocratici. In uno stato d'incertezza che dipende non solo dalle varianti di turno del Covid e dai provvedimenti del governo di Roma, ma anche dai piani delle Regioni, che hanno tempo fino al 31 dicembre per presentarli. Non solo, ma allo stato attuale delle norme, i ragazzi tra i 12 e i 18 anni non avranno bisogno di esibire il green pass per andare a scuola, ma dovranno farlo se vorranno varcare i tornelli di una palestra. Insomma, siamo di fronte a una certa schizofrenia di Stato sull'importanza dello sport per bambini e adolescenti. Da un lato s'investe qualche milione per portare l'educazione fisica nelle classi della primaria, dall'altra nessuno oggi sa prevedere come sarà regolata l'attività sportiva pomeridiana il prossimo anno. Proprio in questi giorni, inoltre, tante Regioni, a cominciare da Lombardia e Toscana, stanno lanciando bandi pubblici per decine di milioni di euro per il potenziamento degli impianti sportivi, con particolare attenzione a quelli per praticare sport all'aperto. Anche su questi piani incombe il giro di vite sulle vaccinazioni da attuare con l'estensione, giorno dopo giorno, dell'obbligatorietà del green pass. E i bambini delle elementari, alla fine, rischiano di muoversi un po' solo grazie a questi 16 milioni di euro di Sport e Salute.
Jose Mourinho (Getty Images)