2025-09-24
Si ritrovano i teppisti dentro i cortei ma i dem chiamano «squadristi» noi
Gianni Cuperlo parla durante la commemorazione di Charlie Kirk alla Camera (Ansa)
Cuperlo (Pd) ci accusa per il titolo su «Bella ciao». Intanto da sinistra fioccano attenuanti per la sommossa. Gramellini: «Le vittime sono i manifestanti pacifici». Mattarella riporta l’ordine: Colle solidale con la polizia.Che volete che sia qualche vetrina rotta a confronto con i bambini morti in Medio Oriente? Che volete che sia l’assalto alla stazione di Milano a confronto con l’assedio di Gaza? Che volete che sia il conto dei danni da presentare ai contribuenti italiani a confronto con la fame dei profughi di guerra? Vero, eh. E in fondo, cosa siamo noi rispetto all’universo intero? A questo punto, spacchiamo tutto. Tanto, al largo dei Bastioni di Orione nemmeno se ne accorgeranno.All’indomani degli scontri ai cortei pro Pal, la sinistra s’imbarazza però minimizza. Oppure rigira la frittata. Stretta nella tenaglia tra la vergogna per essersi ritrovata in piazza vicino ai teppisti e il fastidio per la commemorazione di Charlie Kirk alla Camera, sfodera il suo asso nella manica: il ritorno del fascismo. Quello degli altri, ovviamente. Gianni Cuperlo, esponente della direzione nazionale dem, se la prende con La Verità, senza nominarla: «Solo chi non prova vergogna», tuona, «può titolare un giornale “Assassinato a colpi di Bella ciao”». Era una delle nostre aperture più fattuali: sui proiettili «dedicati» dal killer all’attivista conservatore non c’era mica inciso il ritornello di Faccetta nera. Cuperlo, però, ci rimbrotta: «Non si è squadristi soltanto col manganello in mano ma anche con le parole usate come badili». In assenza di randelli e frasi a effetto, i facinorosi, nel capoluogo lombardo, hanno sfasciato lo scalo ferroviario con strumenti rudimentali. Il Pd li condanna, ma passa subito al contrattacco: «Si è manifestato in 81 piazze, in stragrande maggioranza pacifiche», ricorda Francesco Boccia su Repubblica. Rallegriamoci: si vede che non era scontato. La destra, invece, strumentalizza i disordini: «Indica il dito per nascondere la luna». Un po’ come quelli che, nel 2021, volevano dare a Giorgia Meloni la colpa del blitz di Forza nuova alla sede della Cgil?A Pavia, il consigliere comunale in quota Avs, Luca Testoni, si mostra all’altezza del suo cognome. E si lamenta poiché nella Striscia sono stati uccisi 20.000 bambini, mentre «noi guardiamo a quello che è accaduto a Milano». Testoni pure noi. La linea la detta proprio il quotidiano di largo Fochetti: «Da Roma a Palermo», scrive, dato che in Lombardia c’è stato qualche intoppo, ha sfilato una «marea pacifica». Le redazioni del gruppo Gedi nascondono il pacifico aviatore che, sui cieli di Calenzano, vicino Firenze, si è levato in volo col deltaplano, come da gesta di Hamas. In compenso, La Stampa celebra «la rivolta dei camalli». Quelli buoni di Genova; quelli cattivi di Trieste, ai tempi del sit-in contro il green pass, erano altrettanto inermi ma vennero sommersi dagli idranti della polizia. Nell’indifferenza dei giornali.Sul Corriere, Massimo Gramellini corregge con un po’ troppa sambuca il suo «Caffè». Deplora i violenti che «rovinano tutto» e nondimeno sottolinea che «il primo bersaglio del fanatico non è mai chi sta dalla parte opposta della barricata, ma chi cammina pacificamente al suo fianco». Se per «chi sta dalla parte opposta della barricata» Gramellini intendeva i poliziotti, tocca segnalargli il bollettino della guerriglia: 78 agenti feriti, di cui 58 a Milano, quattro a Brescia, sette a Bologna, altri quattro a Napoli. Sicuri che le vere vittime siano i poveri universitari? Tipo quelli che, a 4 di sera, si vantavano di aver provocato un «danno economico» all’Italia? Certo, il bilancio delle devastazioni, dei disagi ai trasporti e delle eventuali assenze forzate dei pendolari non provocherà sofferenze come quelle patite dai gazawi. Tanto più perché l’adesione allo sciopero, in realtà, è stata minima: nelle 81 piazze celebrate da Boccia c’era prevalentemente chi non lavora. E allora? Se il criterio per giustificare la sedizione urbana è una gara a chi sta peggio tra noi e i palestinesi, per passare nel torto i banditi devono sganciare l’atomica...Quelli che ne approfittano per mettere a ferro e fuoco le città non si possono tenere lontani? Dunque, la cosa più facile è fare finta che non contino nulla. Voi di destra vorrete mica ridurre il corteo dei «buoni» per Gaza a quei quattro delinquenti? Vorrete mica chiedervi come si può fermare una guerra a casa degli altri portandola dentro casa nostra? Per fortuna, ci pensa Sergio Mattarella a dare pane al pane: nella serata di ieri chiama il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ed esprime solidarietà alla polizia. L’intifada meneghina non aiuta la popolazione bersagliata da Benjamin Netanyahu. E che dire dei sindacati, che ai lavoratori preferiscono la politica internazionale? Si sarebbe tentati di sospettare che certe piazze servano soprattutto alla sinistra per tastarsi il polso, battendo sull’unico argomento sul quale il campo largo si ritrova d’accordo. Ma a pensar male si fa peccato. E si rischia di disturbare Cuperlo.
Matteo Salvini (Imagoeconomica)
La manifestazione pro Pal a Roma del 22 settembre (Getty Images)