Ancora una volta i gufi resteranno delusi. Nella notte si è trovato l’accordo a tre fra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, è stato esplicito: «C’è accordo sul decreto Ucraina nel governo e nella maggioranza». Oggi pomeriggio dunque il Consiglio dei ministri varerà il provvedimento che si discosta però dalla semplice proroga fino a tutto il 2026 del decreto che consente l’invio di aiuti all’Ucraina. Con un orecchio teso però verso la Florida, dove ieri sera sono iniziati i colloqui tra Volodymir Zelensky e Donald Trump. Prima di arrivare a Mar a Lago il presidente ucraino ha fatto tappa in Canada dove ha incontrato i premier Mark Carney e ha fatto un’ultima videochiamata con gli alleati europei, compresa Giorgia Meloni. Un secondo round di colloqui a tre tra Zelensky, che è forte del prestito da 90 miliardi assicuratogli dall’Ue, Trump e i leader europei è previsto al termine dell’incontro trai presidenti americano e ucraino.
Da quel che si è appreso Trump avrebbe le carte per chiudere l’accordo di pace o quanto meno una tregua solida, visto che il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, pur accusando il leader europei, ha dichiarato «la Russia è pronta a proseguire la cooperazione con gli Usa per un’intesa su Kiev». Sia la Casa Bianca che il Cremlino, inoltre, ieri hanno parlato di una telefonata «molto buona e produttiva» tra Trump e Putin. Il tycoon si è mostrato ottimista: «Penso che Zelensky e il presidente russo siano pronti a un accordo». È in questo clima che si è lavorato per mettere a punto a Roma il decreto di proroga degli aiuti militari all’Ucraina. Dopo la tessitura, nella notte tra sabato e domenica, che è stata fatta per la Lega da Claudio Borghi con i due sottosegretari alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, si è arrivati a una nuova formulazione del provvedimento che si discosta delle norme prorogate di volta in volta dal 2022. Stavolta la Lega, che con Matteo Salvini ha posto rigidi paletti sull’invio di armi, ha ottenuto che il testo sia più articolato. Dal Consiglio dei ministri di oggi dovrebbe uscire un provvedimento che segna una discontinuità: pone l’accento sugli aiuti civili a Kiev come prioritari. Saranno tre i capitoli del decreto: aiuti militari come ha chiesto Crosetto, sostegno con strutture sanitarie e supporto alla popolazione e alle infrastrutture civili con particolare attenzione alla fornitura di energia elettrica, maggiore protezione per i giornalisti e per il personale civile impegnato in Ucraina.
Su questa forma di assicurazione stanno lavorando gli uffici giuridici di palazzo Chigi, il che potrebbe far tardare il provvedimento di un giorno. La Lega, che voleva una proroga di soli tre mesi degli aiuti militari, dopo un colloquio molto riservato tra Matteo Salvini e la premier Giorgia Meloni ha dato il via libera alla durata del provvedimento per un anno. I due - stando ad alcune indiscrezioni - hanno limato personalmente il testo del decreto, almeno nel preambolo politico. Matteo Salvini è particolarmente attento ai colloqui che sono cominciati ieri sera tra Donald Trump e Volodymir Zelensky a Mar a Lago. La previsione di spesa per quanto riguardagli aiuti militari dovrebbe essere in linea con i precedenti quattro decreti (in totale l’Italia ha offerto armi a Kiev per 1,7 miliardi) mentre non si sa a quanto ammonta il conto degli aiuti civili. Sul fronte militare l’Italia può fornire mezzi blindati come i Lince, sistemi di difesa aerea Samp-T, armati con missili Aster, mortai anti-carro e mitragliatrici, ma l’elenco delle forniture è coperto da segreto. Sull’intesa raggiunta nel governo il ministro degli esteri, Antonio Tajani, ha osservato: «Credo che non serva inviare più nessun armamento se si arriva alla pace. La Lega nei voti non si è mai tirata indietro. Continueremo ad aiutare l’Ucraina da tutti i punti di vista. Continuiamo a lavorare per una pace giusta e duratura garantita da accordi di sicurezza a tutela di Ucraina ed Europa». Claudio Borghi ha solo notato: «Vedrete il contenuto del decreto: come dice il Vangelo: dai frutti li riconoscerete».



