2025-10-04
Chi gioca all’intifada per calcolo si taglia fuori dalla guida dell’Italia
Non potendo rimproverare altro alla Meloni, hanno deciso di chiamare alla sommossa per la Palestina, su cui il governo nulla può. Chi affiderebbe il futuro del Paese a dei leader politici così irresponsabili?Si può paralizzare un Paese intero per questioni di basso calcolo politico e per di più sfruttando cinicamente la tragedia di Gaza? Si può pensare di affidare il futuro dell’Italia nelle mani di leader politici spregiudicati, come Elly Schlein e compagni, che invece di fermare la piazza la cavalcano? È chiaro a chiunque abbia un briciolo di buon senso che il governo italiano non poteva certo mettersi a cannoneggiare le navi israeliane per impedire l’abbordaggio delle barche della Flotilla. Cosi come è ormai evidente che quella spacciata per missione umanitaria non soltanto non è mai stata tale, perché gli stessi organizzatori alla fine hanno ammesso di aver agito con un obiettivo esclusivamente politico, ma non aveva fin dall’inizio alcuna possibilità di raggiungere il proprio scopo. E se nessuno, nonostante la scelleratezza dell’operazione, si è fatto male, è perché il governo italiano ha messo in campo tutto ciò che poteva, usando ogni leva diplomatica.E allora, se tutto ciò è vero, e nessuno che sia intellettualmente onesto può sostenere che non lo sia, perché scatenare un’intifada a casa nostra? Perché bloccare l’intero Paese, occupando stazioni, fermando il traffico aereo e ferroviario, paralizzando le città? Che cosa cambierà da domani per i palestinesi dopo il circo e le devastazioni di questi giorni? Si fermeranno le bombe? Donne e bambini avranno più cibo e un’assistenza sanitaria migliore? La risposta è no. E allora a che serve lo sciopero generale indetto da Landini e dai comitati sindacali di base? A chi è utile questa deriva sinistra? Il calcolo bieco di dirigenti sindacali e dei capetti di Pd, 5 stelle e Avs non riguarda Gaza, ma la politica italiana. Non essendo riusciti ad attaccare il presidente del Consiglio sulla gestione dell’economia, sulle relazioni internazionali, sul posizionamento europeo, l’accusano per l’unica cosa in cui, come è evidente, il potere di Giorgia Meloni non va oltre le indicazioni di buon senso. La linea adottata su Gaza da Pedro Sánchez, premier spagnolo e campione dei compagni europei, ha prodotto qualche cosa? Avendo riconosciuto la Palestina, Madrid è riuscita a cambiare il corso della guerra? Forse l’esecutivo di sinistra di cui fanno parte i socialisti e la sinistra radicale iberica ha dato ordine di speronare le navi israeliane per consentire alla Flotilla di arrivare a Gaza? No, la Marina militare spagnola ha tenuto esattamente lo stesso atteggiamento di quella italiana: fin che ha potuto ha accompagnato gli attivisti a bordo delle loro barche a vela e poi, dopo averli invitati a fermarsi, ha fatto dietrofront. Però a Madrid non sta succedendo ciò che sta accadendo in Italia. Il Paese non è paralizzato e non ci sono scontri con la polizia né si brucia tutto come si vorrebbe fare da noi. E sapete perché? La risposta è semplice: al governo c’è la sinistra e i compagni dovrebbero protestare contro loro stessi, ben sapendo comunque che cortei e manifestazioni sarebbero inutili, in quanto la soluzione del problema palestinese non è in Spagna né a Roma o a Parigi. L’unica possibilità di raggiungere la pace è a Washington ed è il piano elaborato da quel pericoloso «fascista» di Trump, che guarda caso gode dell’appoggio della maggior parte dei Paesi arabi. Il solo modo per risolvere il problema di Gaza è affidato all’uomo che la sinistra odia. E allora, per nascondere questo, per non parlare delle inutili missioni provocatorie della Flotilla e dei suoi sponsor, bisogna prendersela con Giorgia Meloni, cavalcando la rabbia e lasciando che le frange più estreme spacchino tutto. È questa la sinistra che aspira a governare l’Italia? Come fanno i presunti moderati (Calenda, Renzi, Ruffini) ad andare a braccetto con costoro? Credo che dopo queste ultime prove debbano spiegarlo agli italiani.Ps. Ieri centinaia di migliaia di italiani non hanno potuto prendere la metropolitana, l’aereo o il treno e altrettanti sono rimasti bloccati nel traffico a causa delle manifestazioni pro Pal. Gli unici che hanno potuto viaggiare senza problemi, facendo ritorno a casa per il weekend, sono gli onorevoli velisti, di ritorno sulla traversata della Flotilla. Lo sciopero dei compagni non li ha bloccati come ha bloccato centinaia di migliaia di viaggiatori. Sono ritornati in fretta, forti della loro immunità, lasciando al proprio destino i compagni di missione. Dei veri eroi.
Maurizio Landini a Roma durante lo sciopero del 3 ottobre (Ansa)
Genova, blocco dei varchi portuali durante lo sciopero del 3 ottobre (Ansa)