2025-03-13
Vale tutto: la sinistra sfila pure per la scienza
Michele Serra e Elena Cattaneo (Ansa)
Il corteo di Serra si arricchisce: insieme ai pro Europa (a favore ma anche contro il riarmo) è chiamato in piazza chi vuole proteggere la ricerca, secondo «Repubblica» minacciata da Trump. Una sensibilità assente quando Biden censurò le evidenze sgradite sul Covid.Avete problemi nel condominio perché i vicini fanno troppo chiasso? Che cosa aspettate! Correte in piazza il 15 marzo a Roma a manifestare assieme a Pd e sinistra. Nella vostra via ci sono troppe buche e il Comune non interviene? Munitevi di bandiera europea e correte a sfilare! Siete sfiniti dal logorio della vita moderna? Allora datevi una mossa: aderite all’appello di Michele Serra e presentatevi domani al fianco di Anpi, Avs, Cgil e tanti altri. Non importa quale sia la vostra motivazione: tanto ormai vale tutto. Siamo infatti al cospetto della prima manifestazione omnicomprensiva della storia, quella in cui si può protestare per ogni cosa e il suo contrario, l’importante è esserci e chiedere a gran voce che ci si ricordi dei «valori europei», anche se nessuno ha la più pallida idea di quali siano.Se ricordate, era cominciata come una grande riunione progressista a favore dell’Unione europea calpestata da Donald Trump e, in second’ordine, dell’Ucraina abbandonata dalla tecnodestra statunitense. Solo bandiere azzurre con le stelle, niente sigle di partito. Almeno così l’aveva venduta Serra nel suo primo editoriale su Repubblica. Poi, però, la Commissione europea - quasi in risposta a tutti coloro che ne deprecavano la debolezza - per bocca di Ursula von der Leyen ha lanciato un fanfaronico piano di riarmo da 800 miliardi. In un secondo, il fronte europeista si è spaccato, metà della sinistra ha sdegnato l’acquisto di armi. L’Arci ha annunciato la diserzione, l’Anpi ha concesso la presenza ma in dissenso sulle armi, idem Alleanza verdi e sinistra, la Cgil ha aderito ma con le idee confuse. Romano Prodi, invece, ha sostenuto la sfilata e pure il riarmo di Ursula. Così pure Paolo Gentiloni e altri tipo Carlo Calenda. Insomma, tutti volevano scendere in strada ma con motivazioni opposte.Elly Schlein ha provato a metterci una pezza con una supercazzola memorabile: si va in piazza per l’Europa ma contro il riarmo. Anzi no: a favore del riarmo ma solo se a gestirlo è l’Ue e non i singoli Stati. In sintesi: si manifesta sia contro sia pro. L’astuta mossa della segreteria ha suscitato l’infastidita ironia di Paolo Mieli (segno che forse la poltrona di Elly non è più tanto sicura), e se Stefano Bonaccini non si fosse schierato al fianco della segretaria con asterisco il partito sarebbe miseramente imploso.Nel frattempo, Repubblica ha proseguito a tirare la volata alla manifestazione fingendo che nulla stesse accadendo. Ha convocato attori, registi, scrittori e cantanti raccogliendo adesioni per i motivi più svariati e fumosi. Per compattare la massa informe, Gustavo Zagrebelsky si è inventato la «piazza pre politica», un inedito assoluto: la prima piazza in cui ci si ritrova senza una piattaforma politica, senza un manifesto, senza niente, solo perché lo ha chiesto Serra (che in effetti è stato gentile, dunque perché non accontentarlo?).Su questo grottesco caos è planata ieri la strepitosa Elena Cattaneo, celebre scienziata e senatrice a vita. La piazza, ha scritto, serve a «difendere la quinta libertà». Secondo la professoressa, «ritrovarsi in piazza significa sostenere un’Europa in grado di difendere il proprio ruolo di guida morale di un mondo libero e democratico, dove i diritti e le libertà fondamentali si rispettano a qualunque costo. Serve un’Europa politica che, con risorse concrete, dichiari Stato per Stato il proprio impegno sul fronte ucraino e rompa ogni indugio sulla necessità di dotarsi di una difesa comune. Un’Europa delle istituzioni che, come ricorda il presidente Mattarella, non perda mai la capacità di distinguere tra aggredito e aggressore».Fin qui siamo nell’ambito della vacua retorica di Serra e del Pd. Legittimo - anche se noi la pensiamo diversamente - desiderare una Ue che sia in grado di difendersi meglio e che continui a sostenere l’Ucraina nonostante l’Ucraina stessa stia trattando la pace. Sarebbe però coerente, in questa prospettiva, approvare il piano di riarmo. Ma su questo la Cattaneo (forse imbarazzata dalle abissali ambiguità degli amici dem) sorvola allegramente. In compenso fornisce un’altra, meravigliosa motivazione per sfilare il 15: occorre manifestare a favore della scienza.No, non è uno scherzo, lo ha scritto davvero. La Cattaneo, infatti, è convinta che Trump stia facendo calare una mostruosa cappa di oscurantismo antiscientifico sugli Usa. Joe Biden pretese che i social di Meta censurassero tutte le evidenze scientifiche sulla pandemia a lui sgradite, ma alla Cattaneo andava benissimo, pensava che in quel caso la libertà fosse un orpello. Adesso che è arrivato il perfido conservatore, invece, ecco che si allarma per le sorti della ricerca. «Il 7 marzo», scrive, «gli studiosi americani sono scesi in piazza al grido di “Stand up for Science” denunciando lo smantellamento economico e culturale della ricerca scientifica nel loro Paese. Di fronte alla gravità di questa deriva, l’Unione Europea ha l’opportunità di diventare un vero baluardo della libertà di ricerca, punto di riferimento per le menti brillanti di tutto il mondo su cui possono continuare a fare affidamento, anche, se necessario, per trovare un rifugio. È il momento di dare forma, forza e risorse», conclude Cattaneo, «a quella “quinta libertà” di circolazione della conoscenza (da affiancare a quelle di circolazione di persone, beni, servizi e capitali) proposta da Enrico Letta nel suo rapporto sul mercato unico europeo dell’aprile 2024».Anche la celebre ricercatrice, dunque, sarà in piazza il 15, però con una motivazione diversa da quella di tutti gli altri. Lei manifesterà per l’Ucraina, contro Trump e a favore della scienza (solo quella che le piace, però). Al suo fianco ci saranno altri che manifesteranno per il riarmo, altri che manifesteranno contro il riarmo, altri che chiederanno all’Ucraina di continuare a combattere e persino altri ancora che pretenderanno che l’Ucraina si fermi e scelga la pace. Come dicevamo, vale tutto e il suo contrario. Perciò forza: se avete qualcosa che vi rode, non esitate e correte a Roma venerdì. È una occasione da non perdere: si tratta di un inedito esempio di adunata fluida, di sfilata che non sa bene come identificarsi. Ma va bene così, l’importante è non mancare: se andate, vi si nota di più anche se non avete nulla da dire.
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