2024-06-23
La sinistra francese terrorizza i fan: «Il suo programma è una catastrofe»
L'economista e socialdemocratico Olivier Blanchard (Ansa)
L’ex del Fmi Olivier Blanchard, che si definisce un socialdemocratico, demolisce il manifesto del Nuovo fronte popolare: «Tasse su tutto, gli imprenditori scapperanno». E Bloomberg rincara: «Via anche i miliardari».Più che le forchette, arrivano i forconi. Alla vigilia del voto, la Francia in subbuglio è entrata nel solito rondò senza uscita: credere all’arrivo del nemico finto (la destra pseudo-autoritaria) o temere la calata del nemico vero (il rosso antico)? Al di là della narrazione rafferma che tende a riesumare pure il maresciallo Philippe Pétain, il termometro reale ancora una volta è l’economia. Così mentre il candidato del Rassèmblement national, Jordan Bardella, prefigura forchette più eque di imposizione fiscale fra grandi patrimoni e ceto medio in affanno, piomba su Parigi il programma sanculotto del Nuovo fronte popolare con una ricetta venezuelana che farebbe impallidire Nicolás Maduro e mette in allarme anche gli economisti post-keynesiani dallo statalismo facile.Secondo il minestrone politico che tiene insieme socialisti, comunisti ed ecologisti (oggi al 26% nei sondaggi, mentre Rn di Marine Le Pen è al 32% e i macroniani annaspano al 14%) il futuro dei francesi sta semplicemente nelle tasse e in una feroce patrimoniale - l’«anche i ricchi piangono» di Fausto Bertinotti è sempre di moda -, nel protezionismo economico e sociale, nel rigetto della concorrenza e del libero scambio, nel falò di piazza delle regole europee. Il Patto di stabilità? Racaille, feccia. È un programma economicamente insostenibile, del tutto demagogico ma, come dicono gli intervistati nei talk show televisivi, «serve solo ad aggregare gli scontenti in chiave elettorale e non verrà mai applicato».È il consueto gioco delle tre carte che piace a sinistra. È un trombonesco elenco di manovre allo scoperto da concretizzare nelle due settimane dopo il ballottaggio del 7 luglio: immediata abrogazione della legge Macron e ritorno ai 60 anni di età pensionabile (ora è a 64), salario minimo a 1.600 euro netti (da 1.398), sussidi per gli affitti su del 10%, servizi gratuiti per gli studenti, stangata sulle successioni, ritorno alla polizia di quartiere per aumentare la sicurezza. Qui c’è una contraddizione stupenda in nome del politicamente corretto: i gendarmi non potranno usare armi di dissuasione per non disturbare i malviventi. Manca la scarpa destra di Achille Lauro, ma da qui a domenica Jean-Luc Mélenchon e compagnia potrebbero pensarci. Brilla, invece, un’intuizione che farebbe felice Ilaria Salis: per i senzatetto è prevista la requisizione degli alloggi vuoti.Il programma, che in teoria dovrebbe mandare in estasi i media italiani turbo-progressisti, sta creando notevoli gastriti in Francia. Uno dei più contrari è l’economista Olivier Blanchard, da sempre fautore del post-keynesismo, anima flottante fra Emmanuel Macron e la socialdemocrazia. Oggi è furente e non manca di farlo notare su X. «Come socialdemocratico credo nell’uguaglianza delle opportunità, nel miglioramento dell’istruzione, nella redistribuzione del reddito dai ricchi ai poveri. Come economista so che esiste un delicato equilibrio: il programma di Nfp ignora questo equilibrio e può solo portare a una catastrofe economica». Anche perché non si parla della douce France dell’età dell’oro ma di un mastodonte con un deficit pubblico al 5,2%, un debito al 110% con privilegi sociali che in Italia nessuno si sogna.Durissimo Blanchard, che insegnò ad Harvard e al Mit di Boston, anche sull’uso della chiave inglese per aumentare le tasse, attraverso aliquote più elevate: «La sinistra intende mettere un’imposizione del 100% sulle successioni al di sopra di un certo livello. Secondo Manon Aubry (leader della sinistra radicale, ndr) bisogna reintrodurre la patrimoniale e tassare la ricchezza al 3% annuo. È difficile immaginare come ciò non porti gli imprenditori a spostare in massa le loro attività altrove». Secondo il network economico Bloomberg i segnali di fumo stanno arrivando a destinazione e «i residenti benestanti potrebbero lasciare la seconda economia più grande della zona euro. I posti di lavoro e gli investimenti, così come altre entrate fiscali, se ne andrebbero con loro».Il fallimento macroniano è alla base della fibrillazione e i violini italiani (Quirinale compreso) accordati in perenne sintonia con l’Eliseo, ora tacciono. La fuga dei capitali viene posta all’ordine del giorno dalla stampa specializzata perché anche nel programma della destra lepeniana c’è l’aumento delle tasse societarie. Chiunque vinca nella polarizzazione estrema fra l’Alpe d’Huez e i Pirenei, «les riches» sono un obiettivo primario, sempre secondo Bloomberg, «per ricostituire le casse statali e aiutare a finanziare i loro costosi piani di spesa». Poi spiega che l’impatto sarebbe notevole sui 13 miliardari del Paese che sono fra i primi 500 del mondo, con un patrimonio netto di 522 miliardi (ci sono il re del lusso Bernard Arnault, gli armatori Saades, Françoise Bettencourt erede L’Orèal, il clan Dassault) che l’inquilino dell’Eliseo ha corteggiato e coccolato per anni.Per ora la battaglia è dialettica, alla ricerca dell’ultimo voto e dell’ultima tassa. Chi mostra i forconi in place de la Bastille ha, in cuor suo, la speranza di non usarli mai. E di sfruttare l’eterno ricatto morale che percorre il Paese in queste occasioni: «Mieux l’incapable que la fashò». Meglio l’incapace che la fascista. Potrebbe essere ancora la frase chiave, il salvagente di Macron. Con Jacques Chirac funzionò.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.