2025-03-12
S’ingrossa il fronte francese contro la Starlink di Musk. Ora si candida anche Thales
Dopo l’iniziativa di Eutelsat, il gruppo dell’aerospazio rilancia la «sovranità europea sui satelliti». Antonio Tajani: «Niente tifo, sceglieremo sulla base dell’interesse nazionale».La battaglia dei satelliti continua a tenere banco. Sulla possibilità che l’Italia utilizzi Starlink per le comunicazioni criptate ieri sono intervenuti vari esponenti di Fratelli d’Italia e anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. «Io ascolto il presidente degli Stati Uniti sui temi di sicurezza. Io non sono né amico né nemico di Musk», ha detto l’azzurro a margine dell’inaugurazione di LetExpo a Verona. «Musk è un imprenditore che offre delle opportunità e - penso a Starlink - si valuterà se è interesse dell’Italia utilizzarlo o meno», ha aggiunto Tajani, concludendo che «bisogna fare una valutazione di impatto e capire se tutto ciò è utile, se è sicuro per il nostro Paese, quali sono i vantaggi e quali i rischi, senza fare il tifo né a favore né contro». Una posizione a metà tra il democristiano e il fattuale. Infatti va ricordato che l’accordo da oltre un miliardo non solo non è stato siglato ma nemmeno è sul tavolo. Sull’opportunità di utilizzare la piattaforma satellitare del tycoon però bisogna rimandare alle dichiarazioni aperturiste dal punto di vista tecnico del presidente Asi, Teodoro Valente (ha detto che non ci sono alternative) e a quelle del ministro Guido Crosetto. Per di più espresse in sede di commissione d’Aula e in tempi non sospetti. Non si può però ignorare le continue mosse della componente politica e industriale francese. Su queste colonne abbiamo più volte esplicitato l’intervento a gamba tesa di Eutelsat che sta beneficiando di un anomalo spin in Borsa e a questo ieri si sono aggiunte le parole del numero uno di Thales, il conglomerato francese dello Spazio. In ricerca e sviluppo Thales ha investito 4 miliardi nel 2024, il 20% dei ricavi, e mira ad alzare l’ammontare a 5 miliardi entro il 2028 puntando in particolare sulle tecnologie digitali, a cominciare da cybersecurity e intelligenza artificiale. In questi campi il gruppo francese rivendica un ruolo centrale proprio in funzione della costruzione di una sovranità europea: «Siamo tra i primi cinque gruppi mondiali nella cybersecurity, insieme a quattro player americani, e siamo i leader nella data protection», ha commentato Pascale Sourisse, vice presidente del gruppo. «In Europa siamo il primo gruppo per numero di brevetti nell’Ai per i sistemi critical-mission». Al centro della discussione è finita però Thales Alenia Space, una delle due jv in ambito spaziale con Leonardo (l’altra, Telespazio, è a controllo italiano). È da questo ambito che si aspettano novità nei prossimi mesi visto che i vertici dei due gruppi hanno confermato l’esistenza di trattative, che includono anche Airbus, per una partnership rafforzata nel campo dei satelliti. «Nel dominio spaziale i due terzi del mercato stanno andando bene e la domanda è elevata per quanto riguarda l’osservazione della Terra, l’esplorazione e la navigazione», ha precisato la manager. «L’unico settore in difficoltà è quello delle telecomunicazioni commerciali dove i nostri clienti, gli operatori satellitari, devono affrontare la concorrenza di Starlink che ha enormi capacità, con la conseguenza che alcune decisioni di investimento vengono ritardate». Ecco perché per le sue attività spaziali Thales ha avviato un piano di riorganizzazione, che si completerà nei primi mesi del 2026, mentre sta approfondendo le opzioni con Leonardo e Airbus per un riassetto di cui al momento non esiste una tempistica definita. Per «garantire una sovranità europea nel campo della connettività via satellite» Sourisse considera «essenziale» l’avanzamento e il rafforzamento del progetto Iris 2 per dotare l’Europa di una rete di satelliti (290 nel 2030) in orbita media e bassa e che prevede l’utilizzo di risorse pubbliche ma anche private: «Siamo fiduciosi nel fatto che l’iniziativa continuerà» a svilupparsi e a raggiungere il livello di servizi necessari in una modalità «completamente sovrana». In altre parole, la Francia chiede ancora una volta apertamente che tutti i Paesi Ue continuino a finanziare il progetto anche se più costoso e meno efficiente. Ieri Leonardo ha presentato, in occasione dei conti del 2024, il nuovo piano strategico. Un paragrafo è dedicato allo sviluppo dei satelliti ed esplicita la partecipazione dell’azienda guidata da Roberto Cingolani alla Space alliance. Non che ce ne fossero dubbi. Perché è giusto così. Il che esclude l’utilizzo in parallelo di Starlink? È esattamente la domanda a cui sarà chiamato il governo a dare una risposta. Certo, le continue sollecitazioni mediatiche anche da parte di Elon Musk non aiutano a raffreddare gli animi. Soprattutto nell’ambito della sicurezza ucraina. Lunedì, dopo la chiusura di questo giornale, il patron di Tesla che nel pomeriggio aveva denunciato un cyber attacco contro il social X, ha pensato di aggiornare il pubblico della sua piattaforma specificando che gli Ip da cui erano arrivati i colpi cyber erano localizzati a Kiev. Vero oppure no, non cambia l’effetto. Altra benzina sul fuoco delle polemiche. Così come la richiesta di incontrare Sergio Mattarella sul tema dei satelliti. Il tutto lascia intendere che lo scontro tra Francia e Musk sia solo all’inizio. L’Ucraina è in fondo la scusa perfetta. Dietro si nasconde la capacità bellica degli eserciti del futuro.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.