2021-06-23
Il sindaco di Monaco voleva lo stadio arcobaleno. La Uefa dice no
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L'Allianz Arena di Monaco di Baviera (Ansa)
Il primo cittadino bavarese, in vista della partita della Germania contro l'Ungheria di Victor Orban, aveva preparato l'Allianz Arena con i colori Lgbt. Aleksander Ceferin glielo impedisce: «Il calcio non può essere usato per scopi politici». Il ct Joachim Low: «L'importante è vivere questi valori e non spegnere le luci con i nostri comportamenti».Più che un torneo di calcio ormai gli Europei sembrano una vetrina dove mettere in mostra messaggi politici e ideologie. Da quando è cominciata la rassegna continentale si parla più di calciatori che si inginocchiano o meno per dimostrare vicinanza al movimento dei Black lives matter impegnato nella lotta al razzismo, che dei loro gesti tecnici e giocate sul campo. Si parla più della lotta tra Unione europea e Regno Unito su dove far disputare la finalissima dell'11 luglio, a oggi in programma a Londra nel leggendario Wembley, che degli stadi di nuovo frequentati dai tifosi dopo un anno e mezzo di pandemia e porte chiuse.L'ultima polemica arriva dalla Germania, più precisamente da Monaco di Baviera, dove questa sera si gioca la partita tra Germania e Ungheria. Il sindaco della città tedesca, Dieter Reiter, ha mostrato a più riprese la volontà di accogliere la nazionale magiara e i suoi tifosi al seguito con un Allianz Arena - lo stadio del Bayern Monaco - completamente colorata di arcobaleno, come segno di vicinanza alla comunità Lgbt ma anche un messaggio rivolto al governo ungherese che ha da poco approvato delle leggi che vietano la rappresentazione e la discussione di orientamenti sessuali differenti da quello eterosessuale all'interno delle scuole e nei media rivolti ai minorenni con l'obiettivo di contrastare la pedofilia.A riportare l'ordine e scacciare via ogni tentativo di polemica ci ha pensato direttamente la Uefa che è intervenuta con questo comunicato: «La Uefa comprende che l'intenzione è quella di inviare un messaggio per promuovere la diversità e l'inclusione, una causa che la Uefa sostiene da molti anni, avendo unito le forze con i club europei, le squadre nazionali e i loro giocatori, lanciando campagne e numerose attività in tutta Europa per sottolineare come il calcio dovrebbe essere aperto a tutti. Tuttavia, la Uefa, attraverso i suoi statuti, è un'organizzazione politicamente e religiosamente neutrale. Dato il contesto politico di questa specifica richiesta - un messaggio che mira a una decisione presa dal parlamento nazionale ungherese - la Uefa deve declinare questa richiesta». Comunicato a cui hanno fatto seguito le parole del presidente dell'organo che gestisce il calcio europeo, lo sloveno Aleksander Ceferin, che ai media tedeschi ha detto: «La Uefa è impegnata a combattere ogni forma di discriminazione, inclusi pregiudizio e omofobia. Questa richiesta è giunta da un politico ed era chiaramente un segnale che mirava a un atto politico di un governo di un altro Paese. Qualunque sia la nostra visione su quanto giustificati potessero essere quel segnale o quel messaggio, il calcio non può permettere di essere usato per scolpi politici». Non si è fatta attendere la risposta di Reiter: «La nostra intenzione era quella di manifestare un segno visibile di solidarietà alla comunità Lgbt in Ungheria, dove il governo settimana scorsa ha approvato una legge che vieta la propaganda gay ai minori di 18 anni, bandendo dalle scuole contenuti considerati associabili a lesbiche, gay, bisessuali e transgender. L'arcobaleno sarebbe un segnale che rappresenta la libertà della nostra società. La bandiera rappresenta come vogliamo vivere, nel rispetto reciproco e senza discriminazioni». Dal sindaco di Monaco è poi arrivata anche la stoccata nei confronti dell'Uefa e un rilancio: «Uefa vergognosa, coloreremo tutti i palazzi della città di arcobaleno».Sul tema si è espresso anche il ct tedesco Joachim Low, che in conferenza stampa ha detto: «Tutti sanno come vedo la situazione e ciò che accade nel mondo. Ma sono concentrato sulla partita, vogliamo fare un'impresa. Sarei stato felice se lo stadio fosse illuminato con i colori arcobaleno, ma è importante che non spegniamo le luci con i nostri comportamenti. L'importante è vivere questi valori». Messaggio arcobaleno che comunque sarà presente e ben visibile sulla fascia da capitano del portiere della Germania Manuel Neuer. Messaggio che tanti club di prima fascia, dalla Juventus al Barcellona, hanno pensato di veicolare attraverso i propri loghi rivisitati in chiave arcobaleno sui rispettivi profili social.