2025-10-04
Manifesta solo il 10% dei lavoratori
Nei grandi cantieri poche le defezioni: ai cortei soprattutto studenti. Cgil e Usb si punzecchiano, Cisl e Uil sono sempre più lontane. La Fumarola: strumento svilito.Su Gaza, al di là dei proclami per gli aiuti umanitari, si sta combattendo forse l’estrema guerra di competizione tra i sindacati, in particolare a sinistra, alla conquista della piazza e dei lavoratori. L’Italia, sebbene con una percentuale di iscritti più alta rispetto alla media dei Paesi Ocse, registra comunque un calo del tasso di sindacalizzazione. Questo è evidente in maniera macroscopica tra i giovani sempre più disillusi sul ruolo della rappresentanza sindacale. Nel caso della Cgil, si inserisce un fattore in più: farsi partito, riuscendo a monopolizzare «il mercato» a sinistra, con un’opa sul Pd, ancora in cerca d’autore, e su Avs. Quale migliore occasione quindi del tema umanitario degli aiuti a Gaza?Anche il Pd ha tentato di agitare il vessillo pro Pal rivisto in chiave anti maggioranza nelle Marche ma il gioco non è riuscito, come ha dimostrato l’esito elettorale. La chiamata alle armi di uno sciopero generale è tutt’altra cosa e Maurizio Landini lo sa bene. Nei suoi calcoli, però, il leader della Cgil, deve fare i conti con l’Usb. Il sindacalista conosce bene l’Unione sindacale di base sin da quando, nel 2015, Giorgio Cremaschi, storico dirigente della Fiom, lasciò la Cgil avvicinandosi all’Usb, avviando una lenta diaspora da parte di altri cgiellini. Quindi Landini sa gli obiettivi di questa sigla che tanti consensi raccoglie nelle fabbriche da disillusi del sindacato di Corso d’Italia. Il successo delle manifestazioni promosse dai sindacati di base ha fatto trasalire Landini. A dimostrazione della tensione tra le due sigle c’è l’episodio che ha visto protagonista Lara Ghiglione della segreteria della Cgil che, durante un presidio davanti alla Camera, alcuni giorni fa, è stata contestata dall’Usb al grido di «avete boicottato lo sciopero del 22 settembre». I sindacati di base sono in competizione anche con Cisl e Uil. Valgono le parole di Guido Lutrario, uno dei leader dell’Usb: «Cgil, Cisl e Uil hanno tradito la loro funzione originaria. Noi stiamo ricostruendo il sindacato italiano partendo dai lavoratori». Una battuta che suona come un manifesto: appropriarsi della scena non solo in competizione con il «fratello» Landini. Il curriculum di Lutrario la dice lunga sull’aria che tira nella sigla: già militante del centro sociale Corto Circuito, quindi zapatista per il Chapas libero, attivista di Action, del movimento antiglobalizzazione Ya Basta, presente a Genova 2001. Basta a capire la distanza siderale da questo percorso di lotta, con la Cisl che ha fatto della concertazione il suo tratto distintivo. Non c’è solo questo ad aver suggerito al sindacato di via Po, di smarcarsi dalla strategia di Cgil e Usb. La segretaria generale, Silvia Fumarola, intravede «nell’uso compulsivo dello sciopero generale il rischio di svilire questo strumento di ultima istanza nelle relazioni sociali e industriali, facendolo diventare altro, qualcosa slegato da proposte, obiettivi concreti e da risultati tangibili per milioni di persone che il sindacato rappresenta». Un pensiero che deve aver ispirato anche la Uil che per la prima volta dopo molto tempo si è nettamente smarcata da Landini, con una scelta che apre scenari inediti. I dati della partecipazione allo sciopero sembrano indicare che Fumarola ha dato voce a quello che è un sentire diffuso tra i lavoratori. In piazza, è vero, tanti striscioni, giovani dei movimenti e anziani, ma sui posti di lavoro chi ha risposto all’appello di Cgil e Usb è in media il 10%. Nel pubblico impiego, secondo le rilevazioni del Dipartimento della Funzione pubblica, l’adesione è stata del 7,9%. Tra i meccanici, in Piemonte la percentuale è del 3% medio. Interessante notare che alla Caleffi neanche i delegati Fiom hanno aderito. In Lombardia, nelle aziende più significative, l’adesione è stata in media del 10-15%; nel Veneto la media regionale è del 10% mentre in Friuli si scende attorno al 5% e in Romagna il valore medio è del 15%. Nei cantieri del tram di Bologna tutti al lavoro, così pure in Avr, Ceca, Imola Legno. In Puglia nella Softline, 200 dipendenti, nessuna adesione. Nell’alta velocità Napoli Bari anche i rappresentanti sindacati della Fillea hanno lavorato. Stessa situazione in tutte le grandi opere del territorio napoletano.In Toscana si sono fermati il 25-30% e nel Lazio non si va oltre il 5%. Quindi se la piazza è di Landini, i lavoratori di fatto lo hanno mollato.
Saverio Tommasi con la Global Sumud Flotilla
Un militare israeliano a bordo di una delle imbarcazioni della Flotilla (Ansa)
Maurizio Landini a Roma durante lo sciopero del 3 ottobre (Ansa)