Facciamo i conti con un nuovo conflitto tra potere politico e potere pastorale. A incarnarlo due «uomini forti» che, sulla carta, difendono i nostri interessi, ma con visioni del mondo spesso antitetiche. Il pragmatismo di Donald, però, vince sulla vaghezza papale.
Donald Trump e Vladimir Putin in una foto d'archivio (Ansa)
Volodymyr Zelensky stizzito («Donald non mi ha chiamato per primo»), ma ammette di aver perso due terzi del Kursk. Dmitry Peskov irride gli europei: «Se sperano di salvare il posto nelle trattative, devono parlare con Washington».
Secondo il «Wsj», il Dragone vuole ritagliarsi un ruolo da pacificatore ma zar e tycoon snobbano l’offerta. Pechino accusa gli Usa di puntare a sfruttare le risorse minerarie.
I minerali promessi a Donald Trump gli saranno utili per dare l’idea di aver riscosso il debito col Paese. Che è straziato da un conflitto alimentato da Joe Biden e Ue e perso in partenza.