2022-12-05
La Sicilia va così bene che si occupa dei veneti
Renato Schifani (Imagoeconomica)
Luca Zaia parla con Roberto Calderoli di autonomia e la Regione guidata da Renato Schifani - che autonoma lo è da 74 anni - insorge: «Prevedere misure compensative per il Sud». Sfugge però il nesso. Intanto la Corte dei conti contesta all’isola un buco da 866 milioni.Che cose strane che succedono in politica. Sentite questa. Un presidente della Regione Sicilia - si dovrebbe dire Regione siciliana, e già questo la dice lunga - (Schifani) che ha già qualcosa, cioè l’autonomia, si mette dalla parte dei due presidenti di Puglia e Campania (Emiliano e De Luca) che non la vogliono - contro uno, quello del Veneto che non ce l’ha e la vorrebbe, forte di un referendum consultivo - fatto anche dalla Lombardia - nel 2017, nel quale il popolo a maggioranza bulgara la richiese. Sogno o son desto? Son desto, e questo modo di ragionar contesto.A parte che la giunta Schifani ha ben altro a cui pensare e riguarda la Sicilia e non il Veneto. Intanto Gianfranco Micciché, da sempre punto di riferimento di Forza Italia in Sicilia, ha fondato Forza Italia 2 in contrapposizione al Forza Italia 1 che fa capo a Schifani, 4 consiglieri il primo, 9 quest’ultimo. In effetti il nome che ha scelto Micciché ha una logica in continuità col fondatore di Forza Italia che costruì Milano 2 negli anno Settanta; qui si trattava di edilizia e là di politica, ma non stiamo troppo a sottilizzare. Tutto fa brodo. Poi, sempre per intervento del plenipotenziario Micciché, il vice presidente dell’Assemblea regionale siciliana se lo sono preso le opposizioni, poi la Corte dei Conti. Anche se è materia che riguarda più Musumeci, ex presidente, che non Schifani, deve sborsare 866 milioni di euro più altri 300 in tempi brevissimi sennò il bilancio va in dissesto. Come se non bastasse la Corte dei conti è intervenuta recentemente per segnalare che nei conti della regione c’è qualcosina che non va e che tali conti sono fuori controllo per oltre due miliardi di euro. Non esattamente nocciolini. Quindi, prima di occuparsi di cazzi che potrebbe avvenire, il povero Schifani ha da occuparsi di cazzi esistenti.Ma torniamo a bomba. Tutto parte dal fatto che il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie ha parlato insieme al governatore Zaia di un articolo che è stato inserito nelle Legge di Bilancio e che prevede lo studio dei Lep (Livelli essenziali di prestazione) che ogni Regione sarà tenuta a rispettare e che - come ha detto Calderoli - non sono l’autonomia ma il presupposto per arrivare alla maggiore autonomia delle regioni che legittimamente hanno richiesto. Zaia ha aggiunto che il Veneto non vuole un euro in più di quello che lo stato già versa annualmente alla regione, ma che quei soldi siano gestiti interamente dalla Regione stessa. La Regione oggi presieduta da Schifani gode di autonomia da 74 anni e ne gode perché le fu riconosciuta dalla Costituzione all’articolo 117 e tempo ne ha avuto per farla valere. Ma Schifani si fa portavoce del vessillo della perequazione e sostiene, in una intervista rilasciata ieri al Corriere della Sera, che incontrerà il ministro Calderoli «al più presto su un punto chiave: il diritto delle Regioni del Sud a misure compensative per la marginalità geografica, sociale e quindi economica». Ora, a parte che le Regioni del Sud - ormai lo dicono anche le pietre - avrebbero la possibilità di diventare le interlocutrici privilegiate di tutta l’area mediterranea e per ora non lo hanno fatto come si dovrebbe e sfruttando le potenzialità - vere -esistenti, ma c’è dell’altro. Nello Statuto siciliano, all’articolo 38 c’è scritto così: «Lo Stato verserà annualmente alle Regione, a titolo di solidarietà nazionale, una somma da impiegare, in base ad un piano economico, nella esecuzioni di lavori pubblici. Questa somma tenderà a bilanciare il minore ammontare dei redditi da lavoro nella Regione in confronto alla media nazionale…». Zaia non chiede questo per il Veneto e nella proposta di autonomia presentata per il referendum del 2017 non è esclusa nessuna forma di perequazione. Tra l’altro quello che vale per la Sicilia non vale per la Campania e la Puglia. E allora? Dov’è il problema? Il presidente Schifani parla di divario infrastrutturale, me che c’entra? Quello è un problema tipicamente nazionale in tutti gli Stati, anzi è un problema che dovrebbe avere soluzioni di tipo europeo. Che c’entra l’autonomia richiesta da Zaia con la mancanza di autostrade e ferrovie al Sud? Che c’entra la Salerno-Reggio Calabria con l’autonomia richiesta da veneti e lombardi sulla scia di quanto previsto dalla Costituzione e già ottenuto da quasi un secolo dalla Sicilia? Francamente facciamo fatica a capire a meno che non la si voglia buttare in caciara: in questo caso va tutto bene. Cioè male.
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