2019-05-26
Attenzione, alle europee vige il proporzionale puro. La soglia di sbarramento è al 4%. Il trabocchetto delle preferenze «rosa».Al voto, al voto! Calato il sipario sulla campagna elettorale, oggi dalle 7 alle 23 seggi aperti in tutta Italia per le elezioni europee. Gli italiani sono chiamati ad eleggere i 76 deputati che rappresenteranno la nostra nazione nel nuovo Parlamento europeo: 73 più i 3 che entreranno in carica quando la Brexit diventerà effettiva. In totale il nuovo Parlamento europeo sarà composto da 751 deputati in rappresentanza di tutti i 28 Stati membri, incluso il Regno Unito, che resterà nell'Unione europea almeno fino al prossimo 31 ottobre, quando scadranno i termini per il raggiungimento di un accordo tra Londra e Bruxelles. Il sistema elettorale è un proporzionale puro con lo sbarramento al 4%: le liste che non superano questa soglia non ottengono seggi. L'Italia è divisa in cinque circoscrizioni elettorali: Nord Ovest (Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia, 20 seggi); Nord Est (Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna, 15 seggi); Centro (Toscana, Umbria, Marche, Lazio, 15 seggi); Sud (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, 18 seggi); Isole (Sicilia e Sardegna, 8 seggi). Sono 50.952.719 gli elettori chiamati alle urne per le europee, di cui 24.744.762 uomini e 26.270.873 donne, che voteranno in 62.047 sezioni elettorali.Il voto di lista si esprime tracciando sulla scheda, con la matita copiativa che vi verrà consegnata al seggio, un segno X sul contrassegno corrispondente alla lista prescelta. È possibile (non obbligatorio) esprimere da uno a tre voti di preferenza per candidati compresi nella lista votata. Se decidete di esprimere più di una preferenza, queste devono riguardare candidati di sesso diverso, pena l'annullamento della seconda e della terza preferenza. Bisogna fare estrema attenzione a questo importante particolare. I voti si esprimono scrivendo, nelle apposite righe tracciate a fianco del contrassegno della lista votata, il nome e cognome o solo il cognome dei candidati preferiti compresi nella lista medesima; in caso di identità di cognome fra più candidati, si deve scrivere sempre il nome e il cognome e, se occorre, la data e il luogo di nascita. Per formare un gruppo nel Parlamento europeo servono almeno 25 eurodeputati in rappresentanza di almeno 7 Paesi membri dell'Unione. Attualmente, l'Assemblea si compone di otto gruppi: Il Partito popolare europeo (216 deputati, tra i quali quelli di Forza Italia), l'Alleanza progressista dei Socialisti e dei democratici (185, tra i quali i deputati del Pd), i Conservatori e riformisti europei (77), l'Alleanza dei democratici e dei liberali per l'Europa (69), i Verdi europei - Alleanza libera europea (52), l'Europa della libertà e della democrazia diretta (42 deputati, tra i quali quelli del M5s), l'Europa delle nazioni e della libertà (37 deputati, tra i quali quelli della Lega), la Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica (52). I nuovi eurodeputati si insedieranno il 2 luglio a Strasburgo nella prima sessione plenaria del nuovo Europarlamento. Con 96 membri è la Germania il Paese che esprime il maggior numero di eurodeputati; segue la Francia, che una volta attuata la Brexit passerà dagli attuali 74 a 79 eurodeputati, dall'Italia (73 attuali, 76 dopo la Brexit) e dalla Spagna che con l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea passerà da 54 deputati a 59.Le elezioni di oggi potrebbero ribaltare l'assetto politico del Parlamento europeo, e di conseguenza della Commissione. Per la prima volta dal 1979, infatti, stando ai sondaggi, popolari e socialdemocratici potrebbero non avere la maggioranza. Che accadrà in questo caso? Tra i popolari ci sono alcuni esponenti politici molto importanti, come il premier ungherese Viktor Orbàn e il cancelliere austriaco Sebastian Kurz che lavorano per un'alleanza con i gruppi di destra: Europa delle nazioni e della libertà, che prenderà il nome di Alleanza europea dei popoli e delle nazioni (con alla guida Matteo Salvini e Marine Le Pen) e Conservatori e riformisti europei, al quale aderirà Fratelli d'Italia se il partito di Giorgia Meloni supererà, come previsto, la soglia del 4%. Altri osservatori prevedono invece che l'alleanza tra Popolari e Socialisti verrà confermata, e che nel caso fossero necessari altri voti per raggiungere la maggioranza, si ragionerà con altri gruppi politici. Tra i vari nodi da sciogliere del prossimo Parlamento europeo, c'è ad esempio la collocazione dei nuovi partiti, a partire da La Republique en Marche del presidente francese Emmanuel Macron, che potrebbero entrare nel gruppo dei liberali. I nuovi europarlamentari del M5s, inoltre, dovrebbero formare un nuovo gruppo con il partito croato Zivi Zid, i polacchi di Kukiz15, i finlandesi di Liike Nyt e i greci di Akkel. I sondaggi segnalano inoltre ottime prospettive per il Brexit Party di Nigel Farage, personaggio noto a livello europeo, che sta cavalcando l'ondata di scontento per le lungaggini che hanno fino ad ora caratterizzato le trattative tra Europa e Regno Unito per la Brexit.Inevitabilmente, i risultati delle elezioni in Italia condizioneranno anche il dibattito politico interno. Riflettori accesi sulla possibilità che la Lega superi il M5s diventando il primo partito italiano. Sarà interessante anche sommare le percentuali dei due alleati di governo, per verificare la fiducia dei cittadini nell'esecutivo guidato da Giuseppe Conte. Il Pd punta a sorpassare il M5s. Nel centrodestra si gioca una sfida interna tra Forza Italia e Fratelli d'Italia, con Giorgia Meloni che non fa mistero di sperare in un sorpasso clamoroso ai danni di Silvio Berlusconi.
L' Altro Picasso, allestimento della mostra, Aosta. Ph: S. Venturini
Al Museo Archeologico Regionale di Aosta una mostra (sino al 19 ottobre 2025) che ripercorre la vita e le opere di Pablo Picasso svelando le profonde influenze che ebbero sulla sua arte le sue origini e le tradizioni familiari. Un’esposizione affascinante, fra ceramiche, incisioni, design scenografico e le varie tecniche artistiche utilizzate dall’inarrivabile genio spagnolo.
Jose Mourinho (Getty Images)
Con l’esonero dal Fenerbahce, si è chiusa la sua parentesi da «Special One». Ma come in ogni suo divorzio calcistico, ha incassato una ricca buonuscita. In campo era un fiasco, in panchina un asso. Amava avere molti nemici. Anche se uno tentò di accoltellarlo.