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Si parla di legge elettorale, il voto non è tabù

Si parla di legge elettorale, il voto non è tabù
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Sono iniziate le grandi manovre. Nel Pd e in Italia viva, che rischiano di essere cannibalizzati dalle sardine, c'è improvvisa voglia di urne. Il Bullo si fida del suo zoccolo duro e non teme il proporzionale. Matteo Salvini: «L'importante è che chi vince possa governare».
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Alle cassiere spray urticante anti-maranza
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Dopo l’ennesimo episodio di violenza, un supermercato di Treviso ha deciso di dotare le sue dipendenti di un’arma al peperoncino. «Sono tutte giovani e hanno paura», ha spiegato il titolare. Anche in pieno centro città i pestaggi delle gang sono ormai un’abitudine.

Quando in una città anche le cassiere del supermercato decidono che è arrivato il momento di «armarsi», significa che la situazione sta davvero precipitando. Succede a Treviso, già prima in classifica nazionale per per atti violenti compiuti da minori e teatro - proprio un anno fa - dell’omicidio del ventiduenne Francesco Favaretto, sgozzato in pieno centro da un gruppo di giovani strafatti di ketamina.

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La cioccolata calda da bevanda sacra a elisir della felicità
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La sorbivano già i Maya e gli aztechi (per i quali era un afrodisiaco). Quando arriva in Europa diventa lo sfizio dell’alta nobiltà. Oggi è un’icona pop dalle molte varianti.

Si potrebbe pensare che la cioccolata calda sia una golosa invenzione contemporanea. E invece no. I primi a preparare cioccolata calda furono i Maya. Già prima di essi a coltivare cacao erano gli Olmechi, popolo del Mesoamerica, oggi il Messico centrale, che poi colonizzarono il centro America. La bevanda dei Maya si chiamava xocoatl, da cui deriva la nostra parola cioccolata, e si preparava tostando e poi tritando le fave di cacao con chicchi di mais, poi aggiungendo acqua, pepe e peperoncino. Per i Maya il cacao era sacro e talmente prezioso che le fave di cacao si usavano per pagare, come fossero monete. Quando arrivarono in Europa per il tramite di Cristoforo Colombo, le fave di cacao non si radicarono immediatamente nelle abitudini occidentali.

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«Trump indossa le nostre cravatte»
Maurizio e Alessandro Marinella (Ansa)
Il manager della storica sartoria di Napoli Alessandro Marinella: «Donald offrì a nonno e papà di aprire un negozio nel suo grattacielo a New York, dissero di no. Ora ci ha scritto per ringraziarci dei regali. Berlusconi ordinava 6.000 pezzi alla volta».

L’anno prossimo fanno 112. Era il 1914, quando Eugenio Marinella, nel cuore di Napoli, fondava quella che sarebbe diventata una delle più famose aziende tessili italiane. Rinomata per le cravatte, ma ormai specializzata in una vasta gamma di prodotti per uomo e donna. In questo periodo, persino decorazioni natalizie in seta. Il testimone di questa tradizione, oggi, è nelle mani di Maurizio e di suo figlio Alessandro, 30 anni, general manager di E. Marinella. Reduce da una grande soddisfazione professionale.

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«Roma Sotterranea»: il viaggio tra storia e infrastrutture della Capitale
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Il documentario Roma Sotterranea, in onda su History Channel, esplora i cantieri della Linea C tra scoperte archeologiche straordinarie e sfide ingegneristiche, mostrando come la storia millenaria di Roma influenzi la crescita infrastrutturale della città.

Non in superficie, ma sotto strade che l'arte, la storia, l'abitudine ci ha insegnato a riconoscere senza l'ombra del dubbio, con la familiarità e la sicurezza che si riserva alla propria casa. Roma Sotterranea - Una metro nella storia, in onda in esclusiva su History Channel nella prima serata di lunedì 15 dicembre, non è un viaggio alla scoperta delle bellezze della Capitale.

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