2019-05-02
Le cinque serie tv più attese dell'estate
True
Tra maggio e giugno partono su Sky Catch-22, che segna il debutto alla regia televisiva di George Clooney, Chernobyl e Big little lies 2, dove la new entry si chiama Meryl Streep. Su Netflix, invece, c'è grande attesa per la terza stagione della serie La casa di carta e per il secondo capitolo di Dark. Lo speciale contiene il trailer e l'approfondimento per ciascuna serie tv. Bernardo Bertolucci era solito dire che il cinema, al giorno d'oggi, lo si può trovare con maggiore facilità in una serie televisiva anziché nel buio di una sala. La qualità, diceva, che convoglia nei prodotti formato tv non ha alcun corrispettivo a Hollywood. Non più. Perciò, amava Breaking Bad e Mad Men, seguiva House of Cards con la trepidazione di un fan qualsiasi. Bernardo Bertolucci adorava le serie televisive, piccole opere di letteratura che, al pari di un bel romanzo, tornano con il primo caldo per alleviare le pene di un'estate in città. Da Netflix a Sky, sono diverse le serie televisive che prenderanno il via tra maggio e i mesi estivi. Cinque, però, sono quelle che nemmeno Bertolucci avrebbe voluto perdere. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/serie-tv-2635906708.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="catch-22" data-post-id="2635906708" data-published-at="1758224594" data-use-pagination="False"> Catch-22 Catch-22 è l'adattamento del romanzo omonimo che Joseph Heller scrisse nei primi anni Sessanta. Come il libro dal quale è tratto, racconta la storia di un giovane bombardiere dell'aviazione americana, John Yossarian (Christopher Abbott), costretto, durante la seconda guerra mondiale, a scegliere tra la propria dignità di soldato e la truffa. Le missioni, sul fronte italiano, sembrano non finire mai. E a ogni richiesta di congedo, puntuale, arriva l'ordine di un ultimo volo, in una spirale infinita che solo l'infermità mentale potrebbe spezzare. Potrebbe, però, perché nel romanzo di Heller, che durante la seconda guerra mondiale è stato soldato, esiste un tranello. Il Comma 22 al quale un militare potrebbe appellarsi per essere riconosciuto pazzo e ottenere con ciò il congedo nasconde un paradosso. Chiunque si dica pazzo, pazzo non potrà essere, perché solo un vero pazzo vorrebbe continuare a volare. Yossarian, dunque, dovrà fare altrimenti, ma, delle cinque puntate previste dalla serie Sky Original, al via su Sky Atlantic il prossimo 21 maggio, non è la strategia del bombardiere a destare l'interesse maggiore. È George Clooney. Il premio Oscar, che nella storia ha una particina, è insieme produttore e regista di Catch-22. Una serie per la quale l'hype è alle stesse, anche perché Clooney, accanto a sé, ha voluto tra gli altri Giancarlo Giannini e Hugh Laurie. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem2" data-id="2" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/serie-tv-2635906708.html?rebelltitem=2#rebelltitem2" data-basename="chernobyl" data-post-id="2635906708" data-published-at="1758224594" data-use-pagination="False"> Chernobyl Nessun romanzo, questa volta, ma la storia a fare da guida. Chernobyl, in esclusiva su Sky a partire dal 10 giugno prossimo, è una serie documento, atta a ricostruire la più grande catastrofe nucleare che il mondo ricordi. A 33 anni dal disastro ucraino, avvenuto a 120 chilometri da Kiev il 26 aprile 1986, sono state Sky e Hbo a decidere di affidare alla narrazione televisiva la cronaca di quegli eventi. La serie tv dovrà, perciò, ricostruire il come e il perché di quanto accaduto nella centrale nucleare, raccontando, insieme, le storie straordinarie di quegli eroi comuni che, all'indomani della tragedia, hanno rischiato la vita per limitarne la portata. Fallimento e nobiltà umano dovranno coesistere, l'una al fianco dell'altra in una produzione nella quale Jared Harris, già caro a Bertolucci per il suo ruolo in Mad Men, è stato chiamato a interpretare Valery Legasov, lo scienziato sovietico scelto dal Cremlino per indagare sull'incidente. Al proprio fianco l'attore ha poi avuto un cast d'eccezione. Stellan Skarsgård si è calato nei panni di Boris Shcherbina, l'uomo messo a capo della commissione governativa istituita dal Cremlino nelle prime ore successive al disastro, mentre Emily Watson è stata scelta per dare un volto a Ulana Khomyuk, la fisica nucleare sovietica impegnata a risolvere il mistero che, in quell'aprile 1986, ha portato al disastro. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem3" data-id="3" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/serie-tv-2635906708.html?rebelltitem=3#rebelltitem3" data-basename="dark-2" data-post-id="2635906708" data-published-at="1758224594" data-use-pagination="False"> Dark 2 Dark, la cui seconda stagione debutterà online il 21 giugno prossimo, è la testimonianza più vivida di come Netflix abbia allargato il mercato televisivo. A produrla, infatti, non è stata qualche blasonata casa americana, ma una casa tedesca. Un'azienda sconosciuta, che nel cast ha messo attori sconosciuti, gente che fuori dai confini nazionali non avrebbe un volto e nemmeno un nome. Eppure, quella serie altrimenti ignota s'è rivelata un gioiellino. Al centro di Dark c'è una storia cupa, di destini incrociati, esperimenti e omicidi. E c'è il tempo, la teoria del relativismo, una grotta all'interno della quale confluiscono le dimensioni che l'uomo ha imparato a conoscere come passato, presente e futuro. In Dark, prima stagione, il futuro è stato appena accennato e tutto s'è risolto in un continuo viaggiare tra il passato e il trapassato, nel disperato tentativo di dare un senso al presente spiegando la cruenta scia di morte che ha colpito una cittadina tedesca e quattro delle famiglie che l'abitano. In Dark, seconda stagione, i confini promettono di ampliarsi fino a toccare il futuro. Sempre, però, con la speranza di aggiustare il presente e far sì che i loschi figuri introdotti nel finale della stagione passata non arrivino a controllare i viaggi nel tempo. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem4" data-id="4" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/serie-tv-2635906708.html?rebelltitem=4#rebelltitem4" data-basename="big-little-lies-2" data-post-id="2635906708" data-published-at="1758224594" data-use-pagination="False"> Big little lies 2 Big little lies è una di quelle serie che, ad una prima quanto veloce occhiata, potrebbero sembrare prettamente femminili. Ci sono quattro madri, piccoli drammi familiari, Reese Whiterspoon con la gonna a fiori e Nicole Kidman, prigioniera di quella sua immagine da moglie perfetta. L'estetica è quella di un prodotto atto a sollazzare gruppi di donne, più e meno adulte. E qui sta il genio di Big little lies. La serie, la cui seconda stagione debutterà su Sky Atlantic nei primi giorni di giugno, è un giallo intriso di elementi psicologici. Un giallo, la cui prima stagione si è chiusa con la morte di un marito violento e l'omertà delle quattro madri amiche, colpevoli di aver dato all'uomo la spinta fatale. Un giallo che, nella seconda stagione della serie, dovrebbe dilungarsi sulle indagini, restituendo però tutto il tormento interiore delle donne. Le quattro hanno da nascondere un omicidio, a se stesse e alle proprie famiglie, alla comunità di Monterey, piccola perla californiana, e alla madre del morto, giunta in città per fare chiarezza. La madre, novità di Big little lies 2, nient'altro è se non Meryl Streep, aggiunta blasonata ad un cast d'eccezione. Oltre alla Whiterspoon e alla Kidman, la serie Sky vede tra i protagonisti Zoe Isabella Kravitz, straordinaria figlia di Lenny, e Alexander Skarsgård, interprete del picchiatore morto. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem5" data-id="5" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/serie-tv-2635906708.html?rebelltitem=5#rebelltitem5" data-basename="la-casa-di-carta-3" data-post-id="2635906708" data-published-at="1758224594" data-use-pagination="False"> La casa di carta 3 È l'ultima, in linea temporale, a fare il proprio debutto. Ma, forse, è la più attesa delle cinque. La casa di carta 3, terzo atto della serie Netflix che si è trasformata in mania, arriverà online il 19 luglio prossimo, raccontando quanto successo al gruppo di scapestrati che ha beffato la Spagna, e pure il mondo. La serie, una produzione iberica, s'è chiesta se un manipolo di delinquenti guidato da una mente geniale, Il Professore, avrebbe mai potuto rapinare la Zecca di Stato. Senza morti, senza violenza. Come moderni Robin Hood, decisi ad accattivarsi la simpatia del popolo spagnolo. La risposta è arrivata solo con il finale della seconda stagione, quando la banda, provata dagli imprevisti che l'assedio s'è portato appresso, ha preso la via della fuga. Il colpo è riuscito e cosa attenda questi ladri divenuti eroi è compito della terza stagione spiegarlo. Ma, mentre gli affezionati de La casa di carta se ne stanno buoni, in trepidante attesa, i detrattori non si danno pace. Qualcuno s'è lanciato contro la serie. "Gentista", l'ha definita, lamentando un eccessivo populismo. Una sorta di demagogia in nome della quale verrebbe turlupinato un pubblico caprone, provato dalla crisi economica. La casa di carta sarebbe un'operazione furba, studiata per ingolosire chi ha fame di riscatto. E sia pure, se tanto basta a tacere le polemiche. Per noi, La casa di carta è un gioiello: la prima serie, dopo tante, a meritare il cosiddetto binge-watching, una puntata via l'altra, in una maratona resa più familiare da suono (inaspettato) di Bella Ciao.
Il primo ministro del Pakistan Shehbaz Sharif e il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman (Getty Images)
Riyadh e Islamabad hanno firmato un patto di difesa reciproca, che include anche la deterrenza nucleare pakistana. L’intesa rafforza la cooperazione militare e ridefinisce gli equilibri regionali dopo l’attacco israeliano a Doha.
Emanuele Orsini e Dario Scannapieco