
Mister Amazon si è fatto servire quelle appena nate, che nella Laguna sono rare e quindi costosissime. Ma ce n’è per tutte le tasche. Molto indicate in estate per le loro proprietà rimineralizzanti, hanno pure un altro pregio: saziano senza essere troppo caloriche.Si è parlato per giorni del matrimonio veneziano tra Jeff Bezos, patron di Amazon, e la giornalista Lauren Sanchez: tutto ha avuto eco sulla stampa, anche il pre e il post. Del pre ha colpito la notizia che alla cena offerta alla coppia prima delle nozze dall’amica Diane von Furstenberg a Palazzo Brandolini siano state servite seppioline fresche locali che costavano 260 euro al chilo. L’alto costo delle seppioline dipende dalla loro rarità, ha poi spiegato a Repubblica il pescatore veneziano Francesco Brandolin. La laguna è una specie di reparto di ostetricia delle seppie. Dopo l’accoppiamento, proprio in questo periodo nascono, diventano grandicelle e verso agosto vanno via, in direzione del mare aperto. Queste seppioline sono, perciò, le cosiddette neonate, si possono pescare, non vi è alcun divieto di pesca, ma la rarità e quindi l’alto costo dipendono dal fatto che ci sono sempre meno seppie nella laguna (e quindi meno riproduzioni) perché a causa dell’inquinamento è diminuito il fitoplancton di cui le nostre si nutrono e per realizzare il Mose sono stati chiusi alcuni canali interrati dove trovavano vitto e alloggio. Sempre a Repubblica, lo chef Cesare Benelli del ristorante Al Covo ha spiegato che l’alta richiesta a fronte della diminuita disponibilità ha causato questo aumento di prezzo: anni fa costavano 30 euro al chilo, poi 120, ora 260. Alta richiesta che impedisce il ripopolamento della specie tramite la crescita e la riproduzione e una soluzione potrebbe essere quella di realizzare impianti di allevamento.Le seppioline della laguna si fanno in umido col loro nero nel rinomato piatto Seppioline veneziane al nero, accanto a polenta gialla, oppure fritte o alla griglia, accompagnate da polenta bianca. Oltre alle seppioline neonate, si mangiano anche le uova di seppia. In Veneto sono dette anche latticini, latte di seppia, bianco di seppia, latti di seppia, pocce di seppia, riso di seppia. Sono bianche, di forma ovoidale e sono le ovaie delle seppie femmine, piene di uova non fecondate. Hanno un gusto molto delicato e meno intenso della seppia adulta o della seppiolina neonata. Dovete poi sapere che c’è anche un altro tipo di uova di seppia, anche dette uva di mare. Nella stagione riproduttiva che in Veneto e in generale al nord va da marzo a luglio, le seppie maschi e le seppie femmine si recano verso riva e si accoppiano unendosi coi tentacoli. Durante l’accoppiamento, il maschio deposita il seme in una tasca della femmina che, poi, produce le uova.Le uova saranno fecondate e poi depositate, in grappoli, sovente neri (per il liquido nero secreto dalle seppie), sempre somiglianti a grappoli di uva, sui vari sostegni galleggianti che le nostre seppie trovano nel mare più vicino alla riva, dalle alghe alle boe, passando per pezzi di legno. Dopo circa un mese, ecco le seppioline neonate che hanno caratterizzato la cena pre nozze dei Bezos. Tolto questo breve periodo in cui si trovano uova di seppia e neonate, le seppie adulte si pescano soprattutto in due momenti dell’anno: da gennaio ad aprile e da settembre e dicembre.La seppia è un mollusco cefalopode decapode che appartiene alla famiglia Sepiidae, unica del sottordine Sepiina e della superfamiglia Sepioidea. La famiglia delle Sepiidae annovera poi tre Generi: Metasepia, Sepia e Sepiella. E qui giungiamo a noi: anche per riconoscere le nostre seppie locali quando, per esempio, le si acquista, sappiate che le seppie che troviamo nel Mediterraneo e nell’Oceano Atlantico, dunque le seppie che troviamo fresche e talvolta anche surgelate (le altre sono di importazione), sono della specie Sepia officinalis. Quella della Sepia officinalis che d’ora in poi chiameremo semplicemente seppia è una carne che non attiva chissà che dialogo pubblico: di ostriche si parla, di seppie, a parte questo caso legato ai Bezos, praticamente mai. Seppure non strombazzata a destra e manca, quella della seppia è una carne non solo molto diffusa nella nostra alimentazione, ma anche pregiata. In primo luogo perché è fonte di proteine nobili anche dette proteine complete. Ricordiamoci sempre che le proteine nobili sono quelle che contengono tutti gli amminoacidi essenziali che il nostro organismo non è in grado di produrre autonomamente e che deve introdurre con la dieta. I 9 amminoacidi essenziali sono fenilalanina, isoleucina, istidina, leucina, lisina, metionina, treonina, triptofano e valina. Le proteine nobili sono importanti per la costruzione e la riparazione dei tessuti, la produzione di enzimi e ormoni e il mantenimento della massa muscolare. Sono anche dette ad alto valore biologico, perché l’organismo le usa per la sintesi proteica ovvero il processo biologico col quale le cellule sintetizzano nuove proteine.Se è vero che le proteine vegetali di legumi e di cereali possono essere integrate tra loro per fornire tutti gli amminoacidi essenziali, è anche vero che prese singolarmente sono carenti, mentre quelle animali no. Inoltre, le proteine vegetali contengono anche carboidrati e contengono ferro non eme ossia vegetale, differente dal ferro eme dei cibi animali, necessario non solo a chi sia anemico, ma a tutti, per una nutrizione equilibrata. In 100 grammi di seppie troviamo 72 calorie. Pochissime, se si pensa che, di contro, saziano a lungo. La seppia è fatta per lo più di acqua, circa 82 g su 100, poi 14 g di proteine, 1,5 g di lipidi, 1,5 di carboidrati. Spesso si pensa che la seppia sia grassa, in realtà è povera di grassi e 100 g hanno solo 64 mg di colesterolo, perciò è adatta all’alimentazione di chi soffre di ipercolesterolemia e in generale di dislipedemie, oltre che a quella di tutti. Deve stare attento, invece, chi soffre di gotta e iperuricemia, perché la seppia è ricca di tessuto connettivo di origine proteica e, in generale, chi soffre di disturbi digestivi o vuol mangiare leggero non deve consumare troppe seppie e deve fare attenzione ai procedimenti che la rendono più digeribile (per esempio, la congelazione ne ammorbidisce le fibre). 273 mg di potassio che troviamo in 100 g di seppia aiutano a regolare la pressione sanguigna, il fosforo (143 mg) e il calcio (27 mg), insieme con la vitamina D della seppia, D3, di origine animale, aiutano la formazione e la corretta salute di ossa e denti. Le vitamine del gruppo B danno energia e contrastano lo stress. Con 32 mg di magnesio, 4,2 mg di zinco e 1,1 mg di rame, la seppia ha anche un effetto rimineralizzante, utile anche in estate quando, sudando, perdiamo sali minerali, oltre che acqua. Infine, gli acidi grassi omega-3 aiutano il cuore e il cervello (la memoria).
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