2021-08-06
«Sempre più appuntamenti virtuali anche con la fine delle restrizioni»
Il manager di Tinder per il Sud Europa Vicente Balbastre Tío,: «Durante i lockdown l'app veniva adoperata per fare conoscenza, senza fini sessuali. Le persone scelgono la piattaforma perché per loro è garanzia di incontri autentici» Appuntamenti senza sesso, organizzati nel grande bar virtuale della Rete per ovviare alle misure restrittive imposte dall'emergenza sanitaria. Nell'anno passato, quando il lockdown ha congelato ogni interazione umana, chi ha potuto ha cercato di supplire alla mancanza di relazioni fisiche attraverso la tecnologia: social network, chat, Tinder. L'app, nata per favorire gli incontri tra single, non ha patito i divieti. Al contrario, si è fatta ricettacolo di esigenze destinate a cambiare, e per sempre, l'universo degli appuntamenti online. Nei mesi in cui l'isolamento è stato d'obbligo, i cittadini del mondo hanno deciso di vivere attraverso Tinder. La piattaforma, scaricabile gratuitamente sul proprio telefonino, ha registrato record senza precedenti. In una sola giornata, sono stati superati i tre miliardi di swipe, vale a dire le interazioni con le quali ogni utente può esprimere il proprio gradimento per un altro utente. Poi, quelle tre miliardi di interazioni sono state superate altre 130 volte, nel corso del 2020. Tinder, dove agli iscritti sono proposte carrellate di profili e foto in ordine di vicinanza geografica, è cresciuto esponenzialmente. E, online, ha visto i propri trend cambiare. «Il 60% dei nuovi iscritti ha cercato di combattere la solitudine. Online, ha chiesto trasparenza e onestà. Poi, divertimento. Frasi come “vedere come vanno le cose" e “aperto/a a" hanno raggiunto record di menzioni nelle bio di Tinder. I membri hanno dimostrato una maggiore apertura a diverse possibilità (“vedere come vanno le cose" è cresciuto del 19% mentre “aperto/a a" è cresciuto del 17%). Inoltre, un recente studio sui membri di Tinder ha mostrato che oltre il 50% degli utenti “non è in cerca di un tipo di relazione in particolare"», ha dichiarato Vicente Balbastre Tío, senior communications manager per il Sud Europa di Tinder, spiegando come i cambiamenti siano destinati a rimanere. «Anche se è iniziato per necessità, il dating digitale rimarrà come abitudine. Coloro che l'hanno provato lo vedono come un metodo più leggero per imparare a conoscere una persona senza troppe pressioni, e il 40% dei membri della Generazione Z (che riunisce chi è nato tra il 1995 e il 2010, ndr) ha dichiarato che continuerà a praticare il dating digitale, anche quando i luoghi di incontro riapriranno». Quando Tinder è arrivato in Italia, nel 2012, si è parlato soprattutto di un'app per trovare relazioni mordi-e-fuggi. Cos'è cambiato in questi nove anni? «Nei primi due anni, Tinder è cresciuto al punto da passare da un singolo swipe ad un miliardo di swipe. Ad oggi, è stato scaricato più di 340 milioni di volte e ha oltre sei milioni di utenti premium. Credo che ad aiutarlo a crescere sia stata, soprattutto, una caratteristica: entrambe le persone devono esprimere il proprio gradimento l'una per l'altra per poter avviare una conversazione privata. Questo ha portato ad una nuova possibilità di controllo nell'esperienza del dating online, ha fatto sì che i nostri utenti si sentissero a proprio agio». Cosa cerca, oggi, chi si iscrive a Tinder? «Possibilità di esprimersi e di scoprire l'altro. È meraviglioso quando Tinder porta alla nascita di un amore, ma quel che più cercano gli utenti è l'incontro con qualcuno che sia autentico. La Generazione Z, che da sola rappresenta il 50% dei nostri utenti, cerca onestà, sincerità e possibilità di essere sé stessa. Questo bisogno supera quello dato dalle relazioni a lungo termine. Il numero di utenti che dichiara di «non cercare alcuna relazione particolare» è aumentato del 50%. I numeri dicono che la prossima generazione di coppie sarà per le relazioni aperte». Perché gli utenti più anziani sono ancora tanto restii ad usare Tinder? «Perché Tinder è stato creato da ragazzi di età compresa tra i 18 e i 25 anni. In testa, hanno sempre avuto i propri coetanei. Ciò detto, noi cerchiamo di sviluppare la piattaforma di modo che possa essere utilizzata da chiunque. Questo significa «inclusività»». La pandemia, con l'impennata di ricerche e contatti, ha dimostrato che esiste una relazione concreta tra realtà fattuale e realtà virtuale. Sarà il dating online a cambiare la nostra società o la società ad influenzare il dating online? «La Generazione Z sta scoprendo un modo diverso di vivere il dating, lontano dai tabù tradizionali. In termini di aspettative ed emozioni, il dating è diventato cosa fluida. Gli utenti vogliono divertirsi, e la pandemia ha portato alla luce il fenomeno degli appuntamenti online. Oltre il 40% degli utenti più giovani ha detto non vi rinuncerà, in futuro. L'emergenza sanitaria ha dimostrato come le app di dating abbiano aiutato le persone a sentirsi meno sole». La pandemia ha prodotto online dei cambiamenti. Più onestà, più trasparenza, più parole e meno sesso. Sono cose destinate a rimanere? «La pandemia ci ha aiutati a mettere le cose in prospettiva. Ha portato le persone a trovare nuovi mezzi per tenere vive le proprie relazioni e, in questo senso, la tecnologia ha giocato un ruolo fondamentale. Gli utenti di Tinder hanno potuto valicare con l'app i confini nazionali, conoscere nuove persone. Gli appuntamenti fisici sono diminuiti significativamente, nel 2020. Ma, a febbraio, la ricerca di un appuntamento faccia a faccia ha toccato un record senza precedenti. I single sono pronti a riprendere ad uscire». La parola «vaccino», nelle biografie di Tinder, ha registrato una crescita pari a +86%. Il Covid-19 ha cambiato le richieste degli utenti? «La pandemia ha portato gli utenti a discutere con più schiettezza i propri limiti personali. Le biografie di Tinder sono state utilizzate per rendere chiare le proprie aspettative. La frase “Indossa una mascherina" ha avuto un incremento del 100% durante i mesi dell'emergenza sanitaria, e una ricerca condotta da YPulse ha evidenziato come il 17% degli utenti abbia “discusso le misure di sicurezza da tenersi prima di incontrarsi", mentre il 16% abbia “chiesto il consenso a toccarsi reciprocamente durante gli appuntamenti"». La crescente consapevolezza nell'uso delle tecnologie (magari sostenuta da programmi televisivi come Catfish) ha modificato abitudini e vizi degli utenti? «Negli anni, noi abbiamo sempre cercato di migliorare la sicurezza di Tinder. Abbiamo messo a punto strumenti, come la video chiamata e la verifica delle foto, che consentono agli utenti di indagare l'identità della persona con la quale sono in contatto. La pandemia, poi, ha fatto il resto. Le conversazioni sul consenso, in futuro, saranno più comuni e metteranno meno a disagio gli utenti. Le persone utilizzeranno quanto imparato durante il lockdown per rendere più sicuri e felici i propri incontri». Retorica comune vuole che le chat abbiano ucciso le relazioni. È davvero così? «Non credo. Le persone hanno imparato ad utilizzare la tecnologia per lavorare o vivere ovunque nel mondo. Eppure, quando si tratta di un appuntamento, fanno affidamento su Tinder. Su Tinder, cercano qualcuno che possa stare loro vicino fisicamente. Durante i mesi di lockdown, la richiesta di una vicinanza fisica è aumentata del 28%». Come ci si muove all'interno di un mercato, quello del dating online, dove ogni segmento di pubblico (adulteri, gay, vip, sugar daddy, ecc.), ha ormai una sua app di riferimento? «Tinder è stata una delle prime app di dating lanciate online e, ancora oggi, è una delle più utilizzare. Quel che cerchiamo di fare è offrire ai nostri membri, tutti, la possibilità di esprimersi, senza limiti o etichette. Di recente, grazie ad una collaborazione con Arcigay, abbiamo introdotto la funzionalità «More Gender». Gli utenti italiani possono scegliere tra ventinove categorie di genere e nove orientamenti sessuali».