2024-04-26
Nella corsa della plenaria per approvare di tutto sì pure all’organismo etico
Nell’ultima seduta prima del voto luce verde al nuovo comitato interistituzionale: ci costerà 3,29 milioni. Sprint dei socialisti per blindare le norme sul Green deal.Si è chiusa l’ultima seduta plenaria del Parlamento europeo di Strasburgo. L’appuntamento è ora con il prossimo Parlamento, quello che uscirà rinnovato dalle elezioni europee del 9 giugno prossimo. In vista della chiusura della legislatura, durata cinque anni, il programma della settimana è stato intensissimo, con ben 54 votazioni nella sola giornata di mercoledì, soprattutto perché alla maggioranza di centrosinistra premeva far approvare di corsa gli ultimi provvedimenti bandiera. Non si tratta solo del nuovo Patto di stabilità, di cui si è molto parlato, ma anche dei provvedimenti legati al Green deal.Approvata la direttiva sulle case green nelle settimane passate, questa settimana il nuovo regolamento sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggio è passato in Parlamento con 476 voti favorevoli, 129 contrari e 24 astensioni. Ora dovrà essere approvato anche dal Consiglio, che in via preliminare si era già espresso favorevolmente. La norma prevede obiettivi di riduzione degli imballaggi del 15% entro il 2040, con obiettivi intermedi, e l’obbligo per gli Stati membri di ridurre i rifiuti da imballaggio in plastica. Il regolamento va a dettagliare anche l’impensabile, come la proporzione di spazio vuoto del 50% al massimo concessa per gli imballaggi multipli. Alcuni tipi di imballaggi in plastica dedicati al monouso saranno vietati dal 2030, tra cui frutta e verdura fresca sotto gli 1,5 chili e le monodosi di alimenti, e sono stati posti obiettivi minimi di materiale riciclato negli imballaggi in plastica. Rispetto a come era partita la discussione, molti eccessi sono stati smussati, ad esempio il riuso dei contenitori per vino e alcolici. Tuttavia, è la filiera della plastica italiana a temere un forte impatto negativo. L’Italia è ai vertici mondiali nel riciclo (il 72% dei rifiuti da imballaggio in Italia viene riciclato), ma le nuove norme spingono sul riuso, che comporta una filiera molto diversa. Anche il divieto di utilizzo dell’imballaggio in plastica per frutta e verdura è visto come critico, anche da parte degli agricoltori.Approvate anche alcune modifiche alla Politica agricola comune (Pac) e il regolamento cosiddetto Ecodesign (Espr), che impone un disegno ecologico ai prodotti, dai metalli al tessile. La norma impone standard di durata di materiali e prodotti e la tracciabilità delle produzioni attraverso un passaporto digitale. Vi sono forti perplessità soprattutto da parte del settore tessile, laddove la durata dei materiali è fortemente questionabile.Passa anche il regolamento sulla qualità dell’aria, che prevede limiti per il particolato, l’ossido di azoto e l’anidride solforosa, mentre si impone l’aumento dei numero di punti di campionamento dell’aria e l’armonizzazione a livello europeo degli indici di qualità dell’aria.Il Parlamento ha inoltre approvato, ieri, l’accordo per istituire un organo interistituzionale per le norme etiche, che dovrebbe stabilire regole di comportamento minime per i membri di tutte le istituzioni europee. Ciascuna istituzione (Consiglio, Parlamento, Corte dei conti, Consiglio europeo, Commissione, Corte di giustizia, Banca centrale europea, Comitato economico e sociale e Comitato delle regioni) ha infatti propri regolamenti interni, ma sarebbero necessarie norme comuni alle varie istituzioni e una cooperazione per coordinare le rispettive misure interne. Questo nuovo organismo etico dovrebbe, nelle intenzioni, mettere una toppa sullo scandalo Qatargate, che l’anno scorso ha coinvolto deputati, ex deputati e personale del Parlamento europeo accusati di corruzione. Sarà composto da un membro per ognuna delle istituzioni coinvolte e potrà avvalersi di cinque esperti indipendenti, detti osservatori, e costerà 3,29 milioni di euro a valere sul bilancio 2023-27 dell’Ue. Le norme riguarderanno l’accettazione di doni, viaggi, ospitalità, beni e interessi da dichiarare, misure di trasparenza per gli incontri con i rappresentanti delle lobby. Questa massa di provvedimenti cerca in sostanza di ripulire la globalizzazione dai guasti più evidenti, senza metterne minimamente in discussione le fondamenta. Anzi, le norme di questo tipo cercano di imporre standard diversi (non necessariamente più alti) per creare terreni di gioco nuovi, in cui le aziende possono solo adattarsi o perire. È un modo per orientare il mercato interno e la globalizzazione senza mettere dazi, bensì imponendo obblighi e divieti, lasciando poi, darwinianamente, che le aziende se la vedano con la nuova realtà. Ai consumatori restano sostanzialmente i costi, che difficilmente potranno essere più bassi.Ma la corsa a perdifiato della settimana parlamentare dà anche il segnale della debolezza politica della uscente maggioranza di centrosinistra. L’assemblea plenaria è stata intasata di votazioni per permettere l’approvazione degli ultimi scampoli del Green deal, per poi fare campagna elettorale fregiandosi dei provvedimenti approvati. Non è affatto detto però che, a urne chiuse e a voti contati, questo rappresenterà un vantaggio.
Benedetta Scuderi, Annalisa Corrado, Arturo Scotto e Marco Croatti (Ansa)
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