2019-07-09
Se Zingaretti non interviene ci pensa il prefetto. Sospeso il sindaco del Pd
Andrea Carletti, primo cittadino di Bibbiano ai domiciliari, costretto a lasciare. Un assessore dem di Reggio Emilia si augura che Giorgia Meloni finisca a testa in giù.Il sindaco di Bibbiano del Partito democratico, Andrea Carletti, è stato sospeso dall'incarico per decisione del prefetto di Reggio Emilia confermata anche dal giudice per le indagini preliminari Luca Ramponi. Per la precisione, l'ormai ex primo cittadino è «sospeso dal diritto alla carica di sindaco di Bibbiano, da quella di consigliere provinciale e dalla delega alle politiche sociali che aveva all'interno dell'Unione dei Comuni della Val d'Enza». Potremmo riassumere così: visto che Nicola Zingaretti non è intervenuto, ci hanno pensato le autorità. Il segretario del Partito democratico, infatti, da quando è esplosa l'inchiesta «Angeli e demoni» non ha fatto altro che difendere il «suo» amministratore locale. Carletti è agli arresti domiciliari (misura appena confermata dal giudice) ed è accusato di abuso d'ufficio e di falso ideologico. Certo, non viene chiamato in causa per quanto riguarda gli abusi sui bambini. Però, secondo gli inquirenti, in qualità di sindaco ha offerto copertura politica agli altri indagati, cioè quelli che gestivano il sistema dei minori. Insomma, la sua posizione non è esattamente delle migliori. Eppure, il Pd tutto lo ha sempre difeso. Il partito avrebbe potuto chiedergli un passo indietro in attesa che la giustizia facesse il suo corso, visto che si tratta di una vicenda orribile, ma non lo ha fatto. Anzi, a partire da Zingaretti i dem si sono stretti a quadrato attorno a lui. E dire che l'attuale segretario, solo qualche mese fa, aveva preso una posizione piuttosto netta nei confronti della governatrice dell'Umbria, Catiuscia Marini, invitandola caldamente a mollare la poltrona. Verso Carletti, invece, massima solidarietà. Zingaretti, come noto, ha ripetutamente invitato i suoi sostenitori a segnalare chiunque, sul Web, osasse associare il Pd agli abusi bibbianesi, e un paio di giorni fa si è vantato sui social di aver già ottenuto oltre 200 delazioni di presunti «odiatori». Se il caro Nicola vuole fare la guerra ai bulli della Rete, però, forse dovrebbe cominciare proprio da casa sua. Per esempio, potrebbe iniziare da Valeria Montanari. Costei è appena stata nominata assessore a Reggio Emilia dopo essere stata consigliere comunale del Pd a partire dal 2009. Il sindaco reggiano, Luca Vecchi, le ha assegnato numerose deleghe, tra cui «Città collaborativa, Lavori pubblici e Cura dei quartieri».Il 26 giugno, la Montanari ha scritto su Facebook un post rivolto a Giorgia Meloni: «I Bulli e le Bulle che fanno “i grossi" con i più deboli non li ho mai sopportati. Un modo sordido per nascondere che fuori dai loro metodi arroganti e violenti, non ce la possono fare». A corredo, ha pubblicato una foto della Meloni al contrario, per la serie «fascisti a testa in giù». Ieri la leader di Fratelli d'Italia ha risposto per le rime: «Questa signora che mi vorrebbe morta a testa in giù perché voglio difendere i nostri confini è assessore del Pd a Reggio Emilia», ha scritto la Meloni. «Lo stesso Pd di Reggio Emilia che si è affrettato a esprimere solidarietà al (proprio) sindaco di Bibbiano arrestato per lo scandalo legato alle violenze sui bambini e che sta tentando in tutti i modi di minimizzare quanto emerso. La loro abitudine è questa: zittire in ogni modo chi prova a raccontare le verità per loro scomode. Non mi stupisce. Tuttavia mi piacerebbe sapere cosa pensa Nicola Zingaretti di un suo assessore che dichiara pubblicamente di volermi appesa a testa in giù». In effetti, il discorso fila. I vertici del Pd del Reggiano, di fronte allo scandalo dei bimbi, o sono rimasti in silenzio o hanno difeso il sindaco di Bibbiano e cercato di negare le proprie responsabilità politiche nell'intera vicenda. In compenso, però, continuano a fare la morale. Un esempio? Dopo che la Meloni, venerdì scorso, ha partecipato a un presidio di protesta proprio a Bibbiano, il segretario del Pd di Reggio, Andrea Costa, le ha rivolto parole di fuoco. E adesso salta fuori pure il post dell'assessore Montanari. La signora, per di più, non ha nessuna intenzione di scusarsi. «Non ho mai scritto né augurato del male alla Meloni», ha commentato ieri. «La foto al contrario è conseguenza del disgusto provato nel leggere che una persona che siede in Parlamento chieda di affondare barche piene di persone». Risultato: la Montanari non rimuoverà il post incriminato perché, dice, «credo fermamente quanto ho scritto» (sic). E aggiunge: «Per correttezza e per non dare adito a sbagliate e strumentali interpretazioni girerò la foto nel post di 10 giorni fa». Ma certo, lei non ha augurato di essere appeso a testa in giù a nessuno... Peccato che persino Repubblica scriva: «Non c'è alcun dubbio che il richiamo storico sia proprio piazzale Loreto».Proviamo a riepilogare. Il sindaco Pd di Bibbiano rimane agli arresti e viene sospeso. Il suo partito lo difende. Il segretario Pd, Nicola Zingaretti, minaccia azioni legali contro chi lo attacca sul Web per il caso Bibbiano. Nel frattempo, un assessore del Pd di Reggio Emilia, invece di commentare l'orrore dei bimbi, pubblica foto di Giorgia Meloni a testa in giù. Ecco, questo è l'atteggiamento tipico dei simpatici progressisti: negano, scaricano il barile, e spargono odio sugli avversari politici. Però si credono moralmente superiori.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)