2020-06-08
Se le sardine scendono in piazza la sinistra si scorda il rischio virus
Ieri cortei antirazzisti: solo lodi, mentre il 2 giugno il centrodestra è stato massacrato.Su un punto le sardine hanno ragione, cioè quando sostengono che l'attuale governo sia un po' razzista. «Nei giorni scorsi abbiamo sentito dire «ci servono» parlando di esseri umani. “Ci servono" per raccogliere nei campi i nostri pomodori. Non si può dire “ci servono" parlando di esseri umani!», scrivono i pescetti su Twitter. In effetti, questo è il tipico atteggiamento della sinistra italiana, che usa ammantare di buoni sentimenti il suo desiderio di sfruttare gli stranieri come schiavi nei campi o come macchine da riproduzione per colmare il vuoto demografico. Bello che i pesci lessi se ne siano resi conto. Viene da chiedersi, però, come mai abbiano sostenuto e continuino a sostenere l'attuale accozzaglia giallorossa, responsabile di una delle più grottesche, fallimentari e dannose sanatorie della storia. Non che ci sia molto di cui stupirsi: la sinistra italiana è un cadavere che mostra una parvenza di vita solo quando si contorce nelle contraddizioni. L'Italia è sfiancata dall'emergenza Covid, imprenditori e lavoratori sono abbandonati da un esecutivo che non è nemmeno capace di assumere qualche insegnante in più. Eppure per che cosa scendono in piazza i virgulti progressisti? Per manifestare contro il razzismo e la violenza della polizia americana al grido di Black lives matter. La prossima volta potrebbero portarsi pure un pugno di ceci: almeno il loro inginocchiarsi avrà un senso. Che gli attivisti di sinistra siano fuori dalla realtà, in ogni caso, è noto da tempo. Più stupefacente e triste è l'appoggio che ottengono dalla politica e dai giornali. Quando Lega e Fratelli d'Italia sono scesi in piazza il 2 giugno, organizzando una legittima protesta, Repubblica ha titolato scandalizzata: «Centrodestra in piazza senza regole: saltano i distanziamenti, il flash mob degenera in ressa». Più o meno su tutti i giornali il coro era unanime, e inveiva furente contro i fascisti irrispettosi delle norme di sicurezza. Cinque giorni dopo le sardine riempiono piazze a Roma e Bologna e gli stessi giornali che fanno? Ovvio: raccontano commossi la bellezza della riunione antirazzista. Degli assembramenti e delle mascherine non frega più nulla a nessuno. Si vede che la piazza di sinistra ha qualche magico potere antivirale. O forse è il coronavirus a essere schierato: se si riunisce la destra per avanzare sacrosante rivendicazioni a favore del popolo italiano, la malattia colpisce senza pietà. Se invece si affastellano i pescetti a chiedere giustizia per George Floyd, nessun pericolo. Poco male: ciascuno ha il diritto di andare in piazza per quel che gli pare. Ma mentre a sinistra si inginocchiano per una causa che nemmeno li sfiora, mezza Italia è in ginocchio per colpa di questo governo inetto. Fino a prova contraria, anche gli italiani contano.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)
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