2019-09-07
Ecco quelli che non odiano: «Salvini ora suicidati»
Un giornalista Rai insulta il leader del Carroccio e se la prende pure con la sua bimba. I presunti buoni si rivelano cattivissimi.Odiare Matteo Salvini. Legittimo, per carità, se si ama vivere così e aiuta la propria cistifellea a sentirsi più sicura. Ma certo che aver accusato per un anno e mezzo il leader del Carroccio di creare un clima d'odio, e poi scaricargli addosso insulti di ogni tipo appena scende dal governo, non è esattamente uno spettacolo edificante. Ognuno forse raccoglie quel che semina, ma l'ipocrisia di chi magari si è spacciato per frate francescano fino a ieri e oggi infierisce su Salvini come un ossesso fa un po' sorridere. Forse il politicamente corretto, oltre che profondamente noioso, è anche un po' str..etto e opportunista?Il premio di giornata va un «collega» della Rai un po' eccitato di nome Fabio Sanfilippo, caporedattore di Radio1. Sul suo profilo Facebook, due giorni fa, ha definito Salvini «nemico mio», in un momento di megalomania. Ma poi gli ha anche lanciato una sobria maledizione: «Tempo sei mesi e ti spari». Questo al termine di una breve ma densa svelenata: «Ti sei impiccato da solo, e questo è evidente. Io ne sono felice. Ora perderai almeno il 20, 25% dei consensi che ti accreditano i sondaggi, lo sai? E che fai? Non hai un lavoro, non sai fare niente, non hai un seggio da parlamentare europeo, hai perso il posto da ministro, certo stai in Parlamento». Non pago, se l'è presa anche con la figlia del leader della Lega: «Avrà tempo per riprendersi, basta farla seguire da persone qualificate».La faccenda ovviamente finirà nel sinedrio della sedicente commissione di Vigilanza Rai, così faremo anche di questo Sanfilippo una vittima del sistema. Ma poi ecco anche un settimanale come Famiglia Cristiana, che pure avrebbe certi valori nella ragione sociale, accanirsi sul nostro testimonial del santo rosario. Il bello del nuovo governo Conte, si legge nel numero in edicola, è quello di «essersi liberato di Salvini, della Lega e della sua Bestia, che nella precedente formazione, attraverso la leva del ministro dell'Interno, levava e rosicchiava consensi ai 5 stelle, forza politica di cui è espressione». E ovviamente, parlando della politica sugli immigrati di Salvini, non poteva mancare un riferimento al nazismo e una critica alla politica «dell'odio verso migranti, rom e altri poveri disgraziati utili solo per gonfiare la pancia del Paese e a costituire da “nemico" per alimentare la macchina del consenso (un grande classico di tutti gli aspiranti tiranni e dittatori o al servizio di dittatori, da Licurgo a Goebbels)». Ok, in storia siete forti, ma chissà che pensate di Emmanuel Macron e della sua gendarmeria di frontiera, non informata di Schengen e Dublino. E comunque, augurare a Salvini anche un fulmine divino, no? Che tristezza quando la Chiesa non ha più né la fede di un tempo, né il coraggio di invocare castighi eterni e lanciare anatemi di un certo livello. Chi invece è sempre fedele a sé stesso, al proprio personaggio e al proprio fatturato di eterno testimonial della fratellanza universale è il fotografo Oliviero Toscani. L'uomo che entrando nella terza età si è riconciliato anche con la famiglia Benetton, tre giorni fa è andato a Carta Bianca, da Bianca Berlinguer, a sostenere che Salvini avrebbe praticamente sulla coscienza un bel po' di bambini immigrati. Con questo metro, Toscani dovrebbe dare l'ergastolo a tutta la famiglia Benetton per i 43 morti del ponte Morandi. E per chi ha amato i Pink Floyd e il loro pacifismo psichedelico sarà di grande conforto scoprire che anche Roger Waters, a Venezia per la Mostra del cinema, ha trovato modo di dire due paroline cavalleresche su Salvini. «Non so molto bene quello che sta succedendo in Italia a livello politico», ha esordito il musicista settantaseienne, «ma so che Salvini per il momento se n'è andato. Beh, meno male, ma attenzione a questa recrudescenza del fascismo in tutta Europa». E poi l'immancabile rischio svastica: «Vorrei ricordare che anche Hitler, in Germania, ci ha messo quattro anni a conquistare il potere nell'ambito di un sistema democratico». Appuntamento dunque con il führer Matteo al 2023. Ma con Salvini fuori dai giochi, ieri si è fatto vivo anche Carlo Calenda, eurodeputato eletto con i voti dei democratici ma già in libera uscita verso nuove, avvincenti avventure partitiche da zero virgola. Via Twitter ha scritto un bel bigliettino all'ex ministro degli Interni: «Tu l'onore non sai cos'è. A Luigi Di Maio ti sei precipitato a offrire di fare il Pdc, l'Italia l'hai danneggiata facendo scene mai viste per un ministro. Sei un bullo di cartapesta. Quanto mi sarebbe piaciuto affrontarti in una campagna elettorale. Ma arriverà. E sarai sconfitto». Al prossimo giro potrebbe sempre sfidarlo a duello a Villa Balestra, ai Parioli, con tanto di mazze da golf e arbitro vip, tipo l'amico Luca Cordero di Montezemolo. Contro Salvini si armano anche i pennelli. A Cesena, ieri, è comparsa una scritta a Porta Santi, in pieno centro, con una minaccia di morte decisamente eloquente. Il tutto sotto una statua della Vergine. Forse qualche buon cattolico ha pensato bene di lavare così l'onta dell'«abuso» elettorale di rosari da parte del segretario della Lega.
(Ansa)
L'ad di Cassa Depositi e Prestiti: «Intesa con Confindustria per far crescere le imprese italiane, anche le più piccole e anche all'estero». Presentato il roadshow per illustrare le opportunità di sostegno.
Carlo Nordio, Matteo Piantedosi, Alfredo Mantovano (Ansa)