2019-02-25
Se i «competenti» sono questi, allora è molto meglio rimanere ignoranti
Dalla bocconiana del Pd alla sedicente filosofa: gli esperti sfornano libri per disprezzare il popolo bue che vota la Lega. Insomma, stiamo assistendo a un notevole spreco di carta il cui unico obiettivo è dimostrare che, se votate a destra, siete idioti.Viene forte il sospetto che l'ignoranza, in certi momenti storici, sia davvero una virtù. Quest'idea avanza ogni volta che ci imbattiamo nei presunti rappresentanti della cultura, della scienza e dell'erudizione. Professori universitari, illustri intellettuali, cattedratici di varia natura: negli ultimi tempi si stracciano le vesti per «l'ignoranza diffusa» che ha prodotto il successo dei populisti. Ad esempio Irene Tinagli, economista bocconiana, già parlamentare con Scelta civica e Pd. La signora ha da poco dato alle stampe La grande ignoranza. Dall'uomo qualunque al ministro qualunque l'ascesa dell'incompetenza e il declino dell'Italia (Rizzoli), in cui descrive «un Paese assuefatto al linguaggio sgangherato e all'ignoranza elevata a segnale di freschezza». Già: un Paese di bifolchi così stupidi da non votare i partiti di riferimento della nostra stimata docente. Poi c'è Ermanno Bencivenga, filosofo e autore di La stupidità del male (Feltrinelli), altro tomo appena pubblicato e molto celebrato. «Che cos'è il male? È la tentazione della stupidità, il rifiuto di pensare», spiega il professore. Il suo pubblico progressista non mancherà di apprezzare, del resto è già convinto che al governo ci siano dei bruti la cui cattiveria è alimentate dall'ottusità. Il politologo Massimiliano Panarari offre il suo contributo con Uno non vale uno (Marsilio), intemerata molto ben scritta (e pure molto discutibile) contro il «primato della gente» e, più in generale, la retorica populista. Senz'altro è vero che «uno non vale uno», poiché l'egualitarismo strapazzato non è certo una grande trovata. Non è detto, però, che a valere di più sia necessariamente il «competente», l'«esperto», il «tecnico». Un altro volume molto apprezzato dai recensori italici è La conoscenza e i suoi nemici di Tom Nichols (Luiss), un saggio bello denso in cui l'accademico si domanda: «Che farsene di libri, titoli di studio e anni di praticantato se esiste Wikipedia? Perché leggere libri e giornali quando Facebook mette a nostra disposizione notizie autentiche e di prima mano? Se tutti possono dire la loro, allora perché dovremmo delegare le decisioni più importanti a politici strapagati?». Tutte questioni molto rilevanti, di cui varrebbe la bene occuparsi con serietà. Il problema, tuttavia, è sempre il medesimo: l'incompetenza e l'ignoranza sono presentate come forze propulsive dei movimenti populisti e identitari. Insomma, stiamo assistendo a un notevole spreco di carta il cui unico obiettivo è dimostrare che, se votate a destra, siete idioti. È, questa, la nuova declinazione della «superiorità morale» che da tempo immemore impregna l'universo progressista. Loro, quelli che votano dalla parte giusta, sono i più bravi, i più buoni, i più accoglienti e - ovviamente - anche i più intelligenti. Voi che scegliete i «barbari» siete tonti, ottusi e puzzate anche un po'. Pensate che stia semplificando? E allora correte a sfogliare Non annegare. Meditazioni sulla conoscenza e sull'ignoranza (Mimesis) di Nicla Vassallo. Non sapete chi sia? Beh, allora visitate subito il suo sito Internet, niclavassallo.net, in cui la nostra si presenta come «filosofa e studiosa di fama internazionale». Appena si apre la pagina web, parte una specie di cortometraggio intitolato Da Nicola a Nicla, di cui la studiosa è la principale interprete. La vediamo aggirarsi per strade e giardini, rimirare statue, abbracciare alberi, persino remare a bordo di una barchetta. La Vassallo, nei primi minuti di film, spiega che lei «non può essere un essere umano qualunque». No, lei è una filosofa, esercita un mestiere in cui «la ragione domina». Se fai l'idraulico invece, come noto, della ragione te ne puoi anche fregare, tanto i tubi si riparano da soli, no? In un'altra scena della meravigliosa pellicola la troviamo intenta ad appuntare «idee filosofiche» su un taccuino. Nicla interrompe la scrittura solo per mordicchiare con sensualità la penna (perché va bene la cultura, ma non si può mica rinunciare a essere sexy...). La studiosa si è fermata vicino a un mercato e spiega di essere «lontana eppure vicina alla folla che si riversa su questo luogo, ben differente dal mercato della vita, per troppi esseri umani. E si tratterà poi di esseri umani?». Bella domanda: gli avventori del mercato saranno davvero esseri umani? Oppure si tratta di Untermenschen che hanno votato la Lega? Chi può dirlo. E voi, da che parte state? Siete uomini oppure bestie? Siete buoni o cattivi? Siete razzisti oppure accoglienti? Siete stupidi o intelligenti? Riflettete sulle vostre simpatie politiche, e datevi da soli la risposta. Se non ne siete in grado, potrete sempre scrivere a Nicla Vassallo o a Irene Tinagli. Saranno molto felici di mostrarvi quanto siete imbecilli. E, magari, saranno persino così gentili da rieducarvi.