2021-02-09
Se c’è Speranza, Draghi non ha speranza
C'è il pericolo che l'armata giallorossa, sebbene in rotta, condizioni il governo. L'economista non deve riconfermare i protagonisti del disastroso Conte bis, come il fallimentare responsabile della Salute e Roberto Gualtieri. E si schermisca dalle mire dei voltagabbana, da Lello Ciampolillo a Renata Polverini.Salvate il soldato Mario Draghi. Da quando è stato spedito in missione da Sergio Mattarella dietro le linee nemiche dei 5 stelle e del Pd, è scattata un'operazione disperata per intrappolare l'ex governatore della Bce nella trincea dei programmi cari alla sinistra. Per l'Elevato, che da Genova è sceso fino a Roma allo scopo di farlo ridere, Draghi «è uno di noi». Infatti, pare di vedere il compassato ex direttore generale del Tesoro mentre dal palco in piazza urla un «vaffa» al sistema bancario, proprio come ha fatto a più riprese il comico genovese, che per l'appunto è un comico. Da Draghi Poppins, la magica tata volante di Walt Disney, a Draghi Silvan, per aver fatto sparire i soldi dei risparmiatori allo scopo di ingrassare le banche: nel corso degli anni Beppe Grillo non ha risparmiato le critiche al governatore della Bce. Ma adesso che Draghi è incaricato di formare il governo e il capo dello Stato ha scaricato il beniamino dei grillini, alias Giuseppe Conte, all'improvviso l'ex presidente della Bce è diventato un Toninelli senza ricci. Stessa verve, stessa brillante competenza: del resto, da Francoforte a Roma è un attimo, basta prendere il tunnel del Brennero che l'ex ministro dei Trasporti inaugurò senza perder tempo a districarsi nei cunicoli del proprio cervello.Sì, ormai c'è una corsa a fare prigioniero l'ex governatore prima degli altri, cioè prima che se ne appropri l'odiato Salvini e l'ancor più odiato e pregiudicato Silvio Berlusconi. Vale per i 5 stelle e vale pure per il Pd, che essendo rimasto privo di padri della patria ormai è disposto ad accaparrarsi chiunque pur di non sparire. Tra poco, vedrete, diranno che perfino Margaret Thatcher era di sinistra: suo padre in fondo era un droghiere, dunque uno del popolo, quasi un compagno. Con Goffredo Bettini al timone e Nicola Zingaretti alla deriva finirà che Draghi verrà trasformato nel nuovo Berlinguer, un leader ascetico del terzo millennio, pronto a fare penitenza a pane e acqua, falce e martello, pur di salvare il Paese. Prima per la sinistra c'erano solo o Conte o morte, ovvero il ter dell'avvocato di Volturara Appula o le elezioni, adesso c'è super Mario, l'unico idraulico in grado evitare che lo sciacquone si porti via la legislatura.Sì, salvate il soldato Draghi, che se non si fa in fretta rischia di trovarsi al governo con Lello Ciampolillo all'Agricoltura (per la sua efficacissima cura anti xylella), Renata Polverini all'Economia (per l'ottima conduzione dell'Ugl), Maria Rosaria Rossi alla famiglia (per l'attaccamento a quella del Cavaliere), e Gregorio De Falco alla marina mercantile (il quale non vede l'ora si salire a bordo di qualche cosa, c…!). Zingaretti spera con Draghi di riuscire ad azzeccarne una, visto che finora le ha sbagliate tutte, chiedendo la discontinuità con Conte prima di andarci a braccetto e la continuità con Conte prima che Renzi lo impallinasse. Grillo, Di Maio e Conte si sono attaccati al governatore manco fosse l'ultima ciambella di salvataggio a disposizione sul Titanic. Da che volevano aprire il Parlamento con l'apriscatole, ora passano le giornate a tappare le falle di quella scatola di sardine che è il Movimento. Incapaci a tutto ma pronti ad accettare tutto pur di non restituire la parola agli italiani. Per questo suggerivamo al centrodestra di partecipare unito nell'operazione di salvataggio di Draghi. Per evitare che cada prigioniero di un esercito in rotta, ma che, nonostante la disfatta, può ancora condizionare il nuovo governo, suggerendo i ministri e indirizzando il programma. Senza il centrodestra magari non ci sarà Toninelli all'Interno (solo perché l'ex ministro che non sa e non ricorda può stare solo all'esterno), ma - ahinoi - Roberto Speranza alla Salute sì. E se la cura degli italiani può finire al massimo incompetente si rischia pure che l'Economia rimanga nelle mani di Roberto Gualtieri, uno capace di suonare Bella ciao in versione Bossa nova, ma incapace di suonarle ai mercati. Si rischia insomma di trovarci un ex governatore governato dalla sinistra, costretto, dopo la penitenza di un doppio giro di consultazioni che comprendono pure gli stranieri del Maie (Movimento associativo degli italiani all'estero, vale a dire il gommone sgonfio su cui dovevano salire i responsabili di Conte), pure ad ascoltare le parti sociali, cioè i sindacati di tutte le categorie. Vedere riconfermate le stesse facce, gli autori del disastro di questi mesi, quelli che a giugno scorso invece di preoccuparsi di proteggere gli italiani scrivevano libri su come l'Italia era uscita dalla pandemia, gli stessi che assicuravano che nessuno sarebbe rimasto indietro, sarebbe una truffa, un po' come rifilare un romanzo vecchio con la copertina nuova, facendolo pagare per inedito.Sì, insomma, bisogna salvare il soldato Draghi, prima che i guastatori della sinistra brucino anche la nostra ultima carta.