2021-09-11
L’obbligo d’ingresso a scuola con la card scatena la protesta di presidi e genitori
Nonostante l'allarme dei sindacati e delle famiglie dei disabili, Patrizio Bianchi tira dritto. Dei test salivari gratis per ora non c'è traccia.A giudicare dalle reazioni del giorno dopo, l'obbligo di green pass per accedere alle scuole anche per i genitori si sta risolvendo in un caos. Fin qui nulla di nuovo, ma ciò che sembra differenziare la nuova stretta è l'unanime reazione negativa e la conseguente protesta di tutte le categorie toccate dal provvedimento. Nel giro di 24 ore, infatti, a criticare aspramente l'obbligo per i genitori di esibire la carta verde anche solo per entrare nell'edificio scolastico, sono stati nell'ordine i presidi, i genitori, i sindacati e diverse associazioni di cittadini, Interpellate dalla Verità, fonti del ministero hanno tenuto a ribadire che la norma non si presta a interpretazioni: in nessun caso i genitori potranno varcare la soglia dell'edificio scolastico senza green pass, rischiando quindi multe da 400 a 1.000 euro. Sul piede di guerra soprattutto i genitori dei bambini più piccoli, quelli per i quali è previsto un periodo di inserimento al nido, che non potranno assolvere a questo compito nel caso fossero impossibilitati a conseguire la certificazione. La delegata alla scuola del Forum delle associazioni familiari, Pinella Crimì, fa presente «le difficoltà che inevitabilmente dovranno affrontare, ancora una volta, le famiglie e, in particolare, i papà e le mamme dei più piccoli o dei ragazzi più fragili». Non è un caso che, anche nei forum dei genitori di studenti disabili è tangibile il disagio per le nuove norme: a loro ha dato voce Chiara Iannarelli, vicepresidente dei genitori di Articolo 26, parlando di «imposizione pericolosa che arriva a pochi giorni dall'avvio dell'anno scolastico - in alcuni casi a lezioni già cominciate - che incrementerà la disorganizzazione e il carico di lavoro oltre che del personale scolastico anche delle famiglie. In particolare quelle numerose, con figli piccoli e disabili». Su questa linea altre organizzazioni come il Moige o Pro Vita & Famiglia, fino ad Anief che minaccia apertamente ricorso, ritenendo illegittimo l'obbligo.Il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, ostenta ottimismo, negando l'esistenza di classi pollaio, parlando di «scuola diffusa», sostenendo che i punti di maggiore sofferenza evidenziati dalle associazioni di categoria non destino in realtà preoccupazione e che l'avvio dell'anno scolastico targato green pass sarà ordinato. A chi gli fa presente che con le porte della scuola sbarrate c'è il rischio di assembramenti ai cancelli, Bianchi replica che «ci sono sempre stati i genitori che hanno accompagnato i bambini alle porte della scuola, non c'è mai stato e non mi sembra che proprio adesso debba esserci». Inoltre, Bianchi asserisce che la piattaforma per controllare l'enorme mole di pass che saranno esibiti all'entrata delle scuole e che dovrà essere gestita dai dirigenti, è «già pronta e sarà disponibile ai presidi che sono responsabili del procedimento in tutela di tutti».I presidi, dalla trincea che è ormai diventata la scuola italiana, non la pensano allo stesso modo e lo mettono nero su bianco attraverso Antonello Giannelli, presidente dell'associazione nazionale: «Per i controlli», osserva, «si creeranno code all'esterno o all'interno delle scuole con il rischio di creare assembramenti, e non si può fare un paragone con i ristoranti o con le stazioni perché in questi casi non entrano tutti allo stesso minuto come avviene invece nelle scuole». I sindacati, seppur con qualche sfumatura differente, sono dello stesso avviso: Francesco Sinopoli, segretario generale Flc Cgil, osserva che «si tratta di uno strumento pensato per altri contesti, non certo quelli lavorativi, figuriamoci per uno così particolare come la scuola, che porterà inevitabilmente problemi di gestione e applicazione. «Il governo», aggiunge, «ha scelto una mezza misura di difficile implementazione e con ricadute tutte sulla gestione da parte delle scuole piuttosto che essere coerente e assumersi la responsabilità di introdurre l'obbligo di vaccinazione». Anche per la Uil «tutte le contraddizioni presenti nella scuola non sono venute meno con il decreto che definisce le regole per il green pass nella scuola, ma andranno ad aggravare la gestione di un sistema complesso come la scuola». Ma le incongruenze, nello scenario che si profila all'orizzonte, non finiscono qui, perché in molti si chiedono come ci si dovrà comportare con i minori (tipo i fratelli maggiori) che fino a oggi facevano le veci (ovviamente previa autorizzazione e favorevole riconoscimento) dei genitori nell'accompagnare o prelevare lo studente, o con i collaboratori familiari. In questa confusione seguita da una vera e propria rivolta, un sollievo per tutte le categorie citate potrebbe arrivare almeno dall'introduzione dei tamponi gratuiti salivari, avallata con un ordine del giorno alla Camera sotto la pressione della Lega e dopo una campagna del nostro quotidiano. Su questo fronte, da segnalare l'appello del Movimento diritti civili, guidato da Franco Corbelli , per renderli subito disponibili, osservando che il sì a un odg, se poi rimane lettera morta nei fatti, non ha senso.