
Istruzione, in salita l'accordo sugli stipendi per i professori: sciopero il 30 maggio
Parte in salita la trattativa per il contratto della scuola. Si è tenuto ieri il primo incontro fra i sindacati e l’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni. Si è trattato di una prima ricognizione interlocutoria. Ma la decisione dei sindacati di andare avanti con lo sciopero del 30 maggio parla chiaro.
Le prime indicazioni dell’atto di indirizzo non convincono con aumenti salariali del 3,78%, già ampiamente mangiati dall’inflazione. E per di più relativi al contratto 2019-2021.
FONDI SCARSI
Come anticipato da Verità&Affari, nel documento, il governo di Mario Draghi ha ipotizzato di destinare 2,16 miliardi a decorrere dal 2021. Non solo la cifra non convince i sindacati. Ma ci sono anche altri temi sul tavolo. Fra questi soprattutto la questione della didattica a distanza che è nata dal contesto pandemico senza alcuna regolamentazione nonché evidentemente la formazione del personale docente che con l’emergenza sanitaria si è trovato in prima linea pur non avendo formazione e strumenti adeguati a lavorare in remoto. Lavoro agile e in remoto sono quindi due degli argomenti maggiormente sentiti dai docenti. Ma naturalmente non sono gli unici.
I PIANI DI BRUNETTA
L’obiettivo della trattativa che probabilmente durerà almeno sei mesi è trovare la quadra su diverse questioni. «Compatibilmente con le risorse disponibili a legislazione vigente» come riferisce l’atto di indirizzo formato dal ministro Renato Brunetta. L’intento è «disciplinare un sistema strutturato di formazione per tutto il personale; - si legge nel documento - valorizzare il personale, anche attraverso forme di incentivazione alla formazione e all’impegno nelle attività di sostegno all’autonomia scolastica».
Inoltre, secondo quanto si legge nel testo, il governo punta a «rafforzare gli strumenti di dialogo e di partecipazione tra l’amministrazione e le rappresentanze del personale; rivedere i sistemi di classificazione professionale individuando soluzioni innovative orientate all’adeguamento dei processi lavorativi e alla valorizzazione delle professionalità necessarie per lo svolgimento delle attività di ricerca, formazione, gestione e trasferimento, in un mutato contesto sempre meno ingessato, ma più dinamico, qualificato e internazionale». Tutti argomenti assolutamente condivisibili su cui trovare una mediazione.
LE RAGIONI DEI SINDACATI
Intanto le maggiori sigle sindacali (Cgil, Cisl Uil, Snals e Gilda) hanno confermato lo sciopero del 30 maggio. Nel mirino soprattutto il decreto del governo sul reclutamento dei docenti . «La rigidità del ministero rispetto alle questioni sollevate non ha lasciato margini - hanno evidenziato i sindacalisti Francesco Sinopoli, Ivana Barbacci, Pino Turi, Elvira Serafini, Rino Di Meglio - per questo abbiamo deciso di avviare un percorso di forte protesta, con diverse forme di mobilitazione, non escluso lo sciopero degli scrutini, e di informazione capillare del personale della scuola».
Nessun Papa è stato eletto nel primo scrutinio del Conclave iniziato oggi pomeriggio. Dalla canna fumaria del tetto della Cappella Sistina si è alzata poco dopo le 21 una colonna di fumo scuro, segno che i cardinali elettori non hanno ancora raggiunto il quorum richiesto per eleggere il successore di papa Francesco.
La folla riunita in Piazza San Pietro, nonostante il cielo grigio e la pioggia intermittente, ha accolto il segnale con un mormorio di attesa e diversi applausi.
Il primo giorno del Conclave si è svolto secondo il rituale previsto dalla Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis. I 115 cardinali elettori, provenienti da tutti i continenti, si sono riuniti nel primo pomeriggio nella Cappella Sistina, dopo la celebrazione della Messa Pro eligendo Pontifice nella Basilica di San Pietro. Dopo il giuramento solenne di segretezza, i cardinali hanno avviato la prima votazione, che raramente in passato ha portato all’elezione immediata di un Papa.
La prossima tornata di votazioni riprenderà domani mattina. Se non ci sarà ancora un esito, è previsto che vengano effettuati due scrutini al mattino e due al pomeriggio, con relativa fumata dopo ogni coppia di votazioni. Per essere eletto, il nuovo Papa dovrà ottenere una maggioranza qualificata di due terzi, pari ad almeno 77 voti.
L’attesa ora si concentra sulle prossime 24 ore, che potrebbero essere decisive. I nomi più citati alla vigilia, tra indiscrezioni e pronostici, restano quelli di cardinali con ampio consenso trasversale, ma come da tradizione il Conclave resta imprevedibile.