2024-11-30
Nei ministeri adesioni vicine al 3%. Si arriva fino al 5% nella scuola
I sindacati parlano di 500.000 persone in piazza per lo sciopero generale, ma in fabbrica e negli uffici è un flop.Nemmeno la notizia del via libera a 7.548 assunzioni a tempo indeterminato in Poste Italiane ha scongiurato i lavoratori del gruppo dallo scioperare. Il confronto positivo tra il gruppo guidato dall’ad Matteo Del Fante e i sindacati (con Cgil e Uil che hanno partecipato al dibattito ma non hanno firmato e Cisl, Failp, Sailp e Ugl favorevoli) avvenuto il giorno prima dello sciopero contro la manovra non è bastato del tutto a evitare che alcuni lavoratori incrociassero le braccia. Nell’azienda con il logo gialloblù l’adesione alla manifestazione di ieri è stata del 3,9%, in media, se si dà uno sguardo ai dati delle aziende italiane. In generale, pare che l’adesione, ad ogni modo, si sia attestata intorno al 3-4%. Del resto, i sindacati ieri hanno brindato al successo con circa 500.000 partecipanti. Numeri tutti da verificare che, anche nel caso venissero confermati varrebbero ben poco rispetto ai 24 milioni di lavoratori che operano nel nostro Paese. Si tratterebbe più o meno del 2,5% del totale. «Possiamo dire, dopo la giornata di oggi, che questo governo non rappresenta la maggioranza di questo Paese. E lo vogliamo dire al governo e alle imprese: abbiano l’umiltà di saper ascoltare le persone e il Paese», ha dichiarato ieri Maurizio Landini, segretario generale Cgil, in piazza Maggiore a Bologna, al termine del corteo. Viene, però, da chiedersi quale sia la rappresentanza del suo sindacato se tutti i lavoratori aderenti allo sciopero valevano circa il 2,5% del totale operante in Italia. Tra gli scioperanti al primo turno dello stabilimento Stellantis Atessa (ex Sevel) l’adesione era al 2,5%. In Honda Italia allo 0,4% e nello stabilimento di Termoli di Stellantis dell’1,6%. Ancora più bassa in Natuzzi La Martella (un lavoratore su 95), solo 4 su 94 alla Buzzi, 13 su 198 alla Natuzzi di Jesce e 1 su 95 allo stabilimento di Matera. Nelle aziende dell’indotto automotive l’adesione allo sciopero si aggira intorno al 30% medio. Nel resto del settore meccanico il dato è intorno al 10%. Non molto diverse appaiono le adesioni tra gli uffici delle amministrazioni pubbliche. Città Metropolitana Roma Capitale ha visto aderire 14 dipendenti su 1.450. Nel caso della Regione Lazio sono stati 77 su 4.200, nel Comune di Cerveteri c’è stato un solo scioperante su 109, mentre a quello di Pomezia 2 su 270. Al ministero della Salute l’adesione è stata del 3%, circa 50 persone su tutto il territorio nazionale. Alla Difesa i numeri oscillano tra il 2 e il 3%, simile ai valori della Corte dei conti (3%).Secondo una nota del ministero dell’Istruzione, «alle ore 17 di ieri, con il 57% di scuole che hanno trasmesso i dati, l’adesione allo sciopero generale per il comparto scuola è stata del 5,65%. Più in particolare, per i dirigenti scolastici l’adesione è stata dell’1,5%, per i docenti del 5,54% e per il personale Ata del 6,35%». Secondo i dati della presidenza del Consiglio, dipartimento della funzione pubblica, alle 17, il personale che aveva aderito alla manifestazione era il 5,5% del totale». Dal palco di Piazza Matteotti a Napoli, il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, si è rivolto al ministro dei Trasporti nonché vicepremier, Matteo Salvini. «Guarda queste piazze, Salvini, e porta rispetto. Osserva queste persone: sono i volti di chi lavora duro, di chi ha i calli sulle mani», ha dichiarato Bombardieri. «Da questa piazza non chiediamo rivoluzioni, ma salari dignitosi, una sanità efficiente e una scuola che funzioni davvero», ha aggiunto il segretario.«Lo sciopero odierno, che Landini aveva dichiarato ben prima che si sapesse il contenuto della finanziaria stessa, è chiaramente di natura politica o di supporto ad alcuni partiti, segno di una prevenzione rispetto all'azione del governo», ha detto ieri Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, in merito allo sciopero generale indetto da Cgil e Uil. «Prendiamo atto con soddisfazione che lo sciopero indetto ha avuto un impatto contenuto, dimostrando il senso di responsabilità dei lavoratori coinvolti e l’efficacia del dialogo avviato tra le parti», spiega Capone. «L’Ugl partecipa agli scioperi quando c’è una rivendicazione certa da dover esigere ma non quando si deve fare uno sciopero preventivo o pregiudiziale».
Little Tony con la figlia in una foto d'archivio (Getty Images). Nel riquadro, Cristiana Ciacci in una immagine recente
«Las Muertas» (Netflix)
Disponibile dal 10 settembre, Las Muertas ricostruisce in sei episodi la vicenda delle Las Poquianchis, quattro donne che tra il 1945 e il 1964 gestirono un bordello di coercizione e morte, trasformato dalla serie in una narrazione romanzata.