2024-06-07
Il modello albanese piace anche a Scholz. Berlino rimanda i criminali dai talebani
I recenti casi di cronaca scuotono la Germania. Il cancelliere: «La sicurezza nazionale è più importante dei singoli rifugiati».Se vuole salvare tutti i «povericristi» immigrati in Europa, Riccardo Magi dovrà viaggiare parecchio. Al di là dei centri che l’Italia dovrebbe aprire in Albania ad agosto, l’idea di delocalizzare o rimpatriare i clandestini piace anche a sinistra. Persino i laburisti inglesi, benché rigettino il piano di Rishi Sunak per i trasferimenti in Ruanda, promettono di bloccare i barchini che attraversano la Manica. Intanto, Joe Biden ha annunciato una stretta alla frontiera con il Messico. E adesso la Germania del socialdemocratico Olaf Scholz, atterrita dagli ultimi episodi di violenza per mano di irregolari, si prepara a un giro di vite.Ieri, il cancelliere ha dovuto riferire al Bundestag, dopo il fattaccio di Mannheim. Venerdì scorso, un venticinquenne afgano ha accoltellato a morte un poliziotto di 29 anni, durante un attacco ai gazebo del gruppo Pax Europa, organizzazione che si batte contro il radicalismo islamico. Nell’attentato, sono rimasti feriti anche il blogger di destra Michael Stuerzberger e altre quattro persone. Che l’atmosfera sia plumbea lo si è visto due giorni fa: sempre nella stessa città, è stato aggredito con un’arma bianca Heinrich Koch, candidato di Alternative für Deutschland. Scholz si è detto «indignato che qualcuno che cerca asilo in Germania commetta dei reati». «Questi criminali», ha tuonato, «dovrebbero essere espulsi, anche se vengono dalla Siria o dall’Afghanistan». Parliamo di due Paesi non proprio tranquilli per gli esuli che, almeno sulla carta, sono scappati dai regimi di Bashar Al Assad e dei talebani. Chissà cosa ne pensano le anime belle che blateravano di porti sicuri nel Mediterraneo. Il leader tedesco è stato cristallino: «La sicurezza nazionale è più importante dei diritti dei singoli richiedenti asilo». Scholz ha promesso che manderà nelle strade più polizia e si è impegnato a inasprire i criteri per il rilascio dei permessi di soggiorno agli immigranti, qualora siano già noti per le simpatie fondamentaliste e antisemite.A Berlino, la musica sta cambiando. Ce ne sarebbe quasi abbastanza per denunciare la «svolta securitaria», come fa ogni due per tre certa stampa nostrana.Il punto è che, nonostante sia stata fiaccata dalle clamorose sviolinate alle Ss di un suo esponente, poi cacciato, nonché dalle accuse di contiguità con la Russia, Afd conserva il 16% dei consensi, taglieggiando la Spd, che Politico dà in flessione. Per il partito, arrivare terzo alle Europee sarebbe uno smacco irreparabile, mentre, nelle proiezioni elettorali, con 14 punti di distacco, primeggiano i cristiano-democratici. Loro si erano già portati avanti: a dicembre hanno promosso un programma di trasferimento dei clandestini in Africa (Gana o Ruanda) e nell’Est (Moldavia e Georgia).L’opinione pubblica considera urgente intervenire sul dossier migranti. Due recenti sondaggi diffusi da Tagesschau, il notiziario dell’emittente Ard, mostrano che per il 41% dei cittadini il tema è una delle due priorità che andrebbero affrontate dall’Unione europea; per il 64%, l’immigrazione è «relativamente svantaggiosa» per la Germania.È in questo clima che, a gennaio, il Parlamento tedesco ha approvato una legge per facilitare i respingimenti. Anche il Verde Robert Habeck, vice di Scholz e ministro dell’Economia, nel biasimare l’assalto di venerdì a Mannheim, ha voluto chiarire che «non ci dev’essere alcuna tolleranza» per l’estremismo islamico.L’isolamento italiano è una fantasia dei giornali. La violazione della dignità umana sta solo nella testa dei radicali. La coalizione-semaforo tedesca, semmai, è sedotta dall’intesa Roma-Tirana.A novembre, Scholz in persona aveva ammesso che «tali accordi sono possibili e li seguiremo con molta attenzione». «Ricordatevi», aveva spiegato il cancelliere, «che l’Albania, piuttosto presto a nostro avviso, diventerà membro dell’Ue. Ciò implica che parliamo della questione di come possiamo risolvere insieme le sfide e i problemi all’interno della famiglia europea». Non a caso, ieri, al Bundestag, il numero uno della Spd ha assicurato che «il ministero dell’Interno sta già lavorando per facilitare l’espulsione verso l’Afghanistan di criminali e persone che mettono a rischio la sicurezza. Sta già discutendo l’attuazione pratica con i Paesi confinanti con l’Afghanistan». Quella di coinvolgere altri partner strategici, quindi, è una prospettiva che alletta i progressisti tedeschi. La responsabile dell’Interno, Nancy Faeser, pure lei socialdemocratica, dieci giorni fa ha rivelato che sta seguendo «con interesse come potrebbero funzionare le procedure di asilo in Paesi terzi sulla base del “modello Albania” impostato dall’Italia». Se è vero ciò che ha detto Scholz ai deputati, il ministro ora si è spinto ben oltre: in quell’occasione aveva criticato l’ipotesi Ruanda, la soluzione all’inglese; al contrario, adesso sarebbe in procinto di rispedire i delinquenti in Medio Oriente. A bloccare la pista all’aereo che li deporta, gli immigrati troveranno Magi?
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