2021-12-09
Scholz al guinzaglio: piano Usa contro la Cina
Angela Merkel e Olaf Scholz (Ansa)
Il nuovo cancelliere tedesco ha giurato. Mentre Xi gli scrive augurandosi un legame ancora più stretto, Joe Biden è deciso a opporsi: peseranno gli scandali finanziari da cui il leader della Spd è stato toccato. Senza Angela Merkel, più facile il riavvicinamento con Vladimir PutinCon una maggioranza di 395 voti su 707, il socialdemocratico Olaf Scholz è stato eletto ieri nuovo Cancelliere tedesco. L’ex ministro delle Finanze e vice di Angela Merkel sarà sostenuto da una coalizione formata da Socialisti, Verdi e Liberali. Questi si spartiranno 17 ministeri, metà dei quali destinati a rappresenti del gentil sesso, cui vanno anche tutti i dicasteri più blasonati. Alla socialista Nancy Faeser quello degli Interni, alla sua collega di partito Christine Lambrecht quello della Difesa e alla Verde Annalena Baerbock quello degli Esteri. Dopo un lungo braccio di ferro nelle trattative di coalizione, il ministero delle Finanze è andato al leader dei liberali Christian Lindner. Tuttavia, per arginarne le possibilità di manovra i socialisti hanno dato vita a un super ministero dell’Economia e del clima affidato al braccio destro di Scholz, Robert Habeck.La politica interna della Germania nei prossimi anni sarà concentrata sull’abbassamento dell’età elettorale a 16 anni, sull’aumento del salario minimo, sull’eliminazione delle fonti energetiche fossili entro il 2040 e il rilancio del Paese con i fondi Ue, ma è in politica estera che le capitali occidentali desiderano vedere la consistenza del nuovo governo. La presenza della Baerbock agli Esteri lascia immaginare una politica meno flessibile del passato su diritti umani e commercio nei confronti di Cina e Russia.Ma se Xi Jinping, il capo della Cina comunista, ha impiegato diverse settimane per inviare il messaggio di congratulazioni al presidente americano Joe Biden in occasione della sua elezione, ieri il telegramma con gli auguri al nuovo Cancelliere tedesco è arrivato a pochi minuti dal giuramento. Giocando d’anticipo, Xi ha voluto chiarire immediatamente alla Germania i possibili termini della futura collaborazione dichiarando che desidera vederla passare a un livello superiore. Dato che Pechino è, con più di 213 miliardi di dollari d’interscambio, il primo partner commerciale di Berlino e che l’era Merkel è stata segnata da un profondo avvicinamento mercantilistico tra i due Paesi, accennare a un livello di collaborazione superiore significa insinuare la possibilità di una vera e propria alleanza. Usando Scholz, Xi ha spedito un messaggio di sfida all’intero mondo nordatlantico. La Germania della Merkel è stata per lungo tempo il cavallo di Troia cinese nei confronti dell’Occidente. Non importava quanto le capacità tecniche e industriali venissero defraudate dalle aziende partner cinesi con il sostegno del loro governo. Non importava se la Siemens veniva estromessa dal progetto del treno a levitazione magnetica tra l’aeroporto di Shanghai e il centro città facendolo divenire un successo globale cinese. Per la Merkel e il suo settore industriale l’importante era che la bilancia dei pagamenti a fine anno fosse positiva e che la Germania potesse aspirare a una posizione privilegiata sul mercato cinese grazie alla benevolenza del regime comunista. Con il suo atteggiamento la Merkel, oltre che rendere debolissima l’Ue nel blocco atlantico, si è guadagnata le attenzioni speciali dei servizi segreti americani durante l’epoca Obama e il disprezzo politico di Donald Trump. La Segreteria di Stato americana ha dovuto fare salti mortali perché a Bruxelles si bloccasse l’accordo commerciale con la Cina e i toni nei confronti di Pechino divenissero più duri. Ora qualcuno a Washington spera che il nuovo capo della Cancelleria sia una persona più ragionevole, più filoamericana. Nei corridoi delle diplomazie s’insinua che i dossier americani su Scholz puntino sulla sua incapacità di spiegare definitivamente il ruolo detenuto in due scandali finanziari. Quello legato alla bancarotta da 2 miliardi della società di servizi finanziari Wirecard mentre era ministro delle Finanze e l’altro, inerente alla frode al fisco di 180 milioni di euro da parte della Banca Warburg, ostentatamente difesa da Scholz mentre era sindaco di Amburgo. A Washington guardano proprio ad Amburgo per cercare di comprendere le possibili mosse del nuovo governo tedesco nei confronti della Cina. Per ben sette anni Scholz è stato il sindaco della città il cui porto è la principale porta d’entrata della Cina in Europa e soprattutto ha sempre, pubblicamente, sostenuto la bontà della Nuova via della seta con cui Pechino cerca di scardinare l’unità geopolitica nordatlantica. La spudoratezza del messaggio augurale di Xi ha messo Scholz immediatamente in difficoltà.Con molto più tatto diplomatico Vladimir Putin ha espresso la speranza di poter instaurare un dialogo maggiormente costruttivo. Peggio di quello con la ex tedesca orientale Merkel sarebbe difficile. Riavvicinare Mosca all’Europa, anche via Berlino, sarebbe un bene per la pace continentale e le strategie globali di contenimento del problema cinese e terrorista.
Francesco Nicodemo (Imagoeconomica)
(Ansa)
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Carlo Nordio, Matteo Piantedosi, Alfredo Mantovano (Ansa)