2020-01-01
Scaramanzie a tavola. Riti e cibi per iniziare l'anno
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Se siete anche voi tra coloro che guardano in cagnesco il numero 13, sappiate che c'è un posto dove proprio non si può essere uno più di dodici. Dove? Ma a tavola. Ecco le usanze e le pietanze propiziatorie per le feste in arrivo e per il resto del 2020.La ragione ancora una volta è legata alla scaramanzia liturgica: 13 fu il numero di persone che erano all'ultima cena di Gesù e dunque non si può ripetere neppure per remota evocazione quel "crimine". Ciò detto è bene sapere che le superstizioni legate ai cibi e al modo di consumarli sono infinite. Del resto quando i cultori della gastronomia rivendicano che l'antropologia va studiata a tavola hanno una gran parte di ragione. Così a cavallo tra l'anno che muore e quello nuovo conviene evitare alcune pietanze e invece seguire altri precetti alimentari. Cominciamo con lo stravolgere il Galateo. In questi giorni mai mettere tovaglie assolutamente bianche, non porta buono anche se le regole dicono che la tovaglia bianca è il massimo dell'eleganza. Il riferimento? Ancora una volta alla "mensa del Signore", ma anche al lenzuolo dei morti. Insomma alla mezzanotte la tavola non può essere bianca! Capirete che cominciare l'anno con un rito funebre non è il massimo! Sì invece al rosso inteso come colore dell'abbondanza o all'oro come colore della vitalità, della ricchezza e della santità. E' bene ricordarsi che ci sono sempre gli echi, remoti d'accordo, del sol invictus! Poi attenzione alle posate: mai farle incrociare. Non versare mai il vino tenendo la mano sotto la bottiglia: è un retaggio di quando si usa avvelenare i commensali. E a questo proposito ci sarebbe un'antichissima scaramanzia: quella di poggiare il cibo su di un mobile prima di faro arrivare in tavola. Questo perché la credenza, sì quel mobile basso che tutti noi amiamo e conosciamo, in passato era il luogo dove il credenziere, addetto a controllare che i cibi non fossero avvelenati, posava i piatti per l'appunto di "credenza" per fare buona fede che fossero commestibili. Tra le tante "sciagure" che vi possono capitare a tavola c'è quella di rovesciare il sale. Dovete per forza raccoglierne qualche granello e buttarlo per tre volte dietro la spalla sinistra, oppure aspettare che si versi l'olio e usare il sale per assorbire l'extravergine caduto. Il motivo di tale superstizione è evidente: tanto il sale quanto l'olio erano considerati preziosissimi! E se cade il vino non abbiate paura di contravvenire al galateo: bagnatevi subito dietro le orecchio con una goccia del nettare di Bacco prima che vada disperso: da disgrazia se lo accostate alla radice die pensieri il vino diventa buon auspicio. Mai avere sulla tavola il pane rovesciato perché ricorda il boia al quale per prendere le distanze i fonai davano appunto il pane sottosopra in segno di disprezzo. E quando se il pane è secco lo dovete buttare (ma ci si potrebbe fare dell'ottimo pangrattato o una pappa al pomodoro magari; non trovate?) ricordate prima di baciarlo.Ma veniamo ai cibi che devono esserci a Capodanno in tavola e quelli off limits. Partiamo dai secondi. Anche se pensate che faccia chic non offrite né gamberi né scampi dopo la mezzanotte. Loro camminano all'indietro e chi li mangia potrebbe trovarsi a vivere un anno al contrario! Per lo stesso motivo evitate anche le escargot che tendono a rinchiudersi il che vorrebbe dire che potreste avere dei problemi di "assedio". Non sono iellate ma a capodanno meglio evitare. No anche alle banane: secondo gli inglesi ma l'usanza ha attecchito anche da noi essendo un cibo scivoloso meglio evitare! E ora veniamo invece a quelli che portano fortuna.Antimalocchio - C'è una categoria di cibi antimalocchio che sono l'aglio, il peperoncino e la cipolla. Se poi voleste imitare gli americani uniteci una verdura verde che ricorda il colore dei dollari e il gioco è fatto. Così una bella salsa verde con tanto aglio per capodanno magari fa sì che la vostra o il vostro ospite di fronte ad un alito un po' pesante quando è il momento del bacio della mezzanotte facciano come Cenerentola, ma la potenza antimalocchio dell'aglio è confermata da tutte le colture. Ovviamente anche il peperoncino: per forma e coloro è il cibo scaramantico per antonomasia ( e fa anche un gran bene, pare) .La fertilità - Ci sono poi i cibi della fertilità. Tra questi dobbiamo annoverare le noci. Un tempo i contadini usavano mettere alla vigilia di capodanno dodici noci sotto sale. Scoccata la mezzanotte le facevano riemergere e quelle più secche o più umide stavano ad indicare l'andamento durante l'arco dei mesi dei raccolti. A parte questo tutta la frutta secca che non deve mai mancare sulla tavola di capodanno è considerata fonte di fertilità. Del pari la frutta tonda e sommamente la melagrana che da sempre è considerato il pomo della buona sorte. Sempre per seguire il filo della fertilità sarebbe d'uopo far consumare ai nostri ospiti o del riso o del farro (soprattutto quest'ultimo per noi mediterranei) che sono considerati degli autentici amuleti per la fertilità sia delle donne ma anche della terra e dunque del buon raccolto. Ci sono altri due frutti che sono simbolo di protezione: le castagne che siccome hanno il riccio ma poi danno "pane" sono considerate capaci di dare protezione e di sfamare tant'è che in Francia si scambiavano come dono e come promessa di aiuto reciproco, e i litchys che hanno egualmente buccia dura e corpo morbido. E veniamo ai cibi che invece dovrebbero propiziare la buona sorte, la fortuna e i denari. Fortuna e denari - Il primo in assoluto è l'uva. All'usanza spagnola se ne dovrebbero mangiare dodici acini uno per ogni mese, quella italiana si limita a tre, ma attenzione dovrebbe essere uva rossa perché quella bianca avrebbe invece un influsso non del tutto benefico. Tra i piatti che sono un doppio portafortuna c'è senza dubbio il mitico zampone (cotechino fa quasi lo stesso) e lenticchie. Questo piatto mette insieme due credenze legate a due culture che si incontrano: quella latina e quella del grande nord dove il maiale è considerato il simbolo di ricchezza per eccellenza e proprio la zampa di maiale è il più potente degli amuleti. I romani invece consideravano le lenticchie una manifestazione del denaro perché sono tonde come i sesterzi. Dunque se mangiamo zampone (maiale) e lenticchie abbiamo fatto bingo. O almeno si spera. E un'usanza che vien dall'estremo oriente è quella di considerare i noodles un esempio di longevità. Con una tagliatella alla bolognese che dovrebbe essere lunga almeno una quarantina di centimetri si possa fare un'egregia supplenza e augurare lunga a vita. A questo proposito dovete proprio baciarvi sotto il vischio a mezzanotte. Potete farlo anche a Capodanno. L'usanza viene dal Grande Nord, è una leggenda dei celti che racconta di come Freya la dea dell'amore avesse due figli Balder e Loki. Il primo amatissimo da tutti il secondo invidioso che decide di uccidere il fratello servendosi di rami di vischio (una pianta saprofita) intrecciati. E con quella freccia uccide Balder. Il dolore fu immenso e Freya piangendo fece sì che le sue lacrime diventassero le gemme del vischio che magicamente riportò in vita l'amato figlio. E così baciarsi sotto il vischio diventa promessa e speranza di amore eterno. Ma a mezzanotte dovete fare un'altra cosa, stappare lo spumante col botto al dodicesimo rintocco. I sommelier rabbrividiscono, ma questa è l'unica occasione in cui è concesso. Anche perché semel in anno. E alla fine quando i commensali se ne vanno seguendo un' usanza napoletana, e i napoletani in fatto di scaramanzia non hanno rivali, bisognerebbe dar loro un chicco di sale grosso, una monetina e un pezzettino di carbone per simboleggiare cibo (il sale) prosperità (il soldino) e calore (il carbone) senza dimenticarsi dei bambini a cui regalare monete di cioccolata. Che resta il cibo degli dei. Buon anno!!!