2023-02-14
Con i contenuti sbattuti sui social fanno soldi tutti tranne che la Rai
Le immagini della kermesse canora sono blindate da un rigido contratto, eppure girano ovunque sul Web Influencer, artisti e Big Tech incassano il pieno di visibilità e denari grazie alla tv pagata dal nostro canone.Chiara Ferragni, l’esplosione social dello spazio privato di Amadeus (da zero a 1,8 milioni di follower in cinque giorni), un’allegra razzia sulla quale i dirigenti del servizio pubblico avrebbero avuto qualcosa da spiegare all’azionista e al Paese se non fossero stati impegnati a trasformare le canzoni in spazi-jingle fra un comizio politico e l’altro dei protagonisti.I feticisti del festival possono recuperare i momenti chiave senza problemi. Non solo su Raiplay, contenitore digitale delle esclusive, ma sui social aperti degli ospiti in riviera. Il duetto con J-Ax «Giorgia legalizzala!» sullo spinello libero è facilmente rintracciabile sul profilo di Fedez; la discesa dallo scalone stile Wanda Osiris della Ferragni con le quattro rappresentanti delle associazioni contro la violenza sulle donne (due minuti) campeggia sull’Instagram di Ferragni, dove l’influencer ha postato anche l’integrale degli otto minuti di monologo a se stessa bambina pronunciato dentro quell’abito imbarazzante con i seni disegnati. Le immagini sanremesi sono storicamente coperte da un rigido contratto sui diritti di ripresa audio, video e fotografica che «spettano alla Rai senza limitazioni di spazio, di tempo, di numero di passaggi e su base esclusiva» fino al 19 febbraio. Una data peraltro vecchia, decisa pensando alle canzoni e non allo sfruttamento web dello streaming.Nei meandri del regolamento (che riguarda al 90% i cantanti) si parla anche di diritti free, diritti pay e on demand. Per il trattamento degli ospiti sarebbe fondamentale conoscere cosa c’è scritto nei contratti di collaborazione dei Ferragnez con eventuale clausola. Ma a Raicom - titolare unica della commercializzazione - non risulta che questi diritti siano stati ceduti. Di conseguenza c’è il rischio che gli spottoni continuati, perfino stucchevoli a Instagram abbiano favorito: 1 il traffico sul network di Mark Zuckerberg; 2 chi ha mandato gli streaming in diretta sui social dal palco e dal backstage; 3 di sicuro non la Rai, perfino beffata perché non in grado di salvaguardare i suoi contenuti esclusivi. Come avrebbe chiosato Indro Montanelli, delle due l’una: o è servizio pubblico e allora andrebbe garantito su tutte le piattaforme, oppure è un evento con scopo di lucro (introiti pubblicitari per 50 milioni) di conseguenza con contenuti da proteggere perché da commercializzare fino all’ultimo frame. Nella giungla dei social c’è chi guadagna e chi perde. È la legge del click e non puoi farci niente. Ma quando a perderci è la Rai tenuta in piedi dal canone del contribuente italiano il problema non è più soltanto il mercato e la capacità di dominarlo, ma la capacità gestionale di una macchina mai come quest’anno senza un guidatore. Senza un editore. Senza una struttura interna in grado di gestire l’evento di punta, anzi lasciandolo in balia delle fantasie e delle propensioni politico-sociali di estemporanee direzioni artistiche messe in piedi da disc-jockey e agenti. Il servizio pubblico non è esattamente un convincimento di Amadeus, un conformismo etilico di Fedez, un guitto in più o in meno piazzato da Lucio Presta.Molte domande rimangono aperte, non ultima quella dello strano rapporto che i vertici Rai, soprattutto l’ad Carlo Fuortes e il direttore Intrattenimento Prime Time di Raiuno Stefano Coletta, hanno con Fedez. Già le querele incrociate dopo il Concertone del Primo Maggio di due anni fa avrebbero dovuto far aumentare l’attenzione dell’azienda di pubblico servizio nell’accompagnarsi a una mina vagante dello spettacolo. Invece ecco nuovi tappeti rossi e perfino una striscia su Raidue, Muschio Selvaggio, occasione di lustro per il rapper ma fallimentare per la Rai, visto che il programma non si schioda dal 3% di share. Ora sarà interessante verificare se i Ferragnez potranno utilizzare i contenuti festivalieri anche nella loro serie autoreferenziale su Amazon, arrivata alla seconda stagione. Un regalo pure a Jeff Bezos cosa vuoi che sia?Il surf social è stato vincente anche per Amadeus, che si è fatto aprire l’account Instagram da Chiara Ferragni in diretta la prima sera e domenica ha raggiunto 1,9 milioni di follower, un record italiano in così poco tempo. Stiamo parlando di un potenziale capitale da 15.000 euro a settimana se utilizzato in modo professionale con contenuti pubblicitari. Non è detto che gli interessi; lui sarebbe sbarcato sul social solo «per sboomerizzarsi». Anche questo però è un uso personale del servizio pubblico. Ed è la conferma che l’uso scientifico dell’algoritmo non è un gioco per nessuno, tranne che per la Rai.
Jose Mourinho (Getty Images)