2019-07-25
Salvini lascia il cerino in mano al M5s
Il vicepremier non si è esposto in aula né ha raccolto la provocazione grillina sul Metropol: «Parlo di vita reale, non d'aria fritta». La crisi resta strisciante: il prossimo nodo saranno i termovalorizzatori. Il leader del Carroccio punta sul logoramento degli alleati. Matteo Salvini ieri pomeriggio non è andato in Senato, non ha ascoltato l'informativa sull'affaire Metropol del premier Giuseppe Conte, non ha aperto la crisi di governo, per un motivo semplicissimo: è sempre più probabile che sarà il M5s a staccare la spina. Osservando i tormenti dell'alleato, Salvini ieri mattina ha annunciato il motivo della sua assenza a Palazzo Madama: «Sarò al ministero, ho il Comitato sull'ordine pubblico e la sicurezza, ascolterò il presidente Conte quando avrò finito. A me interessa che siamo persone libere, non abbiamo chiesto soldi e tutto il resto è fantasia. Se uno si diverte con film di spionaggio di serie B ognuno occupa il suo tempo come vuole. Io mi occupo di problemi veri, sicurezza, migranti e mafia, che è quello per cui mi pagano lo stipendio. Mentre in Senato qualcuno parlerà di aria fritta e cercherà rubli che non ci sono noi saremo qua a lavorare». Lavorare, non solo al Viminale: in tarda mattinata il leader del Carroccio partecipa a palazzo Chigi alla riunione del Comitato interministeriale per la programmazione economica. «Sbloccati oggi», annuncia al termine dell'incontro, «50 miliardi di euro di opere pubbliche (strade, scuole, ospedali, ferrovie e altri cantieri). Mentre parlano, noi lavoriamo!».Il ministro dell'Interno commenta il sì alla Tav arrivato dal premier Conte: «Se il governo fa, lavora, sblocca, costruisce, investe il governo va avanti. Se il governo perde tempo e rallenta», aggiunge Salvini, «non va avanti. Diciamo che, nelle ultime ore, sono arrivati all'Italia dei bei segnali di sblocco. Questo è quello che mi fa essere ottimista, quando alle polemiche subentrano i fatti, le scuole, le opere, i cantieri, il piano straordinario delle opere pubbliche. Se avessimo voluto aspettare i no non avremmo avuto le Olimpiadi e tutto questo ben di Dio». Il vicepremier non risparmia una stoccata velenosa a Conte, e si lascia sfuggire (ovviamente di proposito) un'altra frecciata al curaro: «Mi auguro», dice il leader del Carroccio, «che nessuno dica questi sì per rimandare il voto o far piacere a Salvini. Il no del M5s alla Tav è contro il buonsenso. Che la Tav sia utile la Lega lo dice da sempre. Che costi di più sospenderla che finirla è evidente. Chi rimane contro non è contro Salvini ma è contro il buonsenso. Si è sbloccata anche la Pedemontana lombarda, con 1,6 miliardi di euro. I lavori erano fermi da cinque anni», ricorda Salvini, «e sulla Asti-Cuneo ci siamo aggiornati alla prossima settimana».Tutt'altro che misericordioso verso i suoi (quasi ex) alleati, Salvini già annuncia un altro fronte di battaglia, quello sui termovalorizzatori, destinato a spaccare ancora il M5s, ormai dilaniato tra chi pur di stare al governo voterebbe qualunque cosa e chi invece non vede l'ora di tornare sulle barricate: «Alcuni M5s», azzanna il ministro dell'Interno, «continuano a dire no ma il prossimo tema è quello dei rifiuti che in tutta Europa sono valore, ricchezza. Non capisco perché in Italia per qualcuno debbano essere solo costo: per ripulire Roma bisogna pagare 140 euro a tonnellata e invece in Lombardia», sottolinea il vicepremier, «ci sono 13 termovalorizzatori a norma. In alcune città per il no pregiudiziale i rifiuti diventano ricchezza per la mafia e business per alcuni paesi stranieri». Il prossimo vertice sull'autonomia? «Già questa settimana, spero, anche perché fra vertici, controvertici e riunioni, ormai ho perso il conto di quanti ne abbiamo fatti. Un voto in Parlamento? Per me», risponde Salvini, «si può votare tutto, basta avere le idee chiare e fare in fretta». A chi gli chiede se la Lega rinuncerà a indicare il commissario europeo, Salvini risponde: «Perché? Chi lo ha detto, fino a prova contraria, Macron permettendo, all'Italia spetta un commissario che difenda gli interessi degli italiani in Europa almeno questo non ce lo posso togliere». Su Bibbiano: «Spero che chi ha sbagliato sulla pelle dei bambini e per un falso ideologico paghi: molti bambini», sottolinea il ministro dell'Interno, «sono stati portati via ai genitori con false denunce. Vergogna: non avremo pace finché non sarà ristabilita verità e giustizia, a costo di controllare uno per uno gli affidi degli ultimi anni. Per il Pd sono il pericolo numero uno e qualcuno dice che i sovranisti hanno cavalcato il fatto di Bibbiano, voi avete delle tare...». Sollevato dalla richiesta di archiviazione da parte della procura di Roma per il caso della nave Alan Kurdi dell'Ong Sea Eye (Salvini era indagato per abuso d'ufficio), il ministro dell'Interno randella la sinistra sul fronte immigrazione. «Dalla statura morale di Berlinguer», scrive Salvini su Twitter, riferendosi all'iniziativa Un giorno senza reggiseno in solidarietà a Carola Rackete, «e per una comunistella tedesca che sperona le navi militari italiane... Ma come si sono ridotti a sinistra? P.s. E voi sabato come vi vestite?».In serata, Matteo Salvini torna in diretta Facebook. Prima fa l'elenco delle opere approvate dal Cipe e attacca il Pd per la mozione di sfiducia nei suoi confronti, definendola «una medaglia al valore», e poi lancia una stoccata velenosissima a Conte: «Non ho capito perché», dice Salvini, «Conte ha detto che se dovessero togliergli la fiducia tornerà in Senato a chiederla. Noi vogliamo lavorare. Che bisogno c'è di far pensare che possono esserci altre maggioranze, raccattate con giochetti di potere? Le maggioranze son si cercano come i funghi. Se qualcuno pensa di dare vita a giochetti di palazzo, ha sbagliato persona e partito: si va avanti solo con i sì». Palazzo Chigi ha replicato prontamente: «Il presidente del Consiglio ha fatto dichiarazioni chiarissime, che non possono prestarsi a fraintendimenti per un minimo che si abbia sensibilità istituzionale. Ha reso omaggio alla centralità del Parlamento sottolineando che come si è presentato al Parlamento per ricevere la fiducia per l'incarico di Presidente del Consiglio così si presenterà al Parlamento se maturassero le condizioni per una cessazione anticipata dal medesimo incarico».
Attività all'aria aperta in Val di Fassa (Gaia Panozzo)
Gabriele D'Annunzio (Getty Images)
Lo spettacolo Gabriele d’Annunzio, una vita inimitabile, con Edoardo Sylos Labini e le musiche di Sergio Colicchio, ha debuttato su RaiPlay il 10 settembre e approda su RaiTre il 12, ripercorrendo le tappe della vita del Vate, tra arte, politica e passioni.
Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida (Ansa)