2018-10-08
Salvini: «Chiuderò gli aeroporti ai charter di immigrati da Berlino»
Il vicepremier Matteo Salvini contro i respingimenti dei tedeschi. «Se qualcuno, a Berlino o a Bruxelles», ha scritto il leader leghista su Facebook, «pensa di scaricare in Italia decine di immigrati con dei voli charter non autorizzati, sappia che non c'è e non ci sarà nessun aeroporto disponibile. Chiudiamo gli aeroporti come abbiamo chiuso i porti. #aeroportichiusi». E con una nota il ministero dell'Interno tedesco, Horst Seehofer, fa un mezza marcia indietro.L'Italia prova a smarcarsi dall'offensiva europea che è in atto ormai da quasi due settimane e lo fa con le sue due punte, i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Pur impegnati su fronti diversi, i leader dei due partiti di maggioranza fanno gioco di squadra, entrambi consapevoli che la partita decisiva si giocherà la prossima primavera in occasione delle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Una consultazione nella quale c'è in gioco molto di più della semplice tenuta del sodalizio gialloblù. L'esito delle urne, infatti, potrebbe cambiare non solo la composizione dell'assemblea, ma anche il volto stesso delle istituzioni continentali. L'esecutivo mostra di non aver gradito l'intervento a gamba tesa sferrato con la letterina minatoria inviata venerdì sera dal vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, e dal commissario agli Affari economici e monetari, Pierre Moscovici. Anche perché la missiva arriva dopo giorni e giorni di pressing psicologico da parte di Bruxelles. Ragion per cui i due vicepremier rispediscono la palla nella metà campo dell'avversario e provano a passare al contrattacco.«Questa Europa qui tra sei mesi sarà finita, a maggio ci sono le elezioni europee», ha affermato sabato Di Maio in visita al Villaggio Coldiretti del Circo Massimo, dove ha anche polemizzato a distanza con il gruppo Gedi sulle crisi dei giornali: «come c'è stato un terremoto politico in Italia il 4 marzo, ci sarà un terremoto politico alle europee di maggio. E questo significa», ha aggiunto il vicepremier, «che finalmente molte delle istanze che sono state tradite e ignorate arriveranno al Parlamento europeo con il triplo, con il quadruplo della forza che hanno avuto in questi anni». Un messaggio in linea con quello lanciato sabato dal suo pari grado, Matteo Salvini, che dai social aveva scritto: «L'Europa dei banchieri, quella fondata sull'immigrazione di massa e sulla precarietà, continua a minacciare e insultare gli italiani e il loro governo? Tranquilli, fra sei mesi verranno licenziati da 500 milioni di elettori, noi tiriamo dritto».Forse non ancora pienamente soddisfatto delle esternazioni dei giorni scorsi, il presidente della Commissione Jean Claude Juncker ha dichiarato in un'intervista a un quotidiano austriaco che «l'Italia è in una situazione difficile», in quanto «ha concordato con noi degli obiettivi sui conti pubblici e ora dovremo valutare i nuovi piani italiani». «Se necessario», ha aggiunto Juncker, «proporremo modifiche, ma lo faremo senza pregiudizi». E dei due vicepremier, dice: «Non li prendo in considerazione. Il fatto che due vicepremier italiani si esprimano in modo sboccato sulla Ue come istituzione», ha commentato il presidente della Commissione, «fa capire tante cose». Matteo Salvini è intervenuto poi sull'altro versante, quello dei migranti che la Germania minaccia di rimandare in Italia con voli charter. Si tratta dei cosiddetti movimenti «secondari», cioè quelli che riguardano gli individui approdati in Italia ma che in seguito hanno deciso di spostarsi in un altro Paese Ue. Costoro, secondo il trattato di Dublino, dovrebbero essere gestiti dal Paese di primo ingresso (in questo caso il nostro). Ed è proprio in virtù di questi accordi il governo guidato da Angela Merkel, alle prese con un'emorragia di consensi, avrebbe deciso di rispedirne molte migliaia (si parla di 40.000 persone) all'interno dei nostri confini. Possibilità, quest'ultima, categoricamente esclusa da Salvini. «Se qualcuno, a Berlino o a Bruxelles», ha scritto il leader leghista su Facebook, «pensa di scaricare in Italia decine di immigrati con dei voli charter non autorizzati, sappia che non c'è e non ci sarà nessun aeroporto disponibile. Chiudiamo gli aeroporti come abbiamo chiuso i porti. #aeroportichiusi». Con una nota diffusa ieri, il ministero dell'Interno tedesco, Horst Seehofer, sembra aver fatto parziale marcia indietro. Ha precisato infatti che «nei prossimi giorni non è pianificato alcun volo per rimpatri in Italia», ma anche che normalmente questi avvengono senza preavviso.Quello dei due vicepremier, pur formulato con espressioni e stili differenti, è un messaggio simile. L'Italia fa già tanto per l'Europa, e in quanto contributore netto (versa più contributi di quanti ne riceva in cambio, ndr) ha diritto a far sentire la propria voce a Bruxelles. Intanto, in Parlamento, giovedì è attesa la Nota di aggiornamento al Def per il via libera propedeutico all'invio della bozza con le cifre dei conti pubblici a Bruxelles. Se la Commissione dovesse proseguire sulla linea dura, potrebbe bocciare da subito la manovra (cosa peraltro mai accaduta), oppure inviare più lettere di richiamo al nostro governo. In base alle risposte ottenute, il 30 novembre è atteso un primo giudizio con le richieste ufficiali di correzione. L'apertura di una procedura d'infrazione non è semplice e potrebbero passare molti mesi prima che le sanzioni nei confronti dell'Italia diventino realtà. A quel punto, dopo le elezioni europee, il nostro governo potrebbe trovarsi a trattare con una Commissione molto diversa da quella attuale.
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)