2023-07-14
«Le eco manie ci regalano consensi»
Massimiliano Salini (Imagoeconomica)
Nonostante la sconfitta in Aula, il forzista Massimiliano Salini è ottimista: «Il populismo verde ha minato la maggioranza Ursula. Più Timmermans fa propaganda, più ci porta voti».Massimiliano Salini, europarlamentare di lungo corso di Forza Italia e dunque del Ppe, di ritorno da Strasburgo nella sua Cremona dove gran parte dell’economia è stalle e latte, burro e formaggi, Po e campi, ha l’aria soddisfatta di chi ha vinto una battaglia. In verità l’Eurocamera ha dato, come si sa, l’ok alla legge Natura relegando in minoranza il Ppe che si era opposto e assestando un colpo mortale all’agricoltura. «In realtà», sottolinea Salini, «è successo qualcosa di molto interessante: basta avere un orizzonte lungo fino al 2024 quando si voterà per il rinnovo del Parlamento Ue per capire che moltissimo è cambiato. La proposta di questa sconsiderata legge è passata per un pugno di voti. Appena un anno fa sarebbe stato impensabile che un’alleanza inedita tra Popolari e Conservatori potesse arrivare a contendere la maggioranza alla sinistra. Per come la vedo io è un successo».Però è un colpo in testa ad agricoltori e cittadini: non trova?«Ci siamo battuti come Partito popolare in primis e con l’apporto di un ampio schieramento per non far passare questa legge che è la ventiquattresima norma sul ripristino della natura. Peraltro due volte bocciata in commissione Ambiente e agricoltura. Più che accompagnare il cittadino all’incontro con la natura lo obbligano a districarsi in un ginepraio assurdo di norme che si contraddicono l’una con l’altra e che avranno un costo altissimo per gli imprenditori, per i coltivatori e per i consumatori. E che sono per di più inutili».Si teme che mancheranno risorse alimentari e che saranno sempre più care.È così?«Queste norme sono state scritte male e comunque prima dell’invasione dell’Ucraina. Noi avevamo chiesto che venissero accantonate. Abbiamo chiesto una nuova valutazione di impatto, ma il vicepresidente Frans Timmermans è stato sordo a ogni richiesta. Queste norme avranno un fortissimo impatto sulla filiera agroalimentare e non tutelano alcunché. Faccio un esempio: qui nel cremonese noi abbiano avviato un progetto che attraverso sbarramenti sul Po rende il fiume più navigabile e lo fa diventare una risorsa per la produzione di energia idroelettrica. Con la norma che hanno approvato non si potrà fare perché è vietato qualsiasi intervento sugli argini dei fiumi».Poi però si va sott’acqua come in Romagna…«Esatto, mi piacerebbe che la nostra sinistra che ha votato quasi compatta ci pensasse su. Ci sono stati episodi inspiegabili come quello di Italia viva che ha votato sì al respingimento della proposta della commissione e sì alla proposta di legge. Ma c’è un caso davvero interessante che spiega come queste norme siano frutto - a pensar bene - solo di un furore ideologico verde o a pensar male di altre scelte. L’onorevole Paolo De Castro, già ministro dell’Agricoltura per il Pd, che pur presente in Aula non ha votato. E non ha votato avendo un giudizio pessimo, peraltro pubblicamente espresso, su queste norme che gli esperti veri di agricoltura e di ambiente giudicano dannose e inutili».Eppure lei ci trova del buono…«Certo, perché si è capito che un’altra maggioranza è possibile; se nel 2024, com’è probabile e come le elezioni nazionali in molti Paesi dimostrano e annunciano, l’Europa svolterà verso il centrodestra certi ideologismi verranno dimenticati».Antonio Tajani sostiene che non si possono fare alleanze a destra ad esempio con Marine Le Pen. Non trova che sia un ostacolo?«Nessuno deve guardare al passato, bisogna vedere avanti. Se qualcuno in passato ha detto o fatto cose che non ci piacciono può darsi che oggi sia su un’altra posizione. In politica la coerenza si misura rispetto alle cose che si devono fare nel momento presente con una progettualità verso il futuro. Dunque bisogna avanzare una proposta, avere una strategia e un’ agenda e poi vedere chi ci sta. Oggi a Bruxelles non c’è una maggioranza in grado di garantire i cittadini e noi dobbiamo costruire un’alternativa con una proposta e una candidatura autorevole».Ursula von der Leyen pensa a un mandato bis, il Ppe di fatto l’ha sfiduciata: com’è possibile?«La signora Von der Leyen ha costretto a mettere in cantina la maggioranza Ursula per la sua postura insostenibile di un ambientalismo sfrenato. Al di là del possibile e probabile business legato al green c’è un altro tema politico interessante: la Commissione ha fatto del populismo ambientalista. Si nutrono di paura perché la paura porta voti. Giocano sulla fine del mondo generata dall’uomo per far passare con la paura il loro materialismo ambientalista. Chi ha fatto parte della fu maggioranza Ursula indipendentemente a quale partito appartenga non può non mettersi ed essere messo in discussione e non può non assumersi le proprie responsabilità a partire proprio dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen.»Frans Timmermans, il vicepresidente ambientalista, dice: torniamo a negoziare e andiamo avanti a convincere anche chi non è ancora convito. C’è spazio?«Timmermans guardi a casa sua, in Olanda. Non si è reso conto che più propaganda e accentua le sue posizioni e più regala consensi al centrodestra».Lei annuncia una candidatura autorevole; Mario Draghi ha severamente criticato questa Europa. Non è che pensate a lui per il dopo Ursula?«Non spetta a me dirlo e non so proprio se il presidente Draghi abbia desiderio di ributtarsi nell’agone politico, è però incontrovertibile che abbia assunto una posizione molto critica. Ripetiamolo: l’attuale vertice di Bruxelles non è in grado di garantire i cittadini europei, c’è la possibilità di cambiare quella maggioranza e dunque quel vertice».
«The Iris Affair» (Sky Atlantic)
La nuova serie The Iris Affair, in onda su Sky Atlantic, intreccia azione e riflessione sul potere dell’Intelligenza Artificiale. Niamh Algar interpreta Iris Nixon, una programmatrice in fuga dopo aver scoperto i pericoli nascosti del suo stesso lavoro.