2022-11-02
Sala va in retromarcia sull’Area B e comincia a pensare alle deroghe
Dopo aver annunciato la linea dura su «questione ambientale» e «mobilità sostenibile» il sindaco di Milano è costretto a rivedere i suoi diktat da ecologismo salottiero. Per non penalizzare ulteriormente i cittadini.Un mese fa il sindaco di Milano, Beppe Sala, era stato inamovibile dopo l’entrata in funzione di Area B. «Niente deroghe» aveva tuonato ai primi di ottobre mentre montavano i primi focolai di protesta non solo in città, ma anche nell’hinterland persino tra i Comuni amministrati dal centrosinistra. Non a caso sabato 5 novembre è stata persino convocata una manifestazione a Buccinasco, dal sindaco di centrosinistra Rino Pruiti, per chiedere, oltre alla fermata M4 e al potenziamento dei trasporti, anche una revisione dei divieti di Area B. «Gli altri introducono l’Area B che penalizza i cittadini dell’hinterland, noi torniamo a chiedere a gran voce l’arrivo della M4 a Buccinasco» ha scritto Pruiti, che è stato eletto con i voti di Partito democratico, i Riformisti, Sinistra italiana e persino i Verdi. «È possibile, si può fare, si deve fare. “Questione ambientale” e “mobilità sostenibile” non restino solo belle parole da salotto milanese, non riguardino solo il centro della grande città. È ora di compiere i passi giusti per tutta la cittadinanza della Città metropolitana, di permettere sul serio ai nostri pendolari di non avere la necessità di entrare in auto a Milano».Insomma, ci sono volute più di 3 settimane, tra gli appelli e le proteste da parte dei cittadini, ma alla fine il muro ambientalista di Sala ha iniziato a cedere. E così proprio oggi nel Consiglio della città metropolitana si discuterà una mozione che prevede, tra le altre cose, anche il rinnovo della deroga per chi ha acquistato un’auto non inquinante non ancora consegnata. Sala ha iniziato a cedere? «Ce lo auguriamo tutti» spiega alla Verità Giacomo Ghilardi, sindaco di centrodestra di Cinisello Balsamo, tra i primi a protestare per l’introduzione di Area B. «Abbiamo presentato questa mozione in molti comuni dell’hinterland e in diversi abbiamo avuto delle sorprese perché a votare a favore è stato anche il Partito democratico o il centrosinistra». Secondo Ghilardi l’introduzione di Area B «resta un errore, penso che anche Sala si sia accorto che non aveva molto senso e che c’è bisogno di deroghe incisive. Le categorie penalizzate sono tante, i cittadini che hanno bisogno di utilizzare l’auto sono tanti. La politica green si fa a 360 gradi, senza penalizzare nessuno e coinvolgendo le persone. È un cambiamento necessario, ma sono politiche dove tutti devono essere coinvolti e non penalizzati». Oggi nel consiglio metropolitano si discuterà della mozione presentata dalla stessa maggioranza di centrosinistra dove vengono indicate diverse modifiche all’Area B. Il documento, scritto dal capogruppo della lista C+ Città metropolitana, Bruno Ceccarelli (esponente del Pd), è stato presentato la scorsa settimana nel corso del Consiglio della Grande Milano. La mozione Ceccarelli propone questa serie di correzioni di Area B: rinnovare la deroga, oggi scaduta, per i cittadini che hanno già prenotato un’auto non inquinante, in modo da poter presentare le domande fino a fine anno e avere esenzione fino a ottobre 2023; tutelare tutti i cittadini che si dirigono verso i parcheggi di corrispondenza, alcuni dei quali oggi collocati all’interno di Area B; sostenere un sistema di sconti sull’abbonamento al trasporto pubblico per chi è soggetto ai divieti; potenziare ed estendere il car sharing anche oltre il Comune; un sistema di possibile attenuazione di Area B per i cittadini con Isee basso, attuato attraverso un numero maggiore di ingressi, una revisione del sistema Move-In o l’aumento dei massimali di km percorribili; la richiesta a Regione Lombardia di potenziamento degli investimenti sul sistema di trasporto pubblico locale, oggi carente in maniera critica in molte aree del territorio metropolitano. Sala ha già annunciato che oggi non voterà a favore della mozione. E i consiglieri metropolitani di centrodestra glielo avevano già fatto notare la scorsa settimana. Roberto Di Stefano (sindaco di Sesto San Giovanni, Lega), Samuele Piscina (Lega) e Alberto Pozzoli (Fdi) avevano evidenziato come «l’astensione del sindaco sulla mozione del centrosinistra» dimostrasse «che la maggioranza è divisa. Sala pensa solo da sindaco di Milano, non da sindaco metropolitano». Di sicuro qualcosa è cambiato. Ma forse non è stato Sala a vacillare sulle sue decisioni. «Le bordate arrivate dal territorio e dalle categorie (prima che dall’opposizione, a onor del vero) stanno lasciando spazio alla realtà, fatta di gente che per la maggior parte ha acquistato negli ultimi anni diesel euro 5 non inquinanti e anziché essere premiata viene bastonata» spiega il consigliere comunale Matteo Forte. «Si sta lasciando spazio a una realtà fatta di persone che tra aumento dei costi energetici, inflazione che si mangia gli stipendi e carenza di materie prime, anche volendo non può ottenere in tempi rapidi i veicoli che piacciono tanto alla giunta di Milano. Governare in modo ideologico prima o poi impone sempre di cedere il passo alla realtà. Meglio prima che poi, ma aspetterei a cantare troppo presto vittoria».
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