2025-03-04
Sala spara su Musk, Trump e Schlein e non si preoccupa della sua Milano
Il sindaco parla della magistratura e degli Stati Uniti e minimizza le grane della città.Mentre Milano vive un momento storico di massima incertezza - tra allarme sicurezza, urbanistica bloccata da mesi, decine di inchieste della magistratura, quartieri in rivolta per le speculazioni edilizie, ritardi sulle opere per le Olimpiadi e incertezza sul nuovo San Siro – il sindaco ha concesso un’intervista fiume al Foglio dove si parla di tutto tranne che dei problemi della città. «Ogni ofelè fa el so mestè», recita un vecchio proverbio milanese per indicare che ognuno dovrebbe svolgere il ruolo che gli compete. E invece il primo cittadino dedica la maggior parte della chiacchierata alla politica interna, a Elly Schlein («Emergerà una figura diversa? Vedremo) e a fumose proposte per il centrosinistra, a quella estera con digressioni sul presidente Usa Donald Trump, sulla magistratura italiana e persino su Elon Musk. «Il controllo stile Grande Fratello, il controllo digitale e il modo in cui usa la forza dei sistemi digitali per impattare sul nostro mondo. Posso dirlo? Mi fa paura. Mi fa paura mettere un potere enorme nelle mani di poche persone» spiega il primo cittadino di una città che, oltre ad aver già digitalizzato le multe, è, secondo il Rapporto Nazionale sull’attività della Polizia Locale del 2024, quella con più telecamere di sorveglianza in Italia (2.272), usate anche per gli accessi in Area C e Area B. Sala parla anche della crisi urbanistica. «Mi piacerebbe essere ottimista sul “Salva Milano”, ma non posso non dubitare che una politica che discute per quattordici mesi su un possibile decreto abbia davvero a cuore il primato della politica», dice il sindaco al direttore del Foglio. Peccato che nessuno faccia presente nell’intervista quanto detto la scorsa settimana dall’assessore alla Rigenerazione Urbana Giancarlo Tancredi, che parlando del Piano di Governo del Territorio nell’ambito del convegno «Un Pgt per il nuovo progetto Milano» organizzato dal Pd alla Camera del Lavoro, ha mosso un’autocritica alla sua stessa giunta per il caos sull’urbanistica. «Forse c’è stata un po’ di leggerezza, ma è sempre sull’esperienza che si costruiscono scenari futuri», ha detto Tancredi ribadendo che la cosiddetta flessibilità progettuale adottata dall’amministrazione Sala, evitando regole troppo rigide per progetti e costruttori, concedendo tramite la Scia e non con i «piani attuativi», il permesso di costruire. «I risultati sono stati in parte positivi, ma anche abbastanza deludenti», ha ammesso l’assessore. D’alta parte, secondo le indagini della procura i costruttori hanno così privilegiato la logica del profitto invece che quella di una visione urbanistica più equilibrata nei confronti dei cittadini. Non a caso in diverse zone di Milano si protesta contro le nuove costruzioni, con comitati che ormai fanno la spola in procura per denunciare palazzoni e grattacieli: da ultimi si sono mossi gli abitanti di piazzale Libia. Eppure Sala non la pensa così. Anzi sprona governo e parlamento a insistere sul Salva Milano. «[...] perché trovo assurdo che non si capisca che riconoscere la corretta interpretazione delle norme fatte in questi anni dal comune di Milano, incoraggiando il comune a non smantellare un modello di efficienza amministrativa che ha permesso di attirare investitori nel nostro Paese, non è un tema che riguarda la nostra città: è un tema che riguarda l’Italia». Non solo. Il sindaco ribadisce che «il comune, a causa di questi contenziosi, ha già registrato una riduzione di 160 milioni negli oneri di urbanizzazione», dimenticando che palazzo Marino per 13 anni non ha aggiornato gli oneri di urbanizzazione, creando un potenziale buco da 1 miliardo di euro (considerando anche il via libera da parte del Comune a progetti con la semplice Scia). Non solo. Secondo Sala a Milano «non c’è disoccupazione, anzi c’è un’offerta di lavoro che supera la domanda. Non è un’opinione, è così: si fa fatica a trovare persone che sono disponibili a certi lavori». Eppure, i dati dicono che il capoluogo lombardo, che si trova ai primi posti della media italiana, ha comunque meno persone occupate rispetto alla media europea. Per Sala il tema disoccupazione si lega a quello dell’immigrazione perchè «una serie di lavori li fanno quasi esclusivamente i non italiani». E qui scatta il tema di una sensazione di «insicurezza nella città» sostiene Sala. Solo una sensazione?
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Donald Trump (Getty Images)
Donald Trump (Getty Images)
Andrea Crisanti (Imagoeconomica)