2023-01-26
Cambia la casa per disabili di Bresso
La Rsd “Il Faro“ di Bresso
Pulizie, imbiancature, manutenzioni: la struttura del Milanese sta facendo fronte ai problemi che «La Verità» aveva denunciato. Il sindaco: «Gestiti tutti i disagi».Lo scorso 12 gennaio La Verità ha raccontato la storia dei quaranta ospiti disabili della Residenza Il Faro, a Bresso in provincia di Milano, persone con diverse problematiche sanitarie, la maggior parte non autosufficienti e non deambulanti. Nell’articolo avevamo riportato le segnalazioni arrivate negli ultimi mesi del 2022 e le istanze relative a criticità infrastrutturali e gestionali. Avevamo pubblicato del materiale fotografico risalente a novembre-dicembre che mostrava lo stato delle attrezzature e di alcuni soffitti. Una situazione, avevamo scritto, peggiorata dopo Covid e lockdown. Infine, avevamo citato la scadenza del bando sulla gestione e le modalità con cui è stato fatto quello nuovo per la concessione dal 1° luglio 2023 al 30 giugno 2028. Ebbene, il 12 gennaio ci è arrivata una mail del sindaco di Bresso, Simone Cairo, che ci ha invitato a visitare la struttura, definendo i contenuti dell’articolo «non veri» e inviandoci anche delle foto scattate il giorno della pubblicazione dell’articolo. Abbiamo raccolto l’invito e il 21 gennaio siamo andati a Bresso dove ci ha accolto il sindaco, l’assessore ai servizi sociali e i rappresentanti della cooperativa Codess che gestisce la residenza. La stessa Codess il 23 gennaio ha diffuso un comunicato dove si «dà evidenza che all’interno della Residenza Il Faro gli ospiti sono seguiti con cura, attenzione, personalizzazione degli interventi educativi ed assistenziali. Durante la pandemia la struttura si è adoperata per collaborare con gli organi preposti ai controlli e con il committente per attuare tutte le misure di sicurezza condivise per l’intera comunità, uscendone senza alcuna disorganizzazione e consentendo altresì il mantenimento dei legami affettivi tra ospiti e loro familiari. Proficuo è il rapporto con la Committenza e gli organi di Vigilanza preposti che in recenti verifiche hanno confermato la bontà del lavoro svolto ed il mantenimento dei requisiti sia strutturali che di personale impiegato, sia in termini qualitativi che quantitativi di adeguata professionalità e correttezza del monte ore erogato. Nonostante la crisi che coinvolge la Regione Lombardia, e non solo, nel reperimento di molte figure professionali sanitarie, Codess Sociale è costantemente impegnata nel recruiting di personale qualificato per mantenere adeguato il numero di operatori». Ogni «eventuale problema tecnico o strutturale – viene aggiunto - è stato tempestivamente preso in carico dandone informativa a tutte le famiglie ed alla committenza, sempre garantendo tempestive soluzioni organizzative per garantire la sicurezza degli ospiti accolti». Nella nostra visita del 21 gennaio siamo stati contenti di appurare la presenza di un numero adeguato di operatori, di cura e pulizia nei vari ambienti della residenza, dell’opera di imbiancatura e della manutenzione apportata alle infiltrazioni di acqua in alcune stanze, soffitti e pavimenti. «Il disagio è stato gestito, abbiamo svolto il parere ispettivo, segnalato a Ats ed è stato risolto», ci ha assicurato il sindaco. Spiegando anche che la pubblicazione del bando per la nuova gestione era stata posticipata durante il periodo del Covid perché «quando uno fa un bando si deve permettere alle aziende che vogliono partecipare di fare i sopralluoghi tecnici e anche nel 2021 c’era il divieto di accesso ai parenti e accessi limitati accessi. Quando la situazione si è normalizzata il bando è partito con i necessari tempi burocratici e ora la gara è in corso. Quanto alla durata, i cinque anni consentono anche di poter cambiare più facilmente gestione se qualcosa non funziona. C’è tutto l’interesse da parte nostra che la struttura venga gestita bene». Interesse che è sempre stato anche il nostro. E di Sebastiano, un ospite della Rsa che ci ha fatto da cicerone nella nostra visita alla residenza. Ci ha raccontato che mangia bene e ci ha fatto vedere la sua camera tappezzata di manifesti dell’Inter e da una grande foto di sua mamma che purtroppo non c’è più. Prima di salutarci Sebastiano ha chiesto al sindaco di cambiare residenza, gli piacerebbe andare in una Rsd in montagna «per divertirmi di più». I lockdown, ci hanno spiegato, hanno limitato le gite e i lavoretti che alcuni ospiti possono fare passando del tempo fuori dalla struttura. Adesso dovrebbero riprendere. Lo speriamo per Sebastiano e per chi vive in questa residenza nata a fine anni Novanta con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento per una riflessione permanente sulle condizioni della disabilità nel nostro Paese.
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