2024-09-04
A Roma Gualtieri fa come Trump. Muro contro clochard e stranieri
Roberto Gualtieri (Imagoeconomica)
Il sindaco Gualtieri vuole rimediare al degrado intorno a Termini spostando i senzatetto in aree chiuse da cancellate, che potrebbero estendersi fino alla centralissima piazza della Repubblica. Attivisti stizziti: «Idea pericolosa».Roma città chiusa. La Capitale si prepara ad aprire le porte a milioni di pellegrini per l’Anno santo, ma intanto il sindaco Roberto Gualtieri si porta avanti con l’accoglienza costruendo cancellate contro i senzatetto nella zona di Termini. Certo, tecnicamente non saranno i famosi muri di Donald Trump, ma la filosofia spicciola è più o meno la stessa. Lungo il confine con il Messico, barriere per respingere. Lungo le Mura Aureliane, oggi invase di tende, cartoni e giacigli improvvisati, barriere per spostare. Già, perché in assenza di posti letto e veri servizi sociali, al netto del volontariato, i cancelli del sindaco chitarrista avranno solo l’effetto di far traslocare chi dorme per strada di qualche centinaio di metri. Tanto è vero che residenti e organizzazioni cattoliche stanno giù insorgendo, anche se per motivi diversi. Il sindaco del Pd aveva già da un mese in animo di spostare i clochard da viale Pretoriano e dalla zona archeologica vicina alla stazione Termini, dove per altro rimane un fondamentale centro della Caritas, costruendo delle cancellate di ferro da chiudere la sera. E dopo un confronto con le varie associazioni di residenti e commercianti, Gualtieri ha scelto questo sistema che, per usare un termine caro al centrosinistra, è decisamente poco «inclusivo». Dalle prime reazioni, i commercianti, stufi di risse per strada e ubriachi che girano per tutto il giorno anche dall’infrequentabile lato di via Giolitti, sono abbastanza contenti. Ovviamente, non saranno egualmente contenti i loro colleghi delle vie che saranno scelte dai clochard e dagli immigrati clandestini sfrattati per difendere il decoro della stazione. Alcuni commercianti della vicina piazza Vittorio, non a caso, temono la beffa di vedersi ritornare intorno al mercato e ai giardini tutto il degrado ridotto con fatica negli anni scorsi. Ma anche qui, la risposta informale che è girata in alcuni incontri con il Comune e il Municipio è ancora più surreale: il perimetro delle cancellate si può benissimo allargare. Un piano definitivo ancora non c’è, ma il sindaco pensa di mettere i cancelli anche nella zona di piazza Pepe, di fronte al Teatro Ambra Jovinelli, e al Giardino Dogali, in piazza della Repubblica. Lorenza Bonaccorsi, presidente del Primo Municipio ed ex sottosegretario ai Beni culturali e al Turismo nel Conte 2, è dello stesso partito del sindaco e ha dato semaforo verde, ma ha fatto notare che i senzatetto finiranno solo per spostarsi di qualche via. Per l’Anno santo del 2025, non a caso, sono stati già stanziati 3,5 milioni per otto unità mobili notturne dei servizi sociali, due delle quali faranno il giro delle stazioni di Roma per assistere chi dorme tra cartoni e coperte. Tra l’altro, chiunque conosca un po’ il mondo delle persone che passano la notte per strada sa che è difficilissimo conquistare la loro fiducia e che gli spostamenti forzati possono peggiorare la situazione e vanificare un lavoro di mesi. In ogni caso, Alberto Campailla, dell’associazione Nonna Roma, sentito dalla cronaca locale di Repubblica rileva «la contraddizione» dell’operazione di Gualtieri con lo spirito del Giubileo e avverte che «mettere muri è pericoloso». Un po’ tutte le associazioni del volontariato sono contrarie, anche se si evitano parole forti e paragoni scomodi con personaggi di destra, perché Gualtieri, qualunque cosa faccia, conserva sempre questa immagine di sindaco pacioso e dialogante. Caritas e Vaticano ancora non sono intervenuti, ma non è difficile immaginarne l’imbarazzo.L’ex ministro del Tesoro sa anche che ingabbiare le Mura Aureliane e recintare Viale Pretoriano non risolve il problema. Tende e sacchi a pelo buttati sulle aiuole ci sono anche nelle strade che vanno tra San Lorenzo, la Sapienza, il Policlinico Umberto e la stazione Termini. Sono almeno due anni che qui trovano un qualche riparo centinaia di immigrati che hanno chiesto asilo, o che sono scappati dai centri di accoglienza straordinaria della Prefettura. Qui il problema è anche di sicurezza. A fine giugno, per dire, tra quelle tende di disperati a San Lorenzo è stato trovato l’uomo che ha rapinato con un taglierino una ragazza bielorussa. In Comune raccontano che anche quest’episodio abbia convinto Gualtieri a tentare una nuova strada, quella dei cancelli. Solo che l’area che ne avrebbe teoricamente bisogno è troppo vasta e quindi finirà che la giunta metterà le sbarre dove passano più i turisti. E quindi non a San Lorenzo, per esempio. Muri o non muri, se dal punto di vista pratico l’operazione tentata dal sindaco Pd rischia solo di spostare i problemi da una parte all’altra del centro, dal punto di vista dell’immaginario politico è spiazzante. Se l’avesse partorita un «fascio-comunista» come il salernitano Vincenzo De Luca, nessuno si sarebbe stupito, ma che arrivi da un esponente democratico con impeccabile curriculum europeista e di alfiere dell’accoglienza a 360 gradi è decisamente notevole. I cancelli di ferro con i lucchetti non fanno proprio parte dell’iconografia del partito di Elly Schlein, ma soprattutto sembrano avverare la profezia che il politologo Marco Revelli fece in un saggio del 1996, ovvero quella di «due destre» che avrebbero tentato di occupare l’intero spazio politico.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.