2023-02-09
A Roma Gualtieri e Conte litigano sui rifiuti
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Roberto Gualtieri e Giuseppe Conte (Imagoeconomica)
La «monnezza», l’eterno ritorno del dibattito politico nella campagna elettorale per le regionali del Lazio. A pochi giorni dal voto il sindaco di Roma tira un «fendente» con cui cerca di mettere all’angolo il Movimento 5 stelle, e in particolare il suo leader.«Il presidente Conte (Giuseppe, ndr) considera folle la decisione di realizzare un termovalorizzatore a Roma per garantire l'autosufficienza impiantistica all'unica capitale europea che ancora non ce l'ha. Mi permetto invece di ricordare che», dichiara Roberto Gualtieri, «folle è stato non aver fatto nulla per cinque anni come con la Raggi (Virginia, ndr) sindaca, senza un progetto né un finanziamento, nessun nuovo impianto, una percentuale di raccolta differenziata trovata al 44 per cento nel 2016 e così rimasta nel 2021». Per certi versi sembra di rivedere l’estate del 2022, quando la vicenda del termovalorizzatore è stata la principale causa della caduta del governo di Mario Draghi.Così Roberto Gualtieri ha avuto gioco facile nel seguito del suo attacco politico: «Folle è stato consolidare per anni il conferimento in enormi discariche, quelle sì inquinanti per l'aria e per i terreni. Folle», ha aggiunto il primo cittadino romano, «è stato consentire per anni di spendere immense quantità di denaro pubblico per trasferire montagne di rifiuti in mezza Europa in quei termovalorizzatori che qui, ipocritamente, si osteggiano». E ancora: «Tutti si spacciano per esperti ma la verità è che, a oggi, l'alternativa a Roma è tra maxi discarica e termovalorizzatore. E noi abbiamo scelto, come tutte le altre metropoli, la soluzione che bandisce le discariche, utilizza le tecnologie più avanzate per non inquinare e produce energia. Noi», ha concluso il sindaco Gualtieri, «chiuderemo il ciclo dei rifiuti a Roma contro i difensori delle discariche e contro tutti gli interessi che girano intorno ad un servizio inefficiente e costoso come quello che i romani subiscono dalla chiusura di Malagrotta in poi».Gestione e prospettive future dei rifiuti laziali hanno ricevuto l’ennesima batosta da uno studio, realizzato dagli analisti di Cdp Andrea Montanino e Simona Camerano, in cui emerge che il Lazio ha ottenuto ben poco, ma sarebbe meglio scrivere nulla, dalle risorse del Pnrr dedicate alla «monnezza». Complessivamente alla filiera dei rifiuti sono dedicati oltre due miliardi: parte di questa somma è destinata alla realizzazione di nuovi impianti per il trattamento dei rifiuti da raccolta differenziata; le disponibilità, però, sono terminate celermente anche a causa dell’alto valore medio dei singoli progetti. Il Lazio di progetti ne ha presentati 99, che pur risultando idonei, non verranno realizzati perché servirebbero risorse aggiuntive. Per essere accora più chiari nessuna delle 99 istanze sarà finanziata a causa del punteggio mediamente più basso o perché servirebbe altro denaro del Pnrr che al momento non c’è.Dunque i cittadini romani dovranno continuare a pazientare quando avranno di fronte i cassonetti dell’immondizia colmi? Sembrerebbe proprio di sì. A meno che non vedano velocemente la luce le opere previste dal Piano per le città metropolitane che mette a disposizione 160 milioni di euro: soldi con cui saranno creati due biogestori, a Cesano e Casal Selce; due piattaforme di selezione per plastica e carta (a Ponte Malnone e Rocca Cencia) e dieci centri di raccolta. Nel frattempo i contribuenti capitolini continueranno a pagare la tassa suirifiuti più alta d’Italia.
Il primo ministro del Pakistan Shehbaz Sharif e il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman (Getty Images)
Riyadh e Islamabad hanno firmato un patto di difesa reciproca, che include anche la deterrenza nucleare pakistana. L’intesa rafforza la cooperazione militare e ridefinisce gli equilibri regionali dopo l’attacco israeliano a Doha.
Emanuele Orsini e Dario Scannapieco