2022-03-06
Riparte la battaglia sul catasto. E può spaccare Fi e maggioranza
Da Renato Brunetta sì alla riforma. Maurizio Gasparri invece la esclude. Matteo Salvini: «La casa non si tocca».La battaglia per bloccare la riforma del catasto e il conseguente aumento delle tasse sulla casa prosegue: martedì prossimo, in commissione Finanze alla Camera, si discute un altro emendamento alla legge delega fiscale, dopo quello della Lega bocciato per appena un voto tre giorni fa. La proposta di modifica che rischia di spaccare di nuovo la maggioranza è stata presentata da Alternativa, gruppo di opposizione costituito da ex M5s, e consiste nella cancellazione della possibilità di aggiornare i valori catastali degli immobili. Le fibrillazioni sull’argomento fanno ipotizzare che il governo possa mettere la fiducia sulla delega fiscale: si tratterebbe di una forzatura colossale. «Risulterebbe un paradosso», dice alla Verità il deputato della Lega Claudio Borghi, «pensare di mettere una fiducia su una delega, perché vorrebbe dire che il governo si scrive da solo cosa vuol fare, e impedisce al parlamento di metterci becco. È stato fatto in passato», aggiunge Borghi, «ma con l’accordo di tutti per sveltire i tempi. Stavolta il quadro è completamente diverso, non si può imbavagliare il parlamento». Cosa succederà martedì prossimo in commissione? Lega e Fratelli d’Italia voteranno certamente a favore dell’emendamento; i giallorossi voteranno contro; Forza Italia invece è in mezzo al guado, con alcuni esponenti che vogliono continuare a muoversi insieme a Lega e Fdi e altri, come il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta, che invece premono per allineare il partito di Silvio Berlusconi ai desiderata della sinistra. Non a caso ieri Brunetta ha rilanciato via whatsapp le dichiarazioni rilasciate all’Ansa dal presidente della Calabria, Roberto Occhiuto: «Non ho francamente capito», dice Occhiuto, «la posizione del centrodestra, compreso il mio partito, sulla riforma del catasto legata alla delega fiscale. Una revisione degli estimi catastali non è a mio avviso, più rinviabile».Il senatore Maurizio Gasparri, componente del comitato di presidenza di Forza Italia, tenta di ricondurre alla ragione gli esponenti del suo partito favorevoli alla revisione del catasto: «Berlusconi», ricorda Gasparri, «è colui che ha cancellato per primo l’Imu sulla prima casa. Aumenti fiscali di qualsiasi tipo sono da escludere con noi in maggioranza e al governo. Siamo favorevoli a individuare le case fantasma e a contrastare l’evasione, ma escludiamo ogni ambiguo collegamento a presunti valori di mercato. La casa non si tocca. La casa si tutela».Il rischio di una spaccatura in Fi è serio: «Noi la mediazione l’abbiamo tentata», dice il capogruppo di Fi in commissione Finanze della Camera, l’abruzzese Antonio Martino, «e, anche in vista dell’appuntamento di martedì, faremo una valutazione tecnica sull’emendamento proponendo soluzioni accettabili. Lunedì abbiamo una riunione con gli altri membri della commissione. Non ci sono decisione aprioristiche. Certo è che non possiamo aprire a nuove tasse sulla casa».Sempre più determinata la Lega: «La mappatura del catasto prevista dalla delega fiscale», argomenta il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, è «un falso problema, la può fare un geometra per via amministrativa perché i dati ci sono già. La sottosegretaria Maria Cecilia Guerra l’ha detto chiaramente, l’intenzione è cercare l’equità e allora ci sarà qualcuno che pagherà il 100% in più e qualcun altro qualcosa in meno. Per me questo è un aumento dell’imposta». «Voglio vivere in un Paese dove si tassi il giusto», sottolinea il leader del Carroccio, Matteo Salvini, «dove tutti paghino il dovuto nel nome della flat tax. La casa per gli italiani è sacra, riformare il catasto per aumentare la tassa sulla casa è un qualcosa di cui non si sente assolutamente il bisogno. Mettere le mani nelle tasche dei contribuenti non ha niente a che fare con le riforme e con il Pnrr. Ci siamo opposti e ci opporremo come Lega e centrodestra», aggiunge Salvini, «di tutto c’è bisogno fuorché prendere soldi agli italiani».