2021-09-16
Contro i rincari serve un vero taglio delle bollette non il gioco delle tre carte
L'Arera propone di ridurre l'Iva e spostare gli oneri sulla fiscalità generale: il balzello così cambierà nome, ma alla fine sborseremo la stessa cifra. E Giuseppe Conte sposa l'idea.Il caro bollette rischia di mandare gli italiani in bancarotta e nel governo è corsa contro il tempo per evitare la stangata d'autunno, mentre i partiti politici invocano soluzioni di segno diverso. Il tema è diventato particolarmente caldo dopo le parole del ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani, che lunedì ha prospettato aumenti dal 31% al 40% a partire dal 1° ottobre, ma ha anche assicurato che l'esecutivo «è fortemente impegnato per la mitigazione dei costi delle bollette e per fare in modo che la transizione verso le energie più sostenibili sia rapida e non penalizzi le famiglie». Così tutto l'arco parlamentare ha iniziato a sollecitare un intervento urgente: tra le ipotesi allo studio ci sarebbe la riduzione dell'Iva sui conti dell'energia o un ritocco degli oneri generali di sistema, cioè tutte quelle voci della bolletta destinate a coprire attività di interesse generale per il sistema elettrico e che pesano fino a un quarto del totale per i consumatori finali. La revisione di queste voci, a quanto si è appreso, potrebbe essere affidata a una delega all'interno del nuovo disegno di legge per la concorrenza. Il ministero dell'Economia sarebbe al lavoro e in parallelo starebbe procedendo il confronto con l'Arera, l'Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, che il 1° ottobre aggiornerà le tariffe di luce e gas per il prossimo trimestre e calcolerà quindi con precisione l'ammontare dei rincari. Ci potrebbe anche essere un intervento tampone immediato, come già avvenuto a luglio, con un decreto che serva a sterilizzare almeno in parte gli aumenti, seguito da provvedimenti più ad ampio raggio da inserire appunto nel ddl Concorrenza, oppure nella legge di bilancio.Il pericolo è che comunque il conto finale arrivi sempre al consumatore. In questo senso dà da pensare la proposta di Arera, che ha chiesto al governo e al Parlamento di eliminare gli oneri di sistema dalle voci di costo delle bollette, spostandoli però sulla fiscalità generale, quindi sulle tasse che paghiamo tutti.Nel frattempo tutti i partiti politici sembrano concordare su un fatto: i rincari vanno bloccati, adesso e in seguito. Sì, ma come? Quando si va sul concreto le idee sembrano meno chiare. Anche il commissario europeo agli Affari economici Paolo Gentiloni ha ammesso che la transizione climatica «ovviamente comporta anche un incremento di prezzi per i prodotti più inquinanti», ed «è giusto che nei diversi Paesi ci si interroghi su come mettere in piedi ombrelli per evitare conseguenze sociali troppo aspre». Dalla Lega Matteo Salvini è sicuro: la soluzione è «tagliare l'Iva sulle bollette. Lo chiediamo a Mario Draghi», ha fatto sapere il segretario del Carroccio, mentre il collega di partito e governatore del Veneto Luca Zaia ha ribadito la necessità che l'esecutivo «si faccia carico di affrontare con decisione e con ogni strumento utile» il caro energia. Nella maggioranza si è mosso anche il M5s, che, come ha dichiarato il capogruppo alla Camera Davide Crippa, «ha chiesto e ottenuto la calendarizzazione di una mozione - in programma il 22 settembre - per impegnare il governo a mettere in campo tutti gli strumenti utili a evitare i rincari e calmierare le bollette dell'energia elettrica e del gas». Il mistero è come, considerando che i grillini hanno bocciato l'idea di un ritorno al nucleare, ipotesi a cui invece ha aperto Cingolani, Per il presidente del Movimento, Giuseppe Conte, la strada maestra passa invece proprio per il trasferimento degli oneri di sistema alla fiscalità generale. «Il forte rincaro del costo delle bollette deve imporci una riflessione in direzione di una soluzione strutturale. Gli oneri di sistema addebitati in bolletta, importanti per finanziare le fonti rinnovabili o lo smantellamento dei siti nucleari, hanno di fatto “inquinato" la composizione dei costi della bolletta energetica dei cittadini, rendendola soprattutto iniqua, perché i relativi costi sono imputati in maniera non progressiva rispetto al reddito personale. Le modalità di calcolo, inoltre, sono difficilmente leggibili e non trasparenti. Per questo riteniamo che gli oneri di sistema debbano essere trasferiti alla fiscalità generale, ovvero debbano essere pagati con le tasse seguendo il criterio di progressività: chi più ha, più paga», ha sostenuto l'ex presidente del Consiglio in una nota, «La scomparsa dalla bolletta degli oneri di sistema, che hanno un effetto regressivo sulle famiglie, è la soluzione strutturale che può rendere le bollette meno costose, più eque, più trasparenti e maggiormente comprensibili. Si auspica, quindi, che il governo metta in campo soluzioni immediate per frenare gli effetti degli aumenti, soprattutto sulle fasce più fragili della popolazione, ma allo stesso tempo occorre sfruttare questa occasione per una soluzione strutturale in considerazione della necessità di sostenere la transizione energetica». Insomma, tutti avanti in ordine sparso e il rischio è che a pagare, alla fine, siano sempre i contribuenti.
Jose Mourinho (Getty Images)