2021-11-23
Per ridicolizzare chiunque dissenta scendono in campo i comici di regime
Luciana Littizzetto e Luca Bizzarri (Ansa)
Mentre chi manifesta è accusato di spargere odio, i media danno voce a chi nutre dubbi su sieri e pass solo per dileggiarlo. Anche la satira si adegua, bollando una minoranza come responsabile della salita dei contagi.Ci informa La Stampa che in Italia esiste un «giacimento sommerso dell'odio». Che sia vero, è indiscutibile. Qualche dubbio sorge, però, sull'identità degli odiati e degli odiatori. Da anni, infatti, siamo abituati a sentir ripetere la solita litania: sovranisti, identitari e conservatori, si dice, sono i maggiori spargitori di astio in circolazione. Più di recente nel novero dei nemici pubblici sono stati inseriti d'imperio anche no vax e no pass, i quali sarebbero - manco a dirlo - eversori fascisti e violenti. Tuttavia, la sensazione è che le cose stiano in maniera un po' diversa.L'articolo della Stampa, firmato da Luigi Manconi, è piuttosto onesto, e prende spunto da una ricerca realizzata da Vox - Osservatorio italiano sui diritti. Ebbene, scorrendo i dati ci si rende conto che tra le personalità più colpite dall'odio online c'è Giorgia Meloni. Curioso, no? La donna accusata di essere a capo di un partito intollerante, razzista e chi più ne ha più ne metta, in realtà deve sopportare l'intolleranza feroce dei cretini da tastiera. Sembra proprio, dunque, che la narrazione dominante presenti qualche incongruenza.Abbiamo il sospetto che una situazione analoga si verifichi pure nel caso dei cosiddetti no vax e, più in generale, nei riguardi di chi contesta la gestione della pandemia. Additati come una minaccia globale, descritti come «bombe umane», «untori» e pericolosi terroristi, in verità i renitenti alla puntura sono una categoria su cui, da mesi, si abbatte l'odio senza limiti di tutto il sistema politico-mediatico e di tanti italiani fomentati dai predicatori della Cattedrale Sanitaria. Un piccolo esempio ce l'ha offerto ieri proprio La Stampa, cioè lo stesso giornale che ieri in prima pagina descriveva una «Italia dell'intolleranza» in cui «cresce l'odio e calano i diritti». Ebbene, sulla medesima prima pagina compariva un commento di Eugenia Tognotti che invitava a impedire con decisione ai no vax di tornare in piazza. Secondo la Tognotti, nelle manifestazioni contro la carta verde risuona «una sequela di ingiurie, minacce, attacchi». Così descritti, i renitenti alla puntura appaiono proprio come una spaventosa congrega di odiatori. Ma ecco che, nel giro di qualche riga, l'editorialista della Stampa presenta i no vax come «la più grande minaccia […] alla sicurezza della salute pubblica» e sembra favorevole all'idea che si imponga l'obbligo di inoculazione.Sappiamo, perché continuano a ripeterlo medici e scienziati (l'ultima, domenica sera, Maria Rita Gismondo), che se la curva dei positivi cresce non è per colpa dei non vaccinati. Sappiamo che anche chi si è sottoposto a due iniezioni può infettare, ammalarsi e persino morire. Allora ci chiediamo: individuare una categoria di persone e indicarla come responsabile principale (se non unica) dell'aumento dei contagi non è una forma di odio? Invitare a «comprimere» i diritti di persone che non fanno del male agli altri non è una terribile forma di intolleranza?Di ragionamenti del genere sul conto dei non vaccinati se ne odono di continuo. Contro di loro infieriscono giornalisti, politici, medici invasati, persino qualche comico in carenza di battute. Uno di questi è Luca Bizzarri, uno che un tempo appariva piuttosto brillante e indipendente e che adesso sembra aver bisogno di un booster di lucidità per tornare in forma.Come noto, costui ha accusato La Verità di «titillare» i no vax per vendere più copie e fare soldi. Non soddisfatto di essere stato rimesso a posto da Maurizio Belpietro, ieri Bizzarri è tornato sul luogo della figuraccia. «Stupido che sono», ha scritto su Twitter, «mentre Belpietro si batte contro il “pensiero unico" io mi permetto di pungerlo. Grazie a Dio c'è lui, se no chi la considererebbe quella minoranza di no vax che non ha accesso alle tv, ai giornali, al web. Invece c'è lui, in piedi davanti al carrarmato».Stavolta, il comico (involontario) ha detto una cosa vera, cogliendo un problema piuttosto serio. Se non ci fossero questo giornale e pochissime altre testate e trasmissioni tv, la voce di una buona fetta degli italiani semplicemente non avrebbe diritto di cittadinanza. Esiste, oggi, una parte di questa nazione a cui non viene riconosciuta l'agibilità politica. Le emittenti, i giornali e il Web citati da Bizzarri, infatti, danno spazio alle voci critiche soltanto per sminuirle e ridicolizzarle. Quanto accaduto a Cacciari e Agamben è emblematico. Ma basta dare uno sguardo ai principali talk show per rendersi conto di quale sia l'unico racconto ammesso.Di gestione della pandemia, green pass e vaccino possono discutere con serenità i soliti noti, ovviamente proni alla retorica sanitaria. Se si dà spazio a qualcuno dei «non allineati», il tentativo è sempre quello di far sembrare del tutto irragionevoli le sue posizioni. Chi cita dati e pone dubbi legittimi è ogni volta accostato ai mattoidi che esprimono teorie balzane, e che sono presenti in qualsiasi consesso umano. Di conseguenza, la ragionevole opposizione al lasciapassare viene venduta come una delirante adesione alle peggiori fissazioni dietrologiche. Per farla breve: o ti adegui alla linea governativa o non esisti o, peggio, ti trattano da demente.Basti, a conferma, rivedere l'ultimo intervento di Luciana Littizzetto a Che tempo che fa. La collega di Bizzarri - come e più di lui abituata alla satira di regime - ha sbertucciato in prima serata, di fronte a un bel po' di spettatori, la minoranza non vaccinata, contribuendo a dipingerla come responsabile della nuova ondata di contagi. Se la Littizzetto, sulla tv pubblica, avesse diffuso bugie su un'altra minoranza a scelta, sapete che cosa le avrebbero rimproverato? Di spargere odio. E l'odio in effetti lo ha sparso, ma contro gente che, per lo più, non ha modo di difendersi, e le cui istanze - spesso estremamente ragionevoli - trovano spazio su pochissimi mezzi di informazione, tra cui La Verità. Quindi sì: l'odio esiste, e viene per lo più sganciato proprio su coloro che vengono accusati di essere odiatori. Incredibile: in un colpo solo hanno ragione sia La Stampa sia Bizzarri. A loro insaputa, purtroppo.
Nel riquadro Carlotta Predosin, esperta in sicurezza del patrimonio artistico (IStock)
Polizia di fronte al Louvre (Ansa)
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