2020-07-21
Ricciardi vuole dare soldi ai migranti infetti
Il consulente del ministero della Salute invoca il pugno di ferro contro gli italiani, colpevoli di favorire l'epidemia con la movida. Mentre per i clandestini che violano la quarantena propone il «sussidio di sostentamento»: «Se non lavorano, non mangiano».L'ultimo guappo ha colpito ancora. Gualtiero detto Walter Ricciardi adesso fa il virologo e il consulente al ministero della Salute. Ma in fondo non ha mai smesso di sentirsi figlio di Mario Merola, come quando recitava nella sua riccioluta gioventù. E così ieri la sua personale sceneggiata ha registrato un nuovo clamoroso episodio: quella del guappo (Ricciardi, per l'appunto) che minaccia gli italiani, annunciando più sanzioni per quegli screanzati che osano prendersi una birra al pub o addirittura uno spritz in spiaggia (ma come si permettono?). E nello stesso tempo propone di versare un sussidio aggiuntivo ai clandestini che sbarcano in Italia e girano senza controllo mettendo a rischio la nostra salute (non vanno forse premiati?). Ci è mancato solo che il guappo lanciasse l'idea di istituire Miss Covid 19, premio speciale per l'imbarcazione con più positivi a bordo, da finanziare ovviamente tramite multe ai recidivi dell'aperitivo, e poi la sceneggiata sarebbe stata completa. Da premio Oscar. All'imbecillità. Che ci volete fare? Ricciardi è fatto così. Con il passare del tempo la sua testa è cambiata per chi la vede da fuori (degli antichi riccioli non è rimasto che qualche brandello). Ma evidentemente dentro no. Dentro lui si sente ancora lì, sul set, con Stefania Sandrelli e Giuliana De Sio, fra La freccia nel fianco e Ragazzi di padre Tobia. E perciò, purtroppo per noi, gli capita di confondere ancora la realtà con un film. Tragicomico, ovviamente. «Stanno riprendendo gli sbarchi, il virus arriva anche da lì?», gli chiede correttamente un cronista della Stampa. E lui tutto serio: «Sì, per questo le persone che sbarcano sulle nostre coste vanno messe in quarantena». Ma molti migranti positivi, obietta il giornalista, non rispettano la quarantena. Come si risolve il problema? E qui lui, l'ultimo guappo, dà il meglio di sé. Interpretazione straordinaria. «Non troverei scandaloso», risponde infatti, «prevedere per loro un sussidio di sostentamento». Ma sì, certo. Un sussidio di sostentamento. E perché non anche un'onorificenza della Repubblica? O la croce al valore del coronavirus? O il cavalierato della pandemia? Per fortuna l'uomo (sedicente esperto) ci ha abituati da tempo alle sue sceneggiate tragicomiche. Siamo per così dire mitridatizzati, vaccinati al ricciardismo molesto, altrimenti difficilmente saremmo riusciti a reggere a una minchiata di tali proporzioni senza sversamento letale di bile. Ma vi pare? Egli sta dicendo che gli sbarchi sono pericolosi. Egli sta dicendo che chi scende deve essere messo in quarantena. Egli sta dicendo che la quarantena deve essere osservata altrimenti si mette a rischio la salute di tutti. E però, se qualcuno degli immigrati non lo fa, qual è la soluzione che propone? «Un sussidio di sostentamento». Un sussidio? Per chi viola la legge venendo in Italia da clandestino? E poi viola anche la quarantena? Siccome viola due volte la legge tu gli dai un sussidio? Se la logica fosse chioma, si spiegherebbe perché Ricciardi ha perso tutti i capelli. Bisogna evitare le «troppe ipocrisie», avverte lui. Sì, d'accordo. Bisogna evitare le troppe ipocrisie. E anche le troppe stupidaggini. «Parliamo di persone che se non lavorano non mangiano», spiega l'esperto-guappo. Dimenticando che in realtà parliamo di persone che non dovrebbero arrivare in Italia. Anche perché, come si rende conto perfino lui, «dobbiamo prepararci a una transizione lunga» e dunque «il problema dei costi non può essere ignorato». E qui tutti i fan del guappo di Mario Merola hanno un sussulto di orgoglio: ecco il nostro eroe che finalmente ritrova un po' di lucidità, e non solo sulla parte esterna del cranio. Ecco che s'è ripreso. Ecco il consumato attore che si salva con un guizzo da mattatore. Ma le speranze sono destinate a rimanere subito deluse. Ricciardino nostro, infatti, essendo consapevole che la transizione è lunga e il problema dei costi non può essere ignorato, sapete che suggerisce? Semplice: di aumentare le multe per chi sta al bar o in spiaggia. Così si risolvono i problemi dei costi, a parer suo. Tartassando ulteriormente gli italiani. Non è meraviglioso? In Italia abbiamo fatto sacrifici spaventosi. Ci siamo comportati sempre in modo esemplare. E siamo in questo momento uno dei Paesi più virtuosi. Però se uno si macchia del reato di aperitivo colposo va pesantemente punito con apposita multa. I clandestini, invece, che sbarcano illegalmente e violano regole, devono essere invitati a infettarci liberamente con apposito sussidio. Ma sì, perché no? Si potrebbe anche prevedere un ticket per pagare insieme la sanzione che ferma la pandemia e il premio all'immigrato che la fa ripartire. Gli italiani potrebbero esserne entusiasti. E finalmente tributare a Gualtiero il successo che gli spetta: lui che diceva che le mascherine erano inutili, lui che osteggiava i tamponi, lui che si presentava come membro dell'Oms facendosi smentire dall'Oms, lui che da presidente dell'Istituto superiore di sanità stava nel board di riviste pagate da case farmaceutiche a sua insaputa («Non lo sapevo»), lui che è stato tra i fondatori di Italia futura con Luca Cordero di Montezemolo (unico partito che ha avuto un futuro solo nel nome) e si è candidato alle elezioni con Scelta civica di Mario Monti (senza nemmeno riuscire a farsi eleggere), lui che gioiva per Donald Trump preso a calci e pugni e sognava per l'Italia le sofferenza economiche della Grecia (sadismo incombente?), si merita finalmente il riconoscimento che tutti i guappi prima o poi devono avere. Che ne dite di una pernacchia?
Charlie Kirk (Getty Images)