2021-07-15
Reminiscence: il «clan Nolan» ancora alle prese con il tempo e la tecnologia
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Il film distopico con Hugh Jackman in uscita a fine agosto, ma di cui già si parla da diverso tempo come di un successo annunciato. E' ambientato nel prossimo decennio, in una Miami in gran parte sommersa dall'acqua a causa del riscaldamento globaleIl riferimento al proprio passato è cruciale per ogni civiltà, ma può anche diventare una zavorra, come aveva già intuito Friedrich Nietzsche nella seconda delle sue Considerazioni inattuali. È quel che accade anche in Reminiscence, il film distopico con Hugh Jackman in uscita a fine agosto, ma di cui già si parla da diverso tempo come di un successo annunciato. Il film è ambientato nel prossimo decennio, in una Miami in gran parte sommersa dall'acqua a causa del riscaldamento globale. Gli abitanti di questa dimensione cupa e alluvionale fanno un ricorso sempre più feticista al passato, tramite una sorta di realtà virtuale in grado di trasportare le persone nei propri ricordi. Questa regressione diventa alla fine una vera e propria dipendenza. «La nostalgia è uno stile di vita», spiega il protagonista nel trailer. Lui è Nick Bannister (Hugh Jackman) un investigatore privato capace di scavare nei ricordi dei suoi clienti. Quando però nel suo studio si presenta una nuova cliente, Mae (Rebecca Ferguson), nella mente del detective scatta una pericolosa ossessione. Regista del film è Lisa Joy, ma si potrebbe dire che in qualche modo la pellicola sia un prodotto del «clan Nolan»: Lisa è infatti la moglie del regista e produttore Johantan Nolan. I due hanno già prodotto e ideato la serie Westworld e il marito compare come produttore anche in Reminiscence stesso. Johantan Nolan è inoltre fratello e collaboratore di Christopher Nolan, regista della trilogia di Batman, di Inception, Interstellar, Dunkirk e Tenet. La collaborazione tra i due Nolan (che si alternano nei ruoli di sceneggiatore, regista e produttore l'uno dell'altro) è fitta e dà luogo a una sorta di network a cui partecipano anche la stessa Lisa Joy o altri nomi importanti di Hollywood, come il direttore della fotografia Wally Pfister, messosi in proprio da regista con il fantascientifico Transcendence, prodotto peraltro a sua volta da Christopher Nolan. Insomma, una specie di gruppo di potere che, a ben vedere, ha già segnato il cinema contemporaneo con una specifica poetica ben riconoscibile da alcuni stilemi.L'idea di «entrare nei ricordi» delle persone è per esempio cruciale tanto in Westworld che in Inception. Nella serie, i protagonisti sono i robot di un parco dei divertimenti futuribile in cui gli ospiti umani possono calarsi nell'atmosfera del vecchio West interagendo con i cyborg. Ai quali viene puntualmente resettata la memoria dai responsabili del parco per permettere lo svolgimento di sempre nuove trame. Ovviamente a un certo punto qualcosa va storto e i robot cominciano a ricordare (cosa che, a quel punto, rompe la barriera ontologica fra loro e gli umani, il che è significativo: le macchine diventano umane nella misura in cui possono ricordare, sanno mettere in prospettiva se stesse). In Inception, invece, il protagonista è un «estrattore», ovvero un professionista in grado di entrare nei sogni delle persone e tirar fuori dalla mente altrui qualsiasi più recondito segreto. Ma il tema del ricordo è centrale, sin dal titolo, anche dal primo film di successo di Christopher Nolan, Memento, il cui protagonista ogni mattina si sveglia con un'amnesia e deve quindi ricostruire la sua realtà tutti i santi giorni.Anche il tema del rapporto con la tecnologia e i suoi riflessi sul destino dell'umanità sembra ricorrente. In Reminiscence, come abbiamo visto, la Terra è devastata dal riscaldamento globale e dall'innalzamento delle acque, mentre la tecnologia sembra avere ormai soltanto una funzione regressiva, di vettore verso fughe oniriche nel passato. O almeno questo è ciò che traspare dal trailer. Un quadro che a prima vista si presenta molto diverso da quello, per esempio, di Interstellar, dove ad avanzare non sono le acque, ma la sabbia: nel futuro distopico di quella pellicola, le colture muoiono per un misterioso morbo e gigantesche tempeste di sabbia tempestano i centri abitati, mentre la società è retta da burocrati antiscientifici (una specie dei grillini di casa nostra...). Spetta allora al protagonista trovare la salvezza nello spazio, grazie a una rinnovata spinta prometeica, che poi porta anche a una curvatura del tempo (di nuovo un riferimento al ritorno al passato, stavolta in chiave però creativa). Un'apocalisse ecologica faceva da sfondo anche a Tenet, il più visionario, ambizioso e complesso dei film di Christopher Nolan, anche qui risolta grazie a un «ritorno all'indietro» nel senso letterale del termine, grazie a un meccanismo che permette di muoversi a ritroso nel presente. Nel già citato Transcendence, invece, il classico scienziato pazzo con manie di grandezza compie un'operazione di mind uploading, diventando egli stesso una sorta di intelligenza artificiale dai tratti inquietanti. Ma – sorpresa! - nel finale si capisce come le sue intenzioni fossero in realtà più che lodevoli, a dispetto dell'incomprensione per il suo progetto visionario da parte del governo americano e dei gruppi di terroristi luddisti, uniti nella lotta alla tecnologia. Nello stesso Westworld, il tema classico della rivolta delle macchine viene declinato in una chiave di sostanziale ambiguità, se è vero che i robot ribelli appaiono più interessanti, etici, «umani» degli umani stessi. Un'attitudine tutt'altro che «reazionaria» o scontata, quindi. Vedremo come il tema verrà declinato in Reminiscence. Trattandosi del clan Nolan, sappiamo già che nulla può essere dato per scontato.
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)