2025-11-25
Il campo largo passa in Campania. Ma la sinistra prende meno voti
Fico incassa il successo. Conte: «A destra non saltano più». Schlein sogna: «Partita delle prossime politiche apertissima».In Puglia Decaro vicino al 65%: «Grazie agli avversari, si può far politica con rispetto».Lo speciale contiene due articoli.Roberto Fico è il nuovo Presidente della Regione Campania. L’ex presidente M5s della Camera, candidato del centrosinistra, batte di una ventina di punti percentuali (oltre il 61% contro il 33%) il candidato del centrodestra, Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri e esponente di Fratelli d’Italia. Affluenza ai minimi storici: si chiude al 44,06%, con un calo di 11 punti rispetto al 2020, quando andò alle urne il 55,52% degli elettori campani. Una vittoria più che netta, quella di Fico, ma nulla a che vedere con quanto capitò cinque anni fa, quando Vincenzo De Luca vinse con quasi il 70% dei voti e senza il M5s in coalizione (la candidata a presidente pentastellata, Valeria Ciarambino, poi passata in maggioranza e stavolta candidata in una delle liste a sostegno di De Luca, prese il 7,5%), mentre il candidato di centrodestra, Stefano Caldoro, si fermò al 20%. Altri tempi, altra storia, certo: il Covid aveva trasformato De Luca in una star internazionale. I voti però vanno analizzati per bene, e quindi il centrosinistra ha comunque lasciato per strada in cinque anni ben 20 punti percentuali. La sconfitta di Cirielli per il centrodestra brucia, inutile negarlo, anche se le voci di rimonta erano state messe in giro più per motivare l’elettorato che per la reale speranza di vincere. Troppo forti le liste del centrosinistra, dal Pd di De Luca junior a «A Testa Alta» di De Luca senior, passando per renziani, socialisti, mastelliani, naturalmente il M5s e altre formazioni tutte competitive, con il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi che ha dato fondo a tutte le sue energie per sostenere Fico. Dall’altro lato, a tenere botta, sono Fdi e Forza Italia: la Lega storicamente in Campania e soprattutto a Napoli va male, mentre le altre liste a sostegno di Cirielli non erano competitive. Il crollo dell’affluenza ha favorito quindi il voto organizzato, nel quale in Campania la fa da padrona la sinistra. Paradossale poi che Elly Schlein sia corsa a Napoli a intestarsi la vittoria di Fico: il neopresidente ha vinto solo e soltanto grazie al sostegno dei De Luca’s, simbolo di quei «cacicchi» che la segretaria dem aveva giurato di voler estromettere dal partito. Intenzione evaporata dopo poche settimane: la Schlein è andata a Canossa, anzi a Salerno, ha finto di dimenticare gli insulti che Vincenzo De Luca le aveva rivolto e ha siglato la pace, anzi la resa, cedendo a tutti i desiderata del presidente uscente.«La nostra coalizione», commenta Fico, «da domani (oggi, ndr) si dovrà mettere al lavoro per governare al meglio la Regione Campania, lo faremo con le migliori competenze, ci sarà una grande umiltà nell’ascoltare tutte le posizioni e una grande ambizione nel costruire sempre più una Campania migliore. Abbiamo lavorato senza mai essere contro, ma sempre cercando di costruire. Questo è un dato di fatto di questa campagna elettorale, non abbiamo risposto a offese e insulti costanti. Da oggi io sarò il presidente di tutti i cittadini campani, chi ci ha votato e chi ha votato altri. Tutti i territori contano e tutte le persone contano». Sprizza felicità, come ovvio, Giuseppe Conte: «Il nostro Roberto Fico», scrive su Facebook il presidente del M5s, «è il nuovo presidente della Campania. Non saltellano più. Abbiamo vinto ascoltando i bisogni delle persone, delle famiglie in difficoltà, dei lavoratori, delle imprese. Ha perso chi di fronte alle difficoltà degli italiani saltella e oggi cade rovinosamente. Fico ha battuto sonoramente un candidato di Fratelli d’Italia, un esponente del governo Meloni, senza mischiarsi a una lotta nel fango».Soddisfatta anche la Schlein: «Giorgia Meloni stasera ha ben poco da festeggiare e da saltare, questo è il governo più antimeridionalista della storia repubblicana, ci batteremo contro l’autonomia differenziata. Voglio ringraziare chi ha lavorato in questi anni per portare risultati importanti perché non partivamo da zero ma da uno sforzo significativo, quindi voglio ringraziare anche la giunta uscente, il presidente DeLuca. L’alternativa c’è ed è competitiva, il riscatto parte dal Sud e ci porterà a vincere insieme, la partita delle prossime politiche è apertissima. Uniti si vince, il margine di Fico e Decaro dimostra che uniti si stravince, e anche dove non vinciamo, come in Veneto raddoppiamo i risultati. Gli elettori premiano lo sforzo unitario». All’insegna del fair play, pur scottato dalla delusione, la dichiarazione di Edmondo Cirielli: «L’unico dato sicuro», argomenta Cirielli, «è che la coalizione uscente ha vinto le elezioni e che Fico sarà il nuovo presidente della Regione. Amando la mia terra non posso che augurare di cuore al futuro presidente buon lavoro». Uno sguardo alle liste, ricordando che quando andiamo in stampa i dati sono ancora provvisori. Secondo i dati parziali del ministero dell’Interno, il primo partito è il Pd con il 19,2%. Nel centrosinistra, subito dopo c’è il M5s con il 10,37%, A testa Alta al 7,8 poi la lista Fico al 5,5%, Casa Riformista al 6,7% e Avs al 4,4%. Nel centrodestra lotta aperta per la prima posizione: Fi si attestava al 10,33%, Fdi all’11,2%, la Lega al 5,1%, ma i risultati definitivi potrebbero modificare alcune posizioni.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/regionali-campania-puglia-2674338485.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="decaro-esulta-e-nega-le-mire-sul-pd-avs-sul-filo-per-entrare-in-consiglio" data-post-id="2674338485" data-published-at="1764017092" data-use-pagination="False"> Decaro esulta e nega le mire sul Pd. Avs sul filo per entrare in Consiglio Nessun leader per festeggiare a caldo la vittoria, scontata, del candidato del centrosinistra Antonio Decaro che è il nuovo governatore della Puglia con il 64,6% quasi doppiando il candidato del centrodestra Luigi Lobuono al 34,4%. Crollata l’affluenza: il dato definitivo al 41,8% è il più basso di sempre, ultimo in Italia dietro a Campania e Veneto. Boom di voti per Decaro, e per i candidati delle sue liste, che ha superato anche il suo predecessore Emiliano e che ha subito chiarito, a chi gli chiedeva se il Nazareno sarà la prossima sfida: «Il Pd ha già un segretario che si chiama Elly Schlein, io ora sarò il presidente della Regione Puglia, il presidente dei pugliesi», aggiungendo: «È un risultato elettorale straordinario, oltre ogni aspettativa, sento il peso però di questo risultato quindi da domani devo mettermi a lavorare per meritarmi la fiducia di chi mi ha votato e recuperare quella di chi non è andato a votare. Il mio primo atto sarà occuparmi delle liste d’attesa. Attuerò una leale collaborazione con il governo». Dedicando la vittoria alla figlia Chiara ha poi ringraziato gli altri candidati, a cominciare da Lobuono «per il garbo e il rispetto».Decaro, ingegnere 55 anni, che ha iniziato la sua carriera da assessore tecnico, a Bari, ha ricoperto più cariche, compresa la presidenza dell’Anci, fino ad europarlamentare (recordman di preferenze con 498.395 voti), durante la campagna elettorale non ha mai voluto alcun leader a sostenerlo pur avendo riunito il campo largo, da Iv ad Azione. E nessun leader è arrivato per festeggiare il neogovernatore, che prenderà il posto di Michele Emiliano dopo 10 anni, dopo i precedenti 10 di Nichi Vendola.Congratulazioni al vincitore dal premier Giorgia Meloni che si augura «possa svolgere al meglio il suo mandato, nell’interesse dei cittadini che andrà a rappresentare. Un ringraziamento a Luigi Lobuono, a tutti i candidati e a tutti gli uomini e le donne del centrodestra che si sono impegnati in questa tornata elettorale».Un emozionato Emiliano ha puntualizzato: «Il nostro è stato buon governo. Abbiamo cambiato l’immagine stessa della regione. Decaro ha vissuto questo ventennio meraviglioso ed è l’incarnazione di tutto ciò che vogliamo fare per il futuro. La Puglia è la speranza dell’Italia intera. Ovviamente cambiano le persone. Mi pare che anche il Pd stia andando forte. Perché il Pd è essenziale per governare la Regione. Senza il Pd per me sarebbe stato difficile avere quella tranquillità che solo un grande partito pronto a vincere le politiche del 2027 ti può dare». E ha voluto sottolineare che Elly Schlein è andata in Campania e non in Puglia per «dire agli alleati del M5s che noi diamo loro grande importanza».Ha ammesso la sconfitta, l’imprenditore Lobuono, ex presidente della Fiera del Levante, definito «un galantuomo» dal competitor, pur sottolineando una campagna elettorale in salita: «Complimenti a Decaro. Ora siamo disponibili nei suoi confronti a discutere con lui in maniera costruttiva e corretta nel massimo interesse dei pugliesi. L’unica cosa che mi spiace molto è che quasi il 60% degli elettori non è andato alle urne, dato preoccupante per la tenuta democratica». Nel confronto tra i partiti, mentre andiamo in stampa, il Pd si conferma primo partito con il 25,8%, dietro Fdi al 18,3%. Poi la lista «Decaro presidente» (12,8%), «Per la Puglia con Decaro» (7%) e «Avanti popolari con Decaro presidente» (4,2%). Il M5s sarebbe il terzo partito della larga coalizione, con il 7,4%. Nel centrodestra, Forza Italia è al 9% dietro il Carroccio al 7,7%. In Avs, il partito di Fratoianni dato al 4,2%, restano cauti in attesa della conferma del quorum per entrare in consiglio regionale.
Ernesto Lupo, presidente emerito della Cassazione (Ansa)
Alberto Stefani, eletto presidente del Veneto (Ansa)
Ignazio La Russa (Imagoeconomica)