
L’azienda annuncia entrate per 1 miliardo nel 2023 e una cedola di 0,23 euro per azione. Obiettivo: i mercati non regolamentati.Enav chiude il 2023 con ricavi pari a 1 miliardo di euro e cerca nuove opportunità di crescita sui mercati non regolamentati, guardando anche al settore aeroportuale. Ieri il cda di Enav ha approvato il progetto di bilancio di esercizio 2023 che ha evidenziato non solo ricavi record, ma anche risultati positivi per il traffico di rotta e di terminale in aumento rispettivamente dell’11% e del 10,9%, della crescita del margine operativo lordo del 10,2% a 300, 1 milioni, dell’utile netto pari a 112,7 milioni di euro (+7,9%) e del dividendo più alto di sempre. Il cda ha infatti proposto di distribuire un dividendo per il 2023 pari a 0,23 euro per azioni, in aumento di circa il 17% rispetto al 2022. «Per il 2024 si prevede un ulteriore aumento del traffico di circa il 7% ed Enav sarà pronta a gestire questo eventuale nuovo record di voli con performance operative ancora più alte. Stiamo lavorando per fare di Enav un’azienda leader anche sulle attività non regolamentate a beneficio del sistema Italia e dei nostri azionisti», dichiara l’ad, Pasqualino Monti. Per quanto riguarda la crescita sui mercati non regolamentati le linee di sviluppo di Enav sono due: organica e inorganica. Per il primo pilastro ci sono due declinazioni. Da una parte Enav ha interesse a consolidare le attuali aree core già presenti in azienda (licenze, consulenze aeronautiche, eccetera). Dall’altra parte punta all’ottimizzazione e allo sviluppo di altri business in cui Enav è già presente con l’obiettivo di diversificare ulteriormente il portafoglio di attività (piattaforme dedicate ai droni, servizi meteo eccetera). Il primo pilastro consentirà, in prospettiva, un aumento dei ricavi fino a circa 70 milioni di euro al 2026, contro i 43,1 milioni del 2023. Accanto a questo si sviluppa poi la linea non organica, cioè il secondo pilastro, che prevede il fare operazioni di M&A con l’obiettivo di rafforzare il posizionamento, sia nel settore delle licenze e software, con un forte focus sul mondo della cybersecurity, per garantire una sempre maggiore protezione dei dati dagli attacchi informatici, che nel settore dei servizi tecnici di ingegneria. A questi si aggiungono poi le mire sul mercato aeroportuale. Su quest’ultimo punto Monti ha sottolineato come Enav è «in una fase preliminare di studio e al momento non c’è nulla sul tavolo», aggiungendo che nel caso «saremo pronti a cogliere tutte le opportunità che si presenteranno con la stessa logica della creazione di valore per gli azionisti che abbiamo adottato nella nostra strategia industriale». Le eventuali acquisizioni saranno a debito in quanto «il flusso di cassa sarà interamente destinato agli investimenti nelle attività regolate e nella distribuzione di dividendi».
Giovanni Pitruzzella (Ansa)
Il giudice della Consulta Giovanni Pitruzzella: «Non c’è un popolo europeo: la politica democratica resta ancorata alla dimensione nazionale. L’Unione deve prendere sul serio i problemi urgenti, anche quando urtano il pensiero dominante».
Due anni fa il professor Giovanni Pitruzzella, già presidente dell’Autorià garante della concorrenza e del mercato e membro della Corte di giustizia dell’Unione europea, è stato designato giudice della Corte costituzionale dal presidente della Repubblica. Ha accettato questo lungo colloquio con La Verità a margine di una lezione tenuta al convegno annuale dell’Associazione italiana dei costituzionalisti, dal titolo «Il problema della democrazia europea».
Ansa
Maurizio Marrone, assessore alla casa della Regione Piemonte in quota Fdi, ricorda che esiste una legge a tutela degli italiani nei bandi. Ma Avs la vuole disapplicare.
In Italia non è possibile dare più case agli italiani. Non appena qualcuno prova a farlo, subito si scatena una opposizione feroce, politici, avvocati, attivisti e media si mobilitano gridando alla discriminazione. Decisamente emblematico quello che sta avvenendo in Piemonte in queste ore. Una donna algerina sposata con un italiano si è vista negare una casa popolare perché non ha un lavoro regolare. Supportata dall’Asgi, associazione di avvocati di area sorosiana sempre in prima fila nelle battaglie pro immigrazione, la donna si è rivolta al tribunale di Torino che la ha dato ragione disapplicando la legge e ridandole la casa. Ora la palla passa alla Corte costituzionale, che dovrà decidere sulla legittimità delle norme abitative piemontesi.
Henry Winkler (Getty Images)
In onda dal 9 novembre su History Channel, la serie condotta da Henry Winkler riscopre con ironia le stranezze e gli errori del passato: giochi pericolosi, pubblicità assurde e invenzioni folli che mostrano quanto poco, in fondo, l’uomo sia cambiato.
Il tono è lontano da quello accademico che, di norma, definisce il documentario. Non perché manchi una parte di divulgazione o il tentativo di informare chi stia seduto a guardare, ma perché Una storia pericolosa (in onda dalle 21.30 di domenica 9 novembre su History Channel, ai canali 118 e 409 di Sky) riesce a trovare una sua leggerezza: un'ironia sottile, che permetta di guardare al passato senza eccessivo spirito critico, solo con lo sguardo e il disincanto di chi, oggi, abbia consapevolezze che all'epoca non potevano esistere.
Ansa
Gli obiettivi imposti sono rifiutati perché deleteri e insostenibili. Farebbero meglio a seguire i consigli di Bill Gates.
L’appuntamento è fisso e il corollario di allarmi sulla imminente fine del mondo arriva puntuale. Alla vigilia della Cop30 - la Conferenza delle Nazioni Unite sul clima che si terrà a Belém, in Brasile, dal 10 al 21 novembre - il fronte allarmista globale ha rinnovato il coro catastrofico con la pubblicazione di due rapporti cruciali. L’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo) ha diffuso il suo State of the Global Climate Update 2025, mentre l’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) ha pubblicato il suo Climate Action Monitor 2025.






