2025-02-18
In Italia è straniero un criminale su tre. E Bruxelles rilancia il modello Albania
Il commissario Ue Brunner, oggi a Roma, sposa il piano Meloni sui rimpatri. Il Pd rosica: «Sorprendente». Sbarchi giù del 60%.Tra una settimana la Corte di giustizia europea dirà se Giorgia Meloni - ha l’appoggio anche della Francia e di altri Paesi - ha ragione nel rivendicare al governo il diritto di stabilire quali sono i Paesi sicuri dove rispedire i migranti irregolari contraddicendo i giudici che hanno sin qui smontato i decreti alla base del cosiddetto piano Albania. L’Europa ha già scelto da che parte stare facendo indignare il Pd, desideroso che la Commissione e il Parlamento di Strasburgo dichiarino l’Italia rea di lesa immigrazione. Ci sono in ballo anche le elezioni tedesche che si giocano sul tema «clandestini» e l’Ue ha deciso - come ha ribadito la nostra premier - «basta lassismo». Giorgia Meloni - prima di volare a Parigi per il quasi-vertice voluto da Emmanuel Macron sull’Ucraina - va alla conferenza dei prefetti e dei questori a rivendicare la linea del governo e a chiedere all’Ue di «anticipare l’entrata in vigore del nuovo Patto sull’immigrazione e i rimpatri» che dovrebbe scattare dal prossimo anno e, quasi in risposta, il commissario europeo Magnus Brunner - oggi sarà a Roma per incontrare il presidente del Consiglio, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, quello dell’Interno Matteo Piantedosi e il ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone - annuncia all’Ansa: «L’Italia è un partner molto importante per noi sul tema della migrazione e dei rimpatri: penso che l’Italia stia cercando di trovare nuovi modi per garantire che i rimpatri avvengano davvero ed è molto positivo avere nuovi approcci». Aggiunge: «Dobbiamo operare insieme per trovare soluzioni che funzionino nella pratica e ora sto lavorando alla creazione di un quadro giuridico per sostenere i 27 nell’effettuare i rimpatri in modo efficace, quindi condividiamo pienamente questo obiettivo». Il Pd ha reagito con «indignata sorpresa» e con l’onorevole Alessandro Zan, «responsabile diritti della segreteria Pd», afferma: «Le dichiarazioni del commissario Brunner appaiono quanto meno sorprendenti, soprattutto perché Giorgia Meloni ha scialacquato un miliardo di euro dei contribuenti italiani che poteva invece essere investito nella sanità pubblica. Come può quindi condividere gli obiettivi del modello Albania e sostenere l’elusione degli obblighi internazionali e Ue?». Evidentemente può perché l’immigrazione irregolare è un’emergenza per tutta Europa. Dalla conferenza di prefetti e questori viene l’input ad aumentare e accelerare i rimpatri per una questione di sicurezza. Lo confermano gli ultimi dati del Viminale; si evidenzia una «propensione delinquenziale» dei clandestini molto superiore a quella di italiani e migranti regolari. Su un totale di 822.801 persone arrestate o denunciate quest’anno il 34,7% sono stranieri - da notare che non arrivano a 6 milioni, meno del 10% della popolazione - ma per alcuni reati la pericolosità è altissima. Il 43,99% degli autori di violenza sessuale è straniero -le associazioni femministe però vedono solo il patriarcato autoctono -, dei quasi 23.000 rapinatori il 52,47% è straniero, così il 43,25% di chi sfrutta la prostituzione non è italiano e il 23,8% degli assassini e il 35,73% di chi ha tentato un omicidio è di provenienza estera. Di fronte a queste cifre, a cui si aggiungono quelle della Fondazione Ismu che certifica come gli immigrati lavorino meno (il tasso di occupazione tra loro è sceso di 4,5 punti) e studino meno (solo il 23% dei minori va a scuola) rendendo più complicato immaginare un percorso d’integrazione, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha sancito che «abbiamo ridotto gli sbarchi del 60% nel 2024 grazie agli accordi bilaterali con i Paesi di provenienza e agli accordi con le polizie di diversi Stati». L’operazione Albania - aspettando la Corte europea il governo vuole trasformare in Cpr i centri di Gjader e Shengjin - rientra in questo quadro. Giorgia Meloni la rilancia. Serve perciò che l’Ue anticipi il nuovo patto sui migranti per fare chiarezza «sulla definizione di Paese terzo sicuro anche alla luce di provvedimenti giudiziari che appaiono disattendere quanto stabilito dalla legislazione italiana; anche l’argomento della supremazia della legge europea appare fragile, atteso che la Germania rimpatria migranti in Afghanistan senza che questo sia reputato dai giudici tedeschi in contrasto con la normativa europea». Il premier ha spiegato che l’Italia con il piano Mattei - già partito in nove nazioni e che viene esteso ad altri cinque Paesi - va alla radice delle cause dell’immigrazione e ritiene che debba essere europeizzato perché «è un’iniziativa concreta, non un libro dei sogni». Ha poi ribadito le sue quattro linee guida sull’immigrazione: «La legalità è una priorità assoluta di questo governo, e conseguentemente la lotta a ogni mafia, alla criminalità e il contrasto all’immigrazione irregolare. Da qui: lotta senza quartiere ai trafficanti, costruzione di un nuovo modello di cooperazione coi Paesi di partenza e transito, promozione di canali legali e soluzioni innovative per ridisegnare i flussi». Infine, rivolta a prefetti e questori ha aggiunto: «Ogni volta che riusciamo a fermare l’illegalità diffusa in Italia sappiamo che è una vittoria delle persone per bene, e quindi della nazione e del popolo italiano, è una vittoria di chi soprattutto come voi ha scelto di servire lo Stato per combattere i criminali disposti a tutto anche a lucrare sulla disperazione delle persone». A sentire Magnus Brunner - scosso dagli attentati islamisti a Villach e a Monaco - sono anche gli obbiettivi dell’Europa.
Vladimir Putin e Donald Trump (Ansa)