2025-01-12
Cortei per Ramy: «Omicidio di Stato»
Roma, gli scontri al corteo per Ramy Elgaml (Ansa)
Murale per l’egiziano morto nel capoluogo lombardo. Tafferugli e bombe carta a Roma. Ronzulli randella Gabrielli dopo le critiche all’Arma: «Cerca visibilità per le elezioni?».La morte di Ramy Elgaml sta prendendo sempre più una connotazione politica: ieri i manifestanti che si sono dati appuntamento a piazza San Babila all’altezza di corso Monforte hanno srotolato uno striscione: «Ramy ucciso dal razzismo di Stato», con tanto di vernice rossa a simboleggiare il sangue. Poi si sono dedicati a un murales in viale Tunisia, con il quale hanno definito la morte del ragazzo egiziano un «omicidio di Stato». A Roma, dove tra i manifestanti c’era anche il fumettista Zerocalcare e ci sono stati lanci di bombe carta nel quartiere San Lorenzo e cariche della polizia, lo slogan era questo: «Sono stati i carabinieri». L’invettiva probabilmente si è nutrita anche delle parole pronunciate l’altro giorno dall’ex capo della polizia e ora consulente per la sicurezza di Beppe Sala, Franco Gabrielli, che ha bollato l’inseguimento al Corvetto finito in tragedia come «non eseguito in modo corretto». «Come se non ci fosse già abbastanza tensione c’è qualcuno che pontifica da dietro una scrivania, emette giudizi senza aspettare la magistratura», sbotta la senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato Licia Ronzulli: «Al consulente per la sicurezza, che sembra aver perso la prudenza da funzionario di Stato e che getta benzina sul fuoco», afferma Ronzulli, «a meno che non sia alla ricerca di mera visibilità per le prossime amministrative, dico di parlare un po’ meno e di agire di più e meglio per proteggere i cittadini milanesi, visti i risultati disastrosi raccolti negli ultimi 16 mesi di lavoro».Ipotesi sulla pianificazione di una clamorosa candidatura di Gabrielli a parte, di questioni aperte legate alla sicurezza, anche molto recenti, ce ne sono molte. Comprese le molestie collettive in piazza Duomo la notte di Capodanno. Le testimonianze delle vittime saranno ascoltate nei prossimi giorni da investigatori e inquirenti. Sono almeno cinque gli episodi di molestie collettive con la manovra della «taharrush gamea», ovvero abusi con matrice islamista commessi come forma di disprezzo nei confronti delle donne, sui quali stanno lavorando gli inquirenti. Oltre alla studentessa di Liegi e a un’italiana che ha già denunciato nei giorni scorsi, verrà ascoltata anche una donna emiliana che si trovava in piazza insieme al compagno. E resta ancora da identificare una ragazza sudamericana che si è resa irreperibile. Infine, sono in corso accertamenti su una coppia di turisti inglesi che avrebbe condiviso la stessa sorte. «Gli inquietanti fatti di Capodanno a Milano stanno assumendo sempre più i contorni di quella pratica esecrabile della taharrush gamea di cui negli anni in Europa si sono registrati altri terribili episodi, nel 2016 a Colonia, poi a Francoforte e nel 2022 in Italia, a Milano e anche a Peschiera del Garda», ha sottolineato la deputata di Fratelli d’Italia Sara Kelany: «Sono anni che Fratelli d’Italia denuncia queste vicende, anche con interrogazioni parlamentari presentate durante i precedenti governi. Oggi finalmente lo Stato dà la giusta risposta e la magistratura coraggiosamente indaga. Grazie anche alla forte presenza delle Forze dell’ordine e alla solerzia del Viminale a Milano si è riusciti a contenere una tragedia ben più grave e siamo soddisfatti del fatto che 14 persone siano state identificate e due irregolari immediatamente rimpatriati per gli insulti e le invettive in piazza». Nel frattempo la politica si confronta anche su come tutelare gli operatori della sicurezza. «Se non si percepisce la gravità di un gesto come il mancato rispetto di un ordine di fermo, allora non si ha chiaro cosa sia il giusto e lo sbagliato», valuta Matteo Perego di Cremnago, sottosegretario alla Difesa, che aggiunge: «Un simile evento avrebbe potuto avere conseguenze ancora più gravi, causando ulteriori incidenti irreparabili a danno di altri cittadini, vittime innocenti di una folle fuga. Riflettere su quanto accaduto significa riconoscere il ruolo fondamentale delle autorità». Mentre il vice capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte, Roberto Ravello, ha presentato una proposta di legge per rendere automatica la costituzione in parte civile della Regione nei procedimenti per aggressioni ai danni degli operatori socio-sanitari, del personale sanitario, del trasporto pubblico locale, della scuola, delle forze di polizia, delle forze armate, dei Vigili del fuoco e dei volontari della Protezione civile.